Spari contro un gommone di migranti: 1 morto e 1 ferito, mentre l’Ue prepara la missione EunavforMed

Pare che siano partiti da una motovedetta libica gli spari contro un gommone carico di migranti al largo della costa.  Secondo la polizia di Agrigento, il bilancio è di un morto e un ferito. Dal racconto dei migranti a bordo. La procura di Agrigento ha aperto un fascicolo contro ignoti. L’episodio, i cui contorni sono tutti da definire, è accaduto proprio mentre veniva deciso il via libera dei ministri degli Esteri dell’Unione europea alla prima fase della missione navale nel Mediterraneo contro i trafficanti di uomini. La missione EUNavforMed, prevede al momento scambio di informazioni, vigilanza rafforzata e pattugliamento in alto mare. I primi mezzi saranno dispiegati entro una settimana, ma in assenza di una risoluzione Onu l’operazione è per ora limitata. “E’ un piano importante, ma parte di una strategia che comprende azioni esterne”, afferma il capo della diplomazia uropea, Federica Mogherini. Giovedì e venerdì, invece, il Consiglio Ue dovrebbe decidere sulla ripartizione dei migranti nei diversi Paesi europei.

E’ stata stilata una bozza sulla ricollocazione di 40 mila migranti. L’accordo sui rifugiati “in chiara necessità di protezione internazionale” da Italia e Grecia è contenuta nella prima stesura del documento di conclusioni del vertice di giovedì e venerdì. “Entro fine luglio” gli Stati membri dovranno accordarsi sul meccanismo di distribuzione “temporaneo ed eccezionale”.Si prevede che i Paesi in prima linea, a partire dall’Italia, avranno diritto a “immediata fornitura di assistenza finanziaria rafforzata”.

Il Consiglio Ue concorda su 5 punti, oltre alla redistribuzione di 40mila richiedenti asilo giunti in Italia e Grecia dal 15 aprile: “rapida adozione” dei criteri per la redistribuzione nei vari Paesi da prendere “entro fine luglio”; “hotspot” per identificare i migranti; aumento “immediato” dell’assistenza finanziaria per gli Stati di primo arrivo; “tutti gli Stati membri partecipino al reinsediamento di 20mila persone” dei campi profughi fuori dall’Ue con diritto a protezione internazionale.

Se la bozza corrisponderà al testo finale, l’Italia avrà ottenuto la solidarietà auspicata? Il ministro Gentiloni risponde con cautela: ”Speriamo, ci lavoriamo”.

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