REAL MADRID IN CIMA AL MONDO/ Per i Blancos: “manita” ai sauditi dell’Al-Hilal e “pokerissimo” nel Mondiale per Club. Nessuno come la squadra di Ancelotti che si conferma “Re Carlo” grazie ai suoi straordinari giocolieri. Sul gradino più basso del podio i brasiliani del Flamengo

di FABIO CAMILLACCI/ Ancora una volta il Real Madrid si conferma squadra che raramente fallisce i grandi appuntamenti. E’ così dal 13 giugno 1956, quando i Blancos alzarono al cielo la loro prima Coppa dei Campioni: la prima di un magnifico record di 14. Stavolta, invece, nell’enorme bacheca del sontuoso museo del Santiago Bernabeu, arriva il quinto titolo mondiale degli ultimi 9 anni. Un trionfo che alla Casa Blanca mancava dal 2017. Mentre, Ancelotti si conferma “Re Carlo” e re di coppe: terzo trionfo personale in questa competizione dopo quelli ottenuti col Milan nel 2007 e lo stesso Real nel 2014. In Marocco, nella finalissima del Mondiale per Club, i ragazzi di Don Carlo si divertono e strapazzano i saduti dell’Al-Hilal per 5-3.

Real macchina da gol: dopo il 4-1 agli egiziani dell’Al Ahly in semifinale, ecco il pokerissimo alla squadra di Riad. Doppiette degli scatenati Vinicius e Valverde, sigillo del Pallone d’oro Karim Benzema. Onore comunque agli arabi che non si sono mai arresi sfiorando il clamoroso 4-5 che a pochi minuti dal termine avrebbe riaperto del tutto i giochi. Ecco, se la compagine di Carletto da Reggiolo in attacco fa paura, in difesa ultimamente lascia un po’ a desiderare.

Real, un dominio che dura da quasi un decennio: 5 Champions (di cui 3 di fila) e 5 Mondiali. Numeri da record. E quello che è un sogno per tanti, è un’abitudine per capitan Karim “The Dream” Benzema: alzare al cielo un trofeo prestigioso come la Coppa del Mondo per club. Nella sfida di Rabat, i sauditi che in semifinale avevano eliminato i brasiliani del Flamengo, restano in partita solo nel primo tempo; poi sono costretti a inchinarsi di fronte alla classe dell’Etoile, gol e assist, e agli irresistibili guizzi di Vinicius e Valverde.

La squadra allenata dall’ex Napoli e Inter Ramon Diaz deve accontentarsi della medaglia d’argento. Sul gradino più basso del podio: il Flamengo che nella “finalina” di consolazione supera per 4-2 l’Al Ahly. L’inizio gara delle Merengues è travolgente: spettacolo puro. Al 13’ Real già in vantaggio grazie a una giocata di Benzema, recuperato in extremis da Ancelotti. Il francese triangola con Valverde e mette Vinicius davanti al portiere. Il brasiliano controlla, segna, festeggia e balla. Cinque minuti dopo Valverde raddoppia.

Le pause difensive degli spagnoli rianimano gli arabi. Al 26′ l’ex Porto Moussa Marega accorcia le distanze. Nella ripresa si riparte con lo spartito di inizio match: Benzema firma il 3-1 spingendo in porta una pennellata di Vinicius, Carvajal premia un inserimento di Valverde, che calcia in diagonale per il 4-1. Poi, un bel pallonetto dell’ex Atletico Madrid Luciano Vietto vale il 4-2. Al 69’ Vinicius cala la “manita” prima di un finale in cui il Madrid rischia grosso.

La grande paura blanca. A dieci minuti dal termine infatti ancora Vietto beffa l’ex romanista Rudiger e accorcia. Un minuto dopo Marega si divora il pallone del possibile 4-5. A quel punto, il Real Madrid si chiude e palleggia fino al 7° minuto di recupero senza rischi. Il subentrato Rodrygo va anche vicino al 6° gol, ma, finisce così e il Real Madrid conquista il 31esimo titolo dell’era Florentino Perez. Come cantano i tifosi madridisti: “Así, así, así gana el Madrid!”.

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