di FABIO CAMILLACCI/ Nonostante il rinvio di un anno causa pandemia di Covid e un’emergenza sanitaria che persiste causa varianti del virus, la XXXII Olimpiade si è ufficialmente aperta con la tradizionale cerimonia inaugurale. Una cerimonia di lunga durata: ben 3 ore e 50 minuti. Ad accendere il tripode olimpico a forma di piramide è stata Naomi Osaka: numero 2 del ranking mondiale femminile del tennis. Tripode che poi da Tokyo è stato spostato in riva all’Oceano Pacifico dove resterà per i prossimi 16 giorni.
Uno spettacolo con alcuni riferimenti al coronavirus. Ad esempio, il tutto si è aperto con un atleta che correva da solo nel buio a simboleggiare la pandemia. Alla cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici era presente anche l’imperatore giapponese Naruhito. All’esterno dello stadio, proteste e applausi tra manifestanti contrari alle Olimpiadi in tempi di Covid e tifosi appassionati di sport.
I portabandiera. Soltanto una ventina di Paesi hanno presentato un solo alfiere alla cerimonia inaugurale. Il Cio a tal proposito ha fatto sapere: “A tutti i Comitati olimpici nazionali è stato consentito di avere un portabandiera donna e un portabandiera uomo, alcuni non hanno potuto sfruttare questa opportunità a causa della complessità del viaggio e dei limiti del periodo di soggiorno”. Un solo portabandiera ad esempio per: Libia, Etiopia, Yemen, Oman, Emirati Arabi, Bangladesh, Gibuti, Brunei, Mali, Samoa e Trinidad & Tobago.
La delegazione azzurra. Guidata da Jessica Rossi ed Elia Viviani, l’Italia ha sfilato con 110 atleti di 21 discipline. Un numero di gran lunga ridotto rispetto ai 384 azzurri qualificati, record storico. Sugli spalti, ad applaudire l’ingresso degli italiani in elegante tuta bianca con il tricolore sul petto, c’erano: il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il Sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali, il membro dell’Esecutivo del Cio, Ivo Ferriani, il membro onorario del Cio, Manuela Di Centa, e la coordinatrice generale del Comitato organizzatore dei Giochi di Milano Cortina 2026.Diana Bianchedi.
Tanti gli omaggi al Giappone dall’Epoca Edo, al teatro Kabuki e a chi ha lottato contro il Covid. Spicca la trasposizione dei pittogrammi in persone fisiche. Ricordiamo che i pittogrammi sono quei simboli che rappresentano l’Olimpiade rappresentati da tre straordinari ballerini. Richiami, ricordi e applausi per medici e infermieri che hanno combattuto e combattono il Covid in Giappone e in tutto il mondo. Suggestivo il momento in cui il cielo sopra lo stadio Olimpico si è illuminato grazie a una stella fluttuante grazie alla tecnologia. Tokyo 2020 ha ufficialmente preso il via.
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SCATTA LA XXXII OLIMPIADE/ Tokyo 2020 al via dopo il rinvio di un anno per Covid e l’emergenza sanitaria che non migliora per colpa delle varianti del virus. In Giappone 384 atleti italiani: ecco tutte le speranze azzurre nell’atletica, la Regina degli sport
Tokyo 2020: molte discipline sportive hanno già preso il via in attesa dell’apertura ufficiale della XXXII Olmpiade. Quella in Giappone è sicuramente l’edizione più tormentata della storia, tra il rinvio di un anno a causa della pandemia di Covid e l’emergenza sanitaria che non accenna a migliorare.
L’Italia ripone le sue speranze in ben 384 atleti azzurri. L’obiettivo per la nostra delegazione è quello di fare meglio rispetto a Rio 2016, quando arrivarono 28 medaglie. Diciamo subito che con 76 convocati, ovvero la delegazione più numerosa di sempre, l’atletica tricolore punta al ritorno sul podio visto che 5 anni fa in Brasile non arrivò nemmeno una soddisfazione.
Le punte di diamante. Dietro al capitano Gianmarco Tamberi, riflettori puntati su Marcell Jacobs e Filippo Tortu (100 metri), Davide Re nei 400 metri, Yeman Crippa nei 5000 e 10.000 metri, Paolo Del Molin nei 110 ostacoli, Leonardo Fabbri nel peso, Eyob Faniel nella maratona, Massimiliano Stano nella 20 km di marcia. Senza dimenticare le staffette.
Le donne azzurre. Le ragazze dell’atletica non salgono sul podio olimpico addirittura da Pechino 2008 quando Elisa Rigaudo si prese il bronzo nella 20 km. Dopo il forfait, causa infortunio, di Larissa Iapichino, oggi le speranze sono affidate a: Antonella Palmisano (quarta nella 20 km 5 anni fa) ed Eleonora Giorgi (nella marcia). Ma ci si attende molto anche da Luminosa Bogliolo (100 ostacoli), Nadia Battocletti (5000 metri), Elena Vallortigara e Alessia Trost (nel salto in alto) e Roberta Bruni (nell’asta). E anche nel caso delle donne, occhio alle staffette.
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