TEMPI SUPPLEMENTARI/ Lotta scudetto: Napoli sempre al comando grazie agli “aiutini”. Arbitro e Var aiutano anche il Milan contro la Lazio. Roma e Inter non sanno più vincere

di FABIO CAMILLACCI/ Tutto secondo copione tra le prime due della classifica. In meno di 24 ore, botta e risposta tra Juventus e Napoli: sorpasso e controsorpasso. Dopo il 2-0 bianconero in casa Chievo nel secondo anticipo del sabato, ecco il 3-1 partenopeo al San Paolo contro il Bologna. Un successo, quello degli azzurri, favorito però dalle decisioni di arbitro Mazzoleni e compagni, pessima Var compresa. A dir poco generoso il rigore (lieve contatto Masina-Callejon) che consente alla squadra di Sarri di ribaltare il vantaggio felsineo firmato dal 36enne Palacio e manca un penalty al Bologna (netto fallo di mano di Koulibaly). Furioso il tecnico del Bologna Donadoni: “Certi rigori li danno solo dall’8° posto in su”. Diciamo che quest’anno certi rigori li danno solo al Napoli. Altro segno che questo è veramente l’anno del Napoli: tutti gli astri gli sorridono, anche quelli arbitrali.

Il Napoli e gli “aiutini”. Quelli di oggi infatti sono gli ennesimi “aiutini” pro Napoli dopo il gol vittoria di Mertens a Bergamo (era fuorigioco e andava annullato) e il netto fallo di mano in area dello stesso Mertens a Crotone. Ma questo è solo qualche esempio perchè è da inizio stagione che tra arbitri e Var il Napoli viene aiutato. E tutto ciò non è poco quando ci si confronta con la Vecchia Signora. Ovviamente, senza voler togliere nulla ai campani che complessivamente meritano il primo posto con un punto di vantaggio sui campioni d’Italia. Ultimamente però il Napoli non brilla più di luce propria come un tempo e allora salgono in cattedra arbitri e Var (nella foto: a sinistra il rigore non concesso al Bologna e a destra quello regalato al Napoli).

Milan-Lazio 2-1, clamoroso errore di arbitro e Var. Non se ne sono accorti neanche quelli della Lazio ma il gol del vantaggio del Milan firmato Cutrone è irregolare. Sullo spiovente di Calhanoglu il baby bomber rossonero ha colpito con il braccio ingannando Irrati e i suoi assistenti. Effettivamente la testa va in torsione in modo particolarmente ingannevole e servono diversi replay, meglio se dall’angolazione giusta, per dimostrare il fallo (foto a sinistra). Ma la domanda è sempre la stessa: a che servono la Var e il Var se viene convalidato un gol come questo? Ribadiamo un concetto già espresso a inizio campionato e ribadito: la Var e il Var sono inutili, anzi alimentano le polemiche. Oltretutto, la Lazio si conferma, insieme con la Roma, la squadra più penalizzata dalla tutt’altro che premiata ditta Var & Var. Sul campo: dalla Lazio alla Lazio, il Milan chiude il suo cerchio. In un pomeriggio si scopre squadra vera e a lungo pericolosa, infila la terza vittoria consecutiva e per la prima volta batte una big che le sta davanti in classifica. Mentre i biancocelesti di Inzaghi escono sconfitti dopo una serie positiva di 8 gare consecutive tra campionato e coppa. Il brutto k.o. dell’andata è cancellato dai rossoneri e Gattuso può guardare al futuro con fiducia.

L’Inter non sa più vincere. Incredibile involuzione per la squadra di Luciano Spalletti dal 3 dicembre scorso a oggi. In meno di due mesi i nerazzurri sono passati dal primo al quarto posto; come nella stagione 2015-16 quando al timone della squadra c’era Roberto Mancini. Oggi l’Inter a Ferrara per il “lunch match” della 22° giornata è stata raggiunta sull’1-1 al 90′ dall’ex milanista Paloschi. Ecco i numeri della crisi nerazzurra: nove partite senza vincere tra campionato e Coppa Italia. Non succedeva da marzo 2012. Inoltre, appena 4 gol segnati e un’involuzione preoccupante sul piano del gioco. Certo, la fortuna ha aiutato molto il team di Spalletti a inizio stagione, ma la metamorfosi rimane inspiegabile: soprattutto per un club non impegnato nelle Coppe Europee.

Roma in crisi come l’Inter. All’Olimpico, per il posticipo Roma-Samp i protagonisti sono i portieri. Da una parte Alisson che tiene a galla i giallorossi dopo una prima mezzora di gioco tutta blucerchiata, dall’altra Viviano capace di parare anche un rigore a Florenzi, prima volta sul dischetto sfortunata per il capitano di giornata romanista. A spezzare l’equilibrio è il sampdoriano Zapata: suo il gol che lancia la Samp e accentura la crisi della Roma: 0-1. In casa giallorossa va tutto male: crisi di risultati e di gioco, crisi di identità, attacco sempre più sterile e società allo sbando tra mercato e programmazione. Come fa Dzeko a giocare bene se la trattativa col Chelsea per la sua cessione è sempre più estenuante? Non a caso Emerson Palmieri, candidato alla cessione ai Blues come il bosniaco non viene fatto giocare. Caos totale: la Roma è piena di dirigenti incompetenti, tutti a libro paga, anche i consulenti pseudo-occulti come Baldini da Londra. La Roma spende più per gli stipendi dei dirigenti che per quelli dei giocatori. E questi sono i risultati. Lo abbiamo scritto per i vertici delle istituzioni calcistiche italiane e lo ribadiamo per il club giallorosso: il pesce puzza sempre dalla testa.

Lotta salvezza, colpaccio del Verona a Firenze. Nella domenica calcistica il poker che non t’aspetti è quello dell’Hellas sul campo della Fiorentina: 4-1 scaligero. Evidentemente, la strigliata societaria a mister Pecchia e alla squadra è servita. Strigliata, ultimatum al tecnico e ritiro anticipato. I gialloblù sono sempre penultimi ma recuperano punti alle dirette concorrenti: Spal (1-1 con l’Inter), Crotone e Cagliari (1-1 tra loro allo Scida con polemiche Var, tanto per cambiare), Genoa (0-1 a Marassi contro l’Udinese), Sassuolo (0-3 al Mapei Stadium nel primo anticipo del sabato con l’Atalanta) e Chievo (0-2 con la Juve). A oggi queste sono le compagini che lotteranno per evitare gli altri due posti che portano in B: si va dai 22 punti del Chievo ai 16 dei cugini dei clivensi, il Verona. E il Benevento fanalino di coda? Ancora una sconfitta per i sanniti, battuti 3-0 a Torino dai granata di Mazzarri. Nota finale: a Firenze, dura contestazione dei tifosi della Fiorentina contro squadra e società.

 

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