TEMPI SUPPLEMENTARI/ Un turno di campionato senza scossoni: Juventus saldamente al comando con Roma e Milan sempre sul podio. Brillano Atalanta e Torino. Un brodino per l’Inter in attesa del nuovo allenatore: alla fine sarà Stefano Pioli

EUROPA LEAGUE Torino vs Brommapojkarna

di FABIO CAMILLACCI/ Alla luce della bufera Buffon sollevata dalla Gazzetta dello Sport, era lecito attendersi un Chievo più combattivo che mai contro la capolista Juventus. Secondo una fonte della “Rosea”, il portierone bianconero in uno sfogo da spogliatoio post pareggio interno col Lione in Champions, avrebbe detto: “In Italia si scansano, in Europa no”. In sintesi quanto scrivemmo noi dopo l’1-1 dello Stadium tra la squadra di Allegri e i transalpini. Ma anche un Chievo più combattivo che mai, un Chievo che non si è scansato, non è riuscito a inchiodare sul pareggio la Vecchia Signora. Complimenti a bomber Pellissier che dal dischetto batte proprio Buffon, sigla il momentaneo pari e segna il suo 99° gol in A. Tutto questo nel giorno della sua presenza numero 400 in A. La risposta di Pjanic dalla sua mattonella preferita è spietata, stavolta il bosniaco è decisivo e il migliore in campo. Un classico del “Pianista” alternare grandi prestazioni a partite da dimenticare. Sta di fatto che Madama, pur soffrendo ancora una volta e senza entusiasmare sul piano del gioco, torna a casa con tre punti pesanti. E’ questa la grande forza dei bianconeri.

La Roma tiene il passo ed è seconda. Posticipo dell’Olimpico solo sfiorato dal nubifragio che ha colpito la Capitale. Il terreno di gioco tutto sommato ha retto all’impatto con la “bomba d’acqua” domenicale. Insomma, si è rischiato uno scenario simile a quello di settembre in occasione di Roma-Sampdoria. Dopo il diluvio universale, il diluvio Salah: tripletta per l’egiziano che si porta a casa il pallone della partita. Giallorossi a tratti travolgenti, a volte distratti e irritanti. E’ ancora una Roma convalescente, come ama ripetere lo stesso tecnico romanista Spalletti. Una squadra molto forte ma non del tutto matura e pronta per contendere lo scudetto alla Juventus lontana sempre 4 punti. O meglio: la Roma è la rivale più accreditata per i campioni d’Italia, ma, deve lavorare ancora molto su carattere,  personalità e fase difensiva. Col tris odierno Salah diventa un rivale diretto interno per Dzeko in classifica marcatori. L’egiziano sale così a quota 8, a due sole lunghezze dal capocannoniere bosniaco. A proposito di gol: è stato un turno particolarmente ricco di reti: ben 31. E proprio la Roma ha il miglior attacco del torneo con 29 gol all’attivo.

Il Milan vince ma non convince: rossoneri terzi. Al Barbera uno sfortunato Palermo cade immeritatamente contro il “Diavolo” di Montella. Un successo che consente al Milan di restare terzo a -1 dalla Roma ma un successo con tante ombre. Una vittoria frutto di episodi favorevoli, ancora una volta: è capitato spesso ai rossoneri in questo inizio di campionato. Decide un colpo di tacco di Lapadula, panchinaro di lusso, capocanniere della B l’anno scorso, entrato al posto di un sempre più irriconoscibile Bacca. Un guizzo, un episodio decisamente fortunato. I rosanero pagano anche l’ennesimo errore del disastroso portiere Posavec. Sarà dura, durissima per il Palermo la lotta per rimanere in A.

Lazio: una bella sorpresa. Napoli, centravanti cercasi. Sono i due aspetti emersi sabato dall’anticipo del San Paolo. Partenopei padroni del campo e della partita ma poco concreti a causa dell’assenza di un attaccante centrale di ruolo. Biancocelesti compatti e concreti, bravi a capitalizzare il grave errore di Reina sul tiro di Keita che vale l’1-1, dopo il vantaggio azzurro firmato Hamsik. Il punto vale alla squadra di Simone Inzaghi il quarto posto a quota 22. Una cosa è certa: il mancato arrivo del “loco” Bielsa e la conferma di “Inzaghino” hanno fatto la fortuna di questa Lazio, bella realtà del nostro calcio. Solo applausi per Simone Inzaghi che ha lavorato bene in un momento difficile per la squadra biancoceleste: è stato bravo a ricompattare l’ambiente dopo il caso Bielsa e i reiterati malumori della tifoseria.

Atalanta e Torino, altre due belle realtà del nostro calcio che vedono l’Europa. La sorprendente Atalanta di Gasperini vince anche a Reggio Emilia in casa Sassuolo. Neroverdi: dall’Europa al rischio di essere risucchiati dalle sabbie mobili della zona retrocessione. Una vittoria netta, per 3-0, che consente alla “Dea” di agganciare la Lazio al quarto posto. Un bravo a mister Gasperini che ha portato la compagine bergamasca nei piani alti della classifica. Avanza prepotentemente il Torino: i granata nell’anticipo rifilano una cinquina al Cagliari portandosi a due soli punti dal Napoli precipitato al sesto posto. Ancora sugli scudi Belotti autore di una doppietta. “Gallo” sugli scudi come tanti altri attaccanti nella 12° giornata di Serie A: 8 centri stagionali per l’attaccante del Toro, come Salah e a due passi dalla vetta. Tra i granata girano anche i vari Baselli, Benassi e Ljajic; il tutto condito dal buon lavoro di Sinisa Mihajlovic che sta riscattando la disastrosa esperienza alla guida del Milan, culminata con l’esonero. Il Torino ha il secondo miglior attacco del campionato con 27 gol fatti: dopo 12 giornata in casa granata non accadeva dalla stagione 1946-47 (nella foto: a sinistra Gasperini, a destra Mihajlovic).

Un brodino per l’Inter e tante critiche per il teatrino continuo. Dopo tante sofferenze e una grande contestazione alla società pasticciona amante dei reality per la scelta del nuovo allenatore, i nerazzurri piegano il Crotone fanalino di coda solo grazie a uno spunto di Perisic. Icardi arrotonda con una doppietta che gli consente di agganciare Dzeko in testa alla classifica cannonieri. Tutto questo mentre sugli spalti facevano la loro comparsa striscioni del tipo: “C’è un inglese, un cinese e un indonesiano che vogliono farci tornare a essere la barzelletta del calcio italiano”. Come dargli torto? Una prova su tutte: una settimana fa scrivemmo che Stefano Pioli era a un passo dal diventare il nuovo allenatore dell’Inter al posto di De Boer. In mezzo c’è stato il ridicolo casting dei tecnici e alla fine sarà comunque Pioli il nuovo tecnico dei nerazzurri. In sintesi, l’armata Brancaleone italo-indo-cinese che guida l’Inter, ha perso una settimana di tempo per confermare quella che era la scelta iniziale. Peraltro ricoprendosi di ridicolo agli occhi di tutto il mondo con quella strana versione sportiva del “Grande Fratello”. Non c’è ancora il comunicato ufficiale ma salvo ulteriori clamorosi colpi di scena, Pioli si può considerare il nuovo allenatore dell’Inter.

Le altre: il ritorno di Big Mac. In chiave lotta salvezza, prezioso colpaccio dell’Empoli a Pescara nel lunch match: 4-0 per i toscani con Maccarone (doppietta) e Saponara rigenerati. Una vittoria che vale doppio contro una diretta concorrente e che permette all’Empoli di staccare il terzetto Palermo, Pescara e Crotone che chiude la classifica. In casa Pescara è a rischio la panchina di Oddo, anche se il patron degli abruzzesi ha ribadito che “l’allenatore ha la piena fiducia della società”. E nel prossimo turno c’è la Juventus allo Stadium. Buon punto per la Sampdoria a Firenze e per l’Udinese a Marassi contro il Genoa. Adesso break: c’è un’altra sosta per gli impegni delle Nazionali. Si torna in campo il 19 novembre con gli anticipi della 13° giornata. Un turno in cui spicca il derby Milan-Inter. Subito una prima grande occasione di riscatto per la disastrata Inter di questi tempi. Subito un impegno tosto per il successore di De Boer.

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