di NUCCIO FAVA* – Quasi che la lezione del Papete non fosse servita, permane , anzi prevale in Matteo Salvini una smania di protagonismo, volontà di primeggiare su tutto, con quasi l’ossessione di non perdere mai una battuta. Peggio di Di Maio, necessitato però – con un “dichiarazionismo” a destra e a manca, in Italia e all’estero – a supplire alla crisi (una sorta di sfilacciamento) dello stesso suo movimento.
Purtroppo non ci si improvvisa statisti né è semplice, forse, rinunciare alla tentazione della telecamera, che sollecita dichiarazioni e prese di posizione. Specie dinnanzi a proteste e tensioni. Comprensibili e forse inarrestabili, ma che non andrebbero cavalcate nell’illusione di qualche consenso in più. L’applauso demagogico non è difficile da raggiungere, ma proprio per questo differenziarsi furbescamente ad ogni costo dall’azione di governo, già di per sé così difficile nella presente condizione, è irresponsabile. Danneggia l’Italia e tutti i cittadini, forse persino più di certi talk show che ingombrano la scena ospitando quella vera e propria compagnia di giro composta da “opinionisti” a gettoni e da infettivologi e virologi, che saltellano indifferentemente a un canale all’altro.
*Nuccio Fava, presidente dell’Associazione Giornalisti Europei, è stato direttore del Tg1, del Tg3 e delle Tribune elettorali Rai
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