TEMPI SUPPLEMENTARI/ Anticipi di A: tris al Pescara, “Settebello” e sorpasso per l’Inter di Pioli. I nerazzurri approfittano della caduta interna della Lazio col Chievo e volano al quarto posto. All’Olimpico brutto siparietto finale

di FABIO CAMILLACCI/ Sulla carta, alla vigilia, gli anticipi della 22° giornata di campionato Lazio-Chievo e Inter-Pescara, sembravano partite dal pronostico scontato in favore dei padroni di casa. Ma lo sappiamo, nel calcio non c’è mai niente di scontato, è il bello del calcio. E infatti solo l’Inter conferma i pronostici strapazzando il Pescara al Meazza e calando un “Settebello” di vittorie consecutive. La Lazio invece domina la partita senza riuscire a segnare e subisce la beffa al 90′ quando Inglese realizza il gol-partita. Una sconfitta quella laziale che consente all’Inter di mettere la freccia e sorpassare i biancocelesti in classifica. Adesso la squadra del normalizzatore Pioli è quarta con 42 punti, a -2 dal Napoli terzo in attesa di Napoli-Palermo di domenica. La grande rincorsa nerazzurra alla zona Champions  continua (nella foto LaPresse in home page: D’Ambrosio festeggiato da Perisic e Joao Mario dopo il gol che ha sbloccato l’incontro).

Apertura di giornata con sorpresa. Il Chievo vince in casa Lazio: decidono la gara, il gol di Inglese all’ultimo respiro e le grandi parate del portiere clivense Sorrentino che sventa 5 occasioni da rete. Stefano Sorrentino, un estremo difensore che è come il vino, migliora invecchiando: farà 38 anni a fine marzo. Senza Immobile squalificato, la squadra di Inzaghi come detto domina il match ma non riesce a segnare. Una partita all’attacco, a testa bassa, quella della Lazio; una partita vanificata da tanti errori al tiro e da una sbandata difensiva che permette a Inglese di siglare il gol dei tre punti. Dopo quella di Torino contro la Juventus, seconda sconfitta di fila per la Lazio che perde terreno nella corsa all’Europa. C’è un aspetto da non trascurare: la ruota della fortuna gira e dopo aver girato in favore di Simone Inzaghi, tecnico bravo e fortunato, ora sta girando contro “Inzaghino”. Rifiata invece la squadra di Maran che era reduce da 4 stop di fila.

Breve considerazione. Il Chievo fa parte di quel gruppone di 8 squadre che in netto anticipo rispetto agli ultimi campionati, non hanno più obiettivi: cioè, praticamente salve e lontane dalla zona con vista sull’Europa. Un aspetto che secondo molti osservatori e addetti ai lavori, potrebbe incidere nel bene e nel male nella lotta per scudetto, Champions ed Europa League. Non certo sulla lotta salvezza perchè Pescara, Crotone e Palermo sono già praticamente condannate. E bene, il Chievo oggi ha vinto smentendo tutti. D’accordo, i veronesi hanno espugnato l’Olimpico favoriti dagli episodi fortunati ma hanno pur sempre vinto; anche per ribadire che nel calcio le partite vanno sempre giocate, proprio perchè non c’è mai nulla di scontato. Vogliamo quindi pensare positivo: tutte le squadre della marmellata di centroclassifica se la giocheranno fino alla fine onorando il campionato.

Episodio deplorevole al termine di Lazio-Chievo. Tounkara: “Un tifoso ha sputato al capitano Biglia”. Al triplice fischio dell’arbitro, tra la tribuna Monte Mario e il campo da gioco si sono registrati momenti ad alta tensione tra alcuni calciatori della Lazio e un tifoso biancoceleste. Ha rischiato di essere coinvolta anche la signora Biglia, al punto che è dovuto intervenire direttamente il centrocampista argentino per proteggerla. La situazione è tornata alla normalità solo grazie all’intervento della Polizia. Il battibecco che ha scatenato tutto si è verificato tra un tifoso e i giocatori della Lazio che stavano uscendo dal campo. Il battibecco si è poi trasformato in parapiglia quando Tounkara dalla tribuna è intervenuto per difendere i suoi compagni pesantemente insultati (nella foto Ansa a sinistra: il parapiglia con Tounkara, il ragazzo di colore col cappuccio). In tarda serata, Mamadou Tounkara ha chiesto scusa su Instagram: “Scusatemi, non voglio che sia frainteso il mio gesto. Io sono il primo tifoso, il primo laziale – ha scritto sul suo profilo social -. Il primo a sostenere la mia squadra, solo che vedendo simili gesti (come sputare al nostro capitano) non riuscivo quasi a credere che un sostenitore potesse arrivare a tanto. Chiedo scusa in primis al tifoso e a tutta la mia Lazio. Sempre forza Lazio”.

Inter show: settima vittoria di fila. Nerazzurri letteralmente rigenerati dal cambio di allenatore (Pioli al posto di De Boer). Stefano Pioli è stato bravo a raccogliere i cocci lasciati da Mancini prima e dall’olandese poi, riuscendo a risollevare il gruppo in poco tempo. L’Inter adesso gioca da squadra, è una squadra. Non è più la compagine scombiccherata vista a inizio stagione ma un team organizzato che gioca bene, crea tanto, segna molto e subisce meno. A oggi quella interista con 23 reti al passivo, è la terza miglior difesa del campionato dopo Juventus (16) e Roma (18). Insomma, questa Inter ricorda molto la Lazio di Pioli che sfiorò il secondo posto nella stagione 2014-15 con un grande rimonta dopo una partenza stentata. Un diesel che quando mette il turbo è difficile da fermare: questa è diventata l’Inter con Pioli in panchina. Inoltre, il giovane Gagliardini, arrivato dalla sessione invernale di calciomercato, ha apportato nuova linfa e tanto fosforo al centrocampo. L’ex atalantino si è inserito alla grande e anche in questo Pioli è stato bravo; come è stato bravo a rilanciare giocatori importanti caduti in disgrazia. La rosa interista oltretutto, nel complesso, è di grande qualità e se guidata bene come sta facendo Pioli può andare molto lontano.

Il “Settebello” interista. Gara senza storia a San Siro per l’anticipo serale: Pescara battuto 3-0 e abruzzesi sempre più ultimi in classifica con appena 9 punti frutto di 6 pareggi e una vittoria a tavolino col Sassuolo. Triste record per il Pescara: è l’unica squadra di A a non aver ancora vinto un match sul campo. D’Ambrosio, Joao Mario ed Eder firmano la “settima” nerazzurra. Una sola nota negativa: la serata d’astinenza del capocannoniere. Icardi gioca bene, serve assist ma non riesce a segnare e di conseguenza non consolida il primato in classifica marcatori, nè trova punti per la Scarpa d’oro. Segnano gli altri: D’Ambrosio e Joao Mario nel primo tempo, Eder nella ripresa. Eder appena entrato in campo. E’ la seconda volta che succede: altra nota di merito per Pioli bravo nel ridare fiducia all’ex attaccante della Samp pur non schierandolo titolare. Un vecchio interrogativo torna dunque prepotentemente alla ribalta: ma era proprio necessaria la carnevalata del casting in stile Grande Fratello per scegliere il successore di De Boer? Un’ingiustificata perdita di tempo visto che Pioli era già stato scelto una settimana prima. Oscuri misteri cinesi.

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