Strage a una festa di nozze di curdi in Turchia. Opera di un baby-kamikaze dell’Isis, come un altro, fermato in tempo a Kirkuk

People gather after an explosion in Gaziantep, southeastern Turkey, early Sunday, Aug. 21, 2016. Gaziantep Province Gov. Ali Yerlikaya said the deadly blast, during a wedding near the border with Syria, was a terror attack. (Eyyup Burun/DHA via AP)e [CopyrightNotice: DHA]
Foto Eyyup Burun/DHA via AP
E’ di 50 morti e un centinaio di feriti il  bilancio dell’esplosione avvenuta durante un ricevimento di matrimonio in Turchia, nella città turca di Gaziantep, non lontano dal confine con la Siria. Si ritiene che l’attacco sia stato compiuto da un kamikaze-bambino dell’Isis tra i 12 e i 14 anni. Ad affermarlo, in un tweet, è Samil Tayyar, deputato dell’Akp (Partito per la giustizia e lo sviluppo), citato dalla Cnn Turkper, il distretto di Gaziantep. La conferma è arrivata anche dal presidente turco Erdogan. Il quale ha aggiunto: “Non c’è differenza tra il Pkk, l’organizzazione terroristica di Gulen e l’attacco terroristico potenzialmente dell’Isis a Gaziantep”.

Lo sposo protagonista della festa di matrimonio è un esponente dell’ Hdp, il partito filo-curdo. Lo scrive la Bbc online. Lui e sua moglie erano arrivati a Gazantiep dal villaggio curdo di Siirt, più a est, per sfuggire agli scontri armati tra ribelli e militari. Il ritardo di molti ospiti al ricevimento ha impedito che il bilancio della strage fosse ancora più pesante, riferiscono i media locali. Gli sposi sono rimasti feriti, ma non sono in pericolo di vita.

Fermo immagine

ALTRO BABY-KAMIKAZE IN KURDISTAN: indossava la maglia di Messi. Poche ore più tardi la strage di Gaziantep un bambino di circa 12 anni è stato fermato a Kirkuk, capitale del Kurdistan iracheno, che stava per farsi esplodere. Lo riferiscono i media curdi, che pubblicano le drammatiche immagini del ragazzino con indosso la cintura esplosiva, bloccato dagli agenti che disinnescano l’ordigno. Il bambino indossava una maglietta del numero 10 del Barcellona, Lionel Messi, Lo mostrano le immagini dei media curdi (vedi foto).

 

Commenta per primo

Lascia un commento