Presentata dal Governo la legge di bilancio per il 2021, che sarà esaminata in Senato dal 25 novembre. Ecco quali provvedimenti sono previsti

Il ministro dell’Economia e Finanze Roberto Gualtieri 

E’ stato presentato dal governo alla Camera dei deputati il disegno di legge di bilancio per il 2021 e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo ha firmato. Lo scostamento di bilancio sarà votato al Senato il 25 novembre. Ad annunciarlo è stato il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, al termine della conferenza dei capigruppo che si è riunita nel pomeriggio. La legge si compone di 229 articoli, ma nell’ultima versione salta la norma che istituiva una nuova fondazione per cybersicurezza e vengono aggiunte altre tre misure, tra cui un fondo ad hoc per i caregiver familiari (in sostanza i badanti) di 75 milioni in 3 anni. 

Tra le altre misure ce ne sono alcune  da segnalare. Scende a 3,8 miliardi, per il 2021, il Fondo “per il sostegno delle attività produttive maggiormente colpite dall’emergenza epidemiologica”.  Nelle precedenti bozze l’ammontare era di 4 miliardi. Scopo del fondo è “consentire la tempestiva applicazione delle misure di sostegno alle attività produttive”. Il Fondo “è ripartito con uno o più decreti del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con i ministri interessati per il rifinanziamento per l’anno 2021 di misure di sostegno economico finanziario già adottate nel corso dell’anno 2020 per fronteggiare le conseguenze economiche derivanti dall’emergenza epidemiologica”. 

Si conferma il finanziamento di 8 miliardi nel 2022 e 7 miliardi nel 2023 per riforma del fisco e assegno unico, che parte però nel 2021 con 3 miliardi. Nelle prime versioni le due misure erano indicate in commi separati (e stanziamenti separati) e per il fisco si prevedevano 2,5 miliardi nel ’22 e 1,5 nel ’23, mentre per i figli erano previsti 5,5 miliardi a regime dal 2022. Ora, in una unica norma, si spiega che degli 8 miliardi complessivi per il fisco “una quota non inferiore a 5” miliardi e “non superiore a 6” miliardi andrà alla misura. Cambia dunque la forma ma le cifre sostanzialmente non cambiano. Salta invece il “Fondo per la fedeltà fiscale”, ma si prevede, sempre dal 2022, che “le maggiori entrate permanenti derivanti dal miglioramento dell’adempimento spontaneo” vadano ad alimentare direttamente il fondo per la riforma del fisco. 

Regole per la raccolta e il monitoraggio dei dati, due conti separati (con amministrazione automa e gestione fuori bilancio) per sussidi a fondo perduto e prestiti, una struttura ad hoc di “coordinamento, raccordo e sostegno” interna alla Ragioneria generale dello Stato e, entro la fine di giugno ogni anno a partire già dal 2021, una relazione al Parlamento con i “prospetti sull’utilizzo delle risorse” e i “risultati raggiunti”.

 Arriva con la manovra anche la prima cornice normativa per l’attuazione del Recovery Plan italiano. Entro marzo vanno definite dal Mef le “procedure amministrativo-contabili” e “le modalità di rendicontazione” delle spese e con Dpcm le modalità “di rilevazione dei dati” di ogni “singolo progetto”, con particolare attenzione a tempi e spese. La Ragioneria metterà a disposizione un “apposito sistema informatico”. 

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