OSSERVATORIO AMERICANO/ Gli immigrati irregolari, in America, le tasse le pagano

Domenico Maceridi DOMENICO MACERI* – 

“Pensate che un clandestino pagherà le tasse?”: con questa domanda retorica  Donald Trump ha cercato di avvalorare il mito che i lavoratori irregolari non pagano le tasse.  Si sbaglia, ovviamente. Uno studio dell’Institute on Taxation and Economic Policy ha scoperto che gli immigrati non autorizzati negli Stati Uniti pagano miliardi di dollari all’IRS, il fisco americano. Sono tasse sugli immobili e sul reddito, imposte sugli acquisti nonché contributi al Social Security e Medicare. L’aliquota fiscale effettiva per i lavoratori non autorizzati è l’8%, che è addirittura superiore a quella dei più ricchi, che pagano il 5,4% .
Negli Stati Uniti ci sono circa 8 milioni di lavoratori che non hanno il diritto legale di essere nel Paese, ossia il 5 per cento della forza lavorativa americana. Hanno posti di lavoro nel settore dei servizi, nell’edilizia, nell’agricoltura e in altre aree  che in genere  non richiedono molta specializzazione, ricevendo salari più bassi. Lo stipendio medio per una famiglia senza documenti legali è di circa 30.000 dollari l’anno rispetto alla media degli Stati Uniti che è di 54.000 dollari. L’importo totale delle imposte pagate da immigrati irregolari è di circa 12 miliardi di dollari l’anno.
Naturalmente, una certa percentuale di immigrati non autorizzati  lavora in nero e non paga le tasse, come spesso accade per i lavoratori autorizzati in simili situazioni. Tuttavia, circa il 50 per cento dei lavoratori senza documenti pagano le tasse e circa il 75 per cento di queste persone contribuiscono anche al Social Security.
Lavorare negli Stati Uniti richiede documentazione adeguata, ma alcuni immigrati non autorizzati utilizzano numeri di Social Security falsi o scaduti. Le aziende dovrebbero verificare la validità di questi numeri, ma non si sforzano più di tanto per accertarsene. Se la frutta e le verdure sono pronte per la raccolta, l’attenzione è rivolta a farlo in fretta, prima che marciscano. Verificare lo status legale dei potenziali lavoratori non è una priorità. Il governo non invia ispettori per controllare la situazione legale di questi lavoratori. Ciò potrebbe rivelarsi devastante per gli imprenditori agricoli e per l’economia del paese.
La Social Security Administration calcola che più di 100 miliardi di dollari dei loro conti non possono essere ricondotti a numeri legali. Questo comprende circa 3,1 milioni  di numeri della Social Security falsi o scaduti. Questo denaro è conservato in quello che viene chiamato un “suspense file“, un conto separato che aumenta di 15 miliardi di dollari l’anno. La maggior parte degli immigrati non autorizzati  probabilmente non riceverà un centesimo di questo denaro. Né ricevono altri benefici come il Welfare, Medicare, o benefici  di sanità mediante Obamacare.
E’ convinzione diffusa che gli immigrati non autorizzati vengono negli Stati Uniti per godere dei benefici sociali. In realtà, la gente viene  alla ricerca di una vita migliore e di un lavoro. Infatti rappresentano la percentuale maggiore della forza lavorativa (12,4 per cento gli immigrati contro 11,5 per la popolazione generale degli Stati Uniti).
Gli immigrati non autorizzati negli Stati Uniti utilizzano servizi come tutti gli altri, ma a un tasso inferiore rispetto ai residenti legali. La paura di deportazioni li scoraggia dal partecipare attivamente a tutto ciò che richiede burocrazia.  I servizi  però comportano costi. La  Heritage Foundation, un gruppo conservatore, sostiene che ogni immigrato non autorizzato riceve quasi 25.000 dollari in benefici e servizi, contribuendo però solo con 11.000 dollari in tasse.

Un’altra preoccupazione è che questi immigrati possano spingere verso il basso i salari anche per i lavoratori americani poco qualificati. Alcuni economisti hanno calcolato che i lavoratori senza documenti legali riducono i salari dei lavoratori poco qualificati americani dell’uno per cento.  Ciononostante, altri vedono effetti economici positivi. Giovanni Peri, professore alla University of California, Davis, ha trovato che i lavoratori senza documenti fanno da complemento ai lavoratori qualificati senza però competere con loro. George Borjas, professore presso la Harvard University, ha trovato che la  ricchezza dell’America aumenta dell’uno per cento a causa dei contributi dei lavoratori non autorizzati. Naturalmente, dal momento che gli immigrati non autorizzati sono pagati meno, significa che i consumatori beneficiano di prezzi ridotti per alimentari e altri servizi.
Donald Trump e la maggior parte dei candidati per la nomina del GOP credono che gli 11 milioni di lavoratori non autorizzati dovrebbero essere costretti a tornare al loro paese di origine. Questo costerebbe almeno 400 miliardi di dollari, ma verosimilmente  più  di 600 miliardi.  La maggioranza degli elettori alle primarie repubblicane degli Stati (tranne Alabama) nel Super Martedì crede però che gli immigrati non autorizzati dovrebbero avere il diritto a rimanere. Forse  gli elettori ne sanno più di Trump.

*Domenico Maceri Docente di lingue all’Allan Hancock College, Santa Maria, California  (dmaceri@gmail.com)

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