TACCUINO OLIMPICO/ Judo, fioretto, ciclismo: piovono medaglie per l’Italia. Due trionfi in meno di mezz’ora, sfondato il muro dei 200 ori azzurri alle Olimpiadi. Basile e Garozzo nella storia

combo.basile.garozzo.oro.2016.750x450di FABIO CAMILLACCI/

Domenica 7 agosto, la seconda giornata dei Giochi di Rio è memorabile per l’Italia. Due ori in mezz’ora esatta. Dopo quello del judoka Basile, il secondo arriva dalla Sicilia, proprio come la prima medaglia della scherma. Dopo l’argento di Rossella Fiamingo nella spada, ecco l’oro di Daniele Garozzo da Acireale. Il 24enne, che ha compiuto gli anni solo 3 giorni fa, si è fatto il regalo più bello al debutto olimpico: la medaglia del metallo più pregiato. L’azzurro ha battuto in finale lo statunitense Massialas 15-11. Si tratta del settimo podio in due giorni per l’Italia, il 123° della scherma italiana, leader incontrastata per numero di medaglie nella specialità. E’ la 21° medaglia del fioretto maschile, l’ultimo oro risaliva addirittura a vent’anni fa con Puccini. Un successo che ci proietta momentaneamente al secondo posto del medagliere, alle spalle dell’Australia. “Non sono la 200° medaglia d’oro? E chi se ne frega”, commenta Garozzo scanzonato a chi gli comunica che mezz’ora prima di lui, Fabio Basile sul tatami gli ha strappato lo storico traguardo (nella foto: a sinistra Garozzo, a destra Basile).

Garozzo da applausi: la storia. Fratello minore dello spadista Enrico (pure lui in gara a Rio), ha cominciato a tirare nel Centro Scherma Acireale con il maestro Mimmo Patti. Ora è tesserato per le Fiamme Gialle ma fa capo al Centro Scherma Frascati, dove è seguito da Fabio Galli, suo maestro da 4 anni. A livello giovanile è stato campione del mondo under 17 nel 2008, argento ai Mondiali under 20 nel 2012, campione europeo under 17 nel 2007 e under 20 nel 2009, a livello assoluto vanta come miglior risultato l’argento agli Europei 2015, battuto in finale da Andrea Cassarà. Lo scorso anno ha vinto il titolo italiano ed è stato eliminato negli ottavi di finale ai Mondiali 2015, all’esordio nel massimo torneo iridato. In Coppa del Mondo vanta un secondo e tre terzi posti. Ora, il sogno olimpico

Fabio Basile: semplicemente formidabile. L’azzurro ha conquistato la medaglia d’oro del judo nella categoria fino a 66kg: in un ultimo atto da brividi Basile ha battuto il sudcoreano Baul An portando a casa la 200° medaglia più preziosa conquistata dagli azzurri nella storia delle Olimpiadi. Il 21enne è l’ultimo prodotto della Akiyama di Settimo Torinese, una delle società di judo più vincenti d’Italia, anche se attualmente gareggia per l’Esercito. Per Basile un percorso netto semplicemente spettacolare: ippon per tutti, dagli ottavi alla finale. Show per un oro che l’Italia non dimenticherà. Mai. L’Ippon che è valso l’oro è arrivato dopo un minuto e 24 secondi di gara.
L’ascesa di Basile. La crescita imperiosa di Basile, che lo ha portato a lottare per le medaglie già alla prima Olimpiade, ha avuto l’apoteosi nel 2016, con il bronzo agli Europei senior di Kazan, il quinto posto nel Grand Slam di Baku ed altri piazzamenti importanti, che gli hanno consentito di scalare il ranking e di qualificarsi nei 66 kg a spese di Elio Verde, uno dei big azzurri della precedente generazione. Judoka d’attacco, con grandi basi tecniche, era uno dei cardini del progetto Tokyo 2020, ma ha bruciato le tappe. Insieme a Valentina Moscatt, eliminata al primo combattimento, Basile è l’unico rappresentante del judo piemontese: tutti gli riconoscono grande talento: un oro, un argento e due bronzi per lui, tra europei e mondiali giovanili, sino al terzo posto ai Giochi del Mediterraneo 2013 (aveva appena 19 anni). Era alla sua prima partecipazione ai Giochi.
Odette d’argento. Non è andata altrettanto bene a Odette Giuffrida, che perde la sua finale e alla fine è medaglia d’argento nella categoria 52kg. L’azzurra è stata battuta dalla kosovara Majlinda Kelmendi, che ha regalato il primo trionfo olimpico al suo paese. Medaglia di bronzo per la russa Natalia Kuziutina e la giapponese Misato Nakamura. La Giuffrida, nonostante una grande finale contro la favorita del torneo, si è arresa all’ultimo atto dopo aver battuto per yuko la tedesca Mareen Kräh, la romena Andreea Chițu, ancora per yuko, infine in semifinale aveva sconfitto la cinese Ma Yingnan, grazie ad uno shido, assicurandosi il podio.

Chi  è Odette Giuffrida. Romana del 1994 (ottobre), tesserata per l’Esercito, pratica il judo dall’età di sette anni dopo aver visto il fratello che tornava sempre felice dalla palestra. Ha attravesato tutte le tappe della nazionale giovanile, vincendo i campionati europei Cadetti e un argento ai Mondiali nella stessa categoria, oltre a un oro europeo juniores e un bronzo mondiale sempre juniores. Quest’anno ha vinto il Grand Prix di Tbilisi ed è stata terza nel Grand Slam di Baku, rafforzando una qualifica che premia la sua combattività e la sua assoluta dedizione al judo, eguagliata soltanto da quella per il cinema e la fotografia.

Storia delle Olimpiadi: 7 agosto, una data da ricordare per lo sport italiano. Il 7 agosto l’Italia infatti ha vinto 5 medaglie d’oro: la più importante il 7 agosto 1948 quando il Settebello vinse l’oro nella pallanuoto. Eroi di quell’impresa Ermenegildo Arena, Emilio Bilgarelli, Pasquale Buonocore, Aldo Ghira, Mario Majoni, Geminio Ognio, Gianfranco Pandolfini, Tullio Pandolfini e Cesare Rubini. E il 7 agosto 1992 Antonio Rossi vince la sua prima medaglia olimpica con il bronzo nel K2 500 con Bruno Dreossi.

La medaglia di una vita, del risarcimento, di tutto. Tania Cagnotto completa un ciclo che è fatto di 10 Olimpiadi (5 per parte insieme a papà Giorgio) e trova la gemma più preziosa con Francesca Dallapé, la compagna e amica di un sincronizzato da 3 metri che è imbattuto in Europa da otto edizioni, ha preso due argenti mondiali e dopo il quarto posto beffardo di Londra si prende con gli interessi il podio. Rompe un sortilegio, porta per la prima volta sul podio le donne d’Italia. Un altro tabù che s’infrange. Chiamatela storia. In un pomeriggio uggioso, plumbeo e minaccioso a Rio, le lacrime e i sorrisi delle sorelle d’Italia irradiano la piscina Maria Lenk, che diventa un catino ribollente di passione.

Ciclismo: una grande Elisa Longo Borghini conquista il bronzo nella prova in linea femminile. La piemontese di Ornavasso è arrivata a giocarsi la medaglia nella volata a tre finale, dopo 137 km durissimi, con l’olandese Anna Van der Breggen e la svedese Emma Johansson. La vittoria va alla Van der Breggen, già vincitrice del Giro Rosa 2015, argento a Johansson. Poi la nostra Elisa, campionessa italiana a cronometro (e sarà anche al via della prova contro il tempo di mercoledì), regina di Fiandre, Route de France e Giro dell’Emilia 2015: la punta azzurra che non ha tradito le attese centrando uno stupendo terzo posto.

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