TEMPI SUPPLEMENTARI/ Locatelli e il Milan alimentano le speranze delle inseguitrici: la Juventus è umana. La Roma ne approfitta: 4-1 al Palermo e secondo posto con i rossoneri di Montella a -2 dalla capolista. Il Napoli ritrova la vittoria e accorcia sui bianconeri. Tracollo Inter: De Boer a rischio, pronti Leonardo o Bielsa

LOCATELLIdi FABIO CAMILLACCI/ Manuel Locatelli, 18 anni: è lui l’uomo copertina della 9° giornata di campionato. Il giovane centrocampista del Milan, alla sua ottava presenza in Serie A con i rossoneri, decide la sfida del Meazza contro la Juventus capolista. Dopo aver disputato un buon incontro, al 64° minuto Locatelli realizza il gol che stende la Vecchia Signora con un tiro potente d’esterno destro. È il secondo gol in carriera in A per il talentuoso Manuel, dopo quello segnato al Sassuolo a inizio ottobre con un gran sinistro da fuori.

Manuel il predestinato. Locatelli ha cominciato a giocare a calcio in un oratorio di Pescate, in provincia di Lecco; a 9 anni è passato all’Atalanta e a 14 nel Milan. Ha giocato in tutte le giovanili del “Diavolo”, a volte anche nelle squadre formate giocatori più anziani di lui; come nel caso della Primavera allenata da Filippo Inzaghi. Nel frattempo, si è fatto la trafila in tutte le Nazionali giovanili italiane: dall’Under 15, all’Under 19. Ha iniziato ad allenarsi con la prima squadra quando alla guida tecnica c’era Massimiliano Allegri. Ma solo l’anno scorso Sinisa Mihajlovic ha cominciato a portarlo panchina: ad aprile 2016, con Cristian Brocchi allenatore, l’esordio in A giocando per tre minuti contro il Carpi. Manuel Locatelli: un predestinato del calcio, come Altroquotidiano scrisse già nel 2015 quando in pochi conoscevano questo giovane talento italiano.

Milan, la mano dell’Aeroplanino. Rossoneri secondi in classifica dopo tanti anni: tutto merito dell’allenatore Vincenzo Montella visto che la rosa è praticamente la stessa dello scorso anno che ha chiuso al 7° posto, fuori da tutto. In estate in pratica per i problemi legati al passaggio societario tra Berlusconi e il gruppo cinese, non è stato fatto mercato. Montella però è stato bravo a creare un gruppo unito che sa soffrire. Ma, non è tutto oro quel che luccica: che Milan sarebbe stato senza l’errore di Belotti dal dischetto? Milan-Torino alla prima giornata finì così 3-2 per i rossoneri. Che Milan sarebbe stato se l’arbitro non avesse aiutato Bacca e compagni quando Milan-Sassuolo era sull’1-3 per gli emiliani? Senza dimenticare le vittorie non proprio nitide, a Genova contro la Samp e al Meazza con la Lazio. La storia, anche nel calcio, non si fa con i se e con i ma; il Milan di questo inizio di stagione però ricorda molto l’Inter di Mancini che guidò per parecchie giornate la classifica nella scorsa stagione. Si fermò proprio al giro di boa. Una squadra aiutata da fortuna ed episodi favorevoli. Al di là di tutto, complimenti a Montella bravo a rigenerare molti giocatori. E complimenti al Milan che si conferma sempre più fucina di giocatori per la Nazionale: da Donnarumma a Romagnoli, da De Sciglio e Locatelli. Altra circostanza paradossalmente fortunata: il brutto infortunio di Montolivo che ha spinto Montella a lanciare Locatelli. Il calcio è anche questo, intanto la Juve capolista è lì: lontana solo due punti. Chi lo avrebbe detto ad agosto?

Juventus: tre indizi fanno una prova. Vittorie immeritate e soffertissime contro Udinese (8° di campionato) e Lione (terzo turno di Champions League), ora la caduta del Meazza. Un Meazza indigesto quest’anno per Madama visto che i bianconeri erano usciti con le ossa rotte da San Siro anche il 18 settembre scorso, in occasione del match di A contro l’Inter. Certo, pesa l’errore di Rizzoli e collaboratori: il gol di Pjanic sullo 0-0 è stato ingiustamente annullato per fuorigioco. Ma, per quanto visto in campo, episodio arbitrale a parte, la vittoria del Milan è meritata. Come scrivemmo in occasione di Lione-Juventus 0-1, questa Juve di Allegri non ha un gioco: vive e vince soltanto grazie alle invenzioni dei suoi straordinari giocatori. Quando i fuoriclasse non rispondono all’appello, la sconfitta è servita. Il punto debole della Juventus? Senza dubbio il centrocampo orfano di Pogba. Un centrocampo peraltro guidato da Miralem Pjanic, talento a intermittenza come tutti gli slavi. Il rientro del “principino” Marchisio farà sicuramente bene alla Vecchia Signora. E comunque: 2 sconfitte in 9 gare sono troppe per una squadra forte come la Juventus.

Roma-Palermo 4-1: giallorossi secondi col Milan. Dallo psicodramma di Europa League contro l’Austria Vienna (dal 3-1 al 3-3 austriaco: assurdo) al poker calato contro il Palermo all’Olimpico nel posticipo. La pazza Roma si gode il secondo posto col Milan a -2 dalla Juventus. Salah, Paredes, Dzeko ed El Sharawy, archiviano le scorie della stecca europea. Mister Spalletti in pochi giorni è stato bravo a lavorare sulla testa dei suoi, ma contro il mediocre Palermo non è stato difficile vincere. E il tanto vituperato bosniaco Edin Dzeko, timbra ancora il cartellino dopo Napoli e allunga in classifica cannonieri: ora guida con 8 reti. Immobile e Callejon agganciano a quota sei: Higuain, Icardi e Bacca. A proposito di attaccanti: Roma sempre più miglior attacco del torneo con 23 gol all’attivo. In Europa solo Real Madrid, Barcellona e Monaco hanno fatto meglio. I problemi restano nel reparto arretrato: 11 reti subite come il Milan, una in più del Napoli. La Juventus però resta di gran lunga la miglior difesa con appena 6 gol al passivo (nella foto in basso: l’esultanza del “Faraone” romanista al primo centro quest’anno in A dopo la doppietta all’Austria Vienna).

Inter, sprofondo nerazzurro. Un’altra sconfitta per Icardi e compagni: Atalanta-Inter 2-1. E stavolta non c’è nemmeno la bufera biografia di Icardi a mascherare i reali problemi interisti. Un punto nelle ultime quattro giornate, terza sconfitta di fila (la quarta dall’inizio del campionato, la sesta in stagione) e 14° posto in classifica. Dopo oltre due mesi dall’arrivo di Frank de Boer, tirando un primo parziale bilancio, le cose non stanno andando come si ci sarebbe aspettati. E’ sempre più crisi. Sono crollati molti alibi dell’olandese, che stavolta finisce inevitabilmente sul banco degli imputati. Che la fiducia nei confronti dell’ ex Ajax stesse vacillando lo si era capito già nei giorni scorsi, quando Kia Joorabchian, l’agente del tecnico, era stato avvistato a far la spola tra Nanchino e Shanghai. La pazienza e la cautela si stanno esaurendo, ecco perché Suning ha già iniziato a guardarsi attorno vagliando i possibili sostituti.

De Boer vicino all’esonero. Nella lista stilata dalla proprietà cinese figurano i nomi di tre tecnici italiani: Guidolin, Pioli e Mandorlini. Ma si parla anche dell’ex Leonardo e del “loco” Bielsa, in passato già accostato alla panchina nerazzurra. De Boer dovrebbe comunque arrivare alla gara di mercoledì con il Torino al Meazza: lì si giocherà le sue ultime chanches, ma la società si sta già cautelando ed è caccia del possibile sostituto dell’olandese.

Il Napoli riassapora il successo. Crotone-Napoli 1-2, i gol di Callejon e Maksimovic “nascondono” Gabbiadini. La squadra di Sarri torna a vincere dopo 3 sconfitte (Champions compresa) nonostante il cartellino rosso rimediato ingenuamente dall’attaccante. Adesso la vetta è nuovamente a -4. Debutto amaro allo “Scida” per i calabresi. Nicola: ora la panchina è in bilico.

Giostra del gol al Sant’Elia. Cagliari-Fiorentina 3-5: tripletta di un ritrovato Kalinic e doppietta di Bernardeschi.
Il vantaggio di Di Gennaro in avvio illude i sardi, poi ci pensa il duo viola a confezionare i 5 gol che regalano il primo successo esterno alla squadra di Paulo Sousa. Nella ripresa non bastano i gol di Capuano e Borriello a completare una rimonta impossibile. In tal modo il tecnico portoghese della Viola allontana le voci di un possibile esonero.

Toro, mai così bene in avvìo dai tempi di “Mondo”. Il Torino rischia moltissimo contro la Lazio, ma grazie al rigore al 91′ trasformato dall’ex Romanista Adem Ljajic sale a 15 punti in classifica dopo nove giornate: il miglior avvio in Serie A dal 1992-93, quando in panchina sedeva Mondonico. I biancocelesti recriminano perchè nonostante le pesanti assenze e il gol dell’ex Ciro Immobile, non riescono a fare bottino pieno: 2-2. La favola di Alessandro Murgia, centrocampista 20enne prodotto del vivaio laziale: sigla il momentaneo 2-1 Lazio.

Le altre: il “derby della Lantera” è blucerchiato. Nell’anticipo del sabato, il tecnico della Sampdoria Giampaolo vince 2-1 la stracittadina col Genoa e allontana i fantasmi di un possibile esonero. Bologna-Sassuolo 1-1, Matri risponde a super Verdi. La squadra di Donadoni crea tanto, passa in vantaggio al 10′ con una punizione di Verdi, poi però spreca troppo e viene ripresa all’86’ dal bomber neroverde. Empoli e Chievo al Castellani non si fanno male: 0-0. Nel lunch match, boccata d’ossigeno per l’Udinese di Delneri che alla Dacia Arena liquida il Pescara per 3-1, doppietta di Thereau. E martedi si torna in campo: è in programma Genoa-Milan, anticipo del turno infrasettimanale valido per la 10° di Serie A. “Spezzatino” calcistico senza fine e campionato vivo.

Roma's forward Stephan El Shaarawy celebrates afterscored the first goal of the Italian Serie A soccer match between Empoli FC and AS Roma at Carlo Castellani stadium in Empoli,ess_2d28c6be7ca3424122b471e2e601/Fabio Muzzi

Commenta per primo

Lascia un commento