OBBLIGO DI VACCINAZIONE FINO AL 15 GIUGNO PER LE PERSONE CON PIù DI 50 ANNI/ Lo ha deciso il Governo per arginare la nuova ondata di contagi del virus. Le altre misure che andranno in vigore

La riunione della cabina di regia del governo sul Covid, convocata per decidere le nuove misure (foto  di Filippo Attili dell’Ufficio Stampa di Palazzo Chigi diffusa dall’Ansa)

Il Consiglio dei ministri ha deciso all’unanimità l’emanazione di un nuovo decreto legge per fronteggiare la nuova ondata di contagi da Covid: è prevista tra l’altro l’introduzione dell’obbligo di vaccinazione per tutti gli italiani in età superiore ai 50 anni. Questi cittadini potranno andare al lavoro solo se immunizzati o guariti dal Covid.

Il nuovo decreto è arrivato al termine di una giornata molto tesa tra i partiti. Pd, Forza Italia, Italia Viva e il ministro della Salute Roberto Speranza erano per estendere l’obbligo vaccinale a tutti i lavoratori mentre sul fronte opposto si è ricreato l’asse Lega-Cinquestelle che diede vita al governo gialloverde. Il presidente Mario Draghi ha individuato una via d’uscita con una mediazione.

Appena il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, scatterà l’obbligo del vaccino fino al 15 giugno per tutti coloro che hanno compiuto 50 anni o che li compiranno entro quella data, con l’esenzione solo per chi ha un certificato medico che consenta l’esonero. Chi è guarito, invece, dovrà vaccinarsi obbligatoriamente dopo 6 mesi. Ma per gli ultra 50enni scatta anche un altro intervento: dal 15 febbraio si potrà andare al lavoro solo con il super green pass. Una misura che vale sia per il settore privato che pubblico, compreso chi lavora in ambito giudiziario e i magistrati. La norma non si applica invece agli avvocati difensori, ai testimoni e alle parti del processo.

Vogliamo frenare la crescita della curva dei contagi e spingere gli italiani che ancora non si sono vaccinati a farlo. Interveniamo in particolare sulle classi di età che sono più a rischio di ospedalizzazione per ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite“, ha detto il premier Mario Draghi aprendo il Cdm. “I provvedimenti di oggi vogliono preservare il buon funzionamento delle strutture ospedaliere e, allo stesso tempo, mantenere aperte le scuole e le attività economiche“.

Le scelte che stiamo facendo è di restringere il più possibile l’area dei non vaccinati, perché è quella che provoca un peso sanitario sui nostri sistemi ospedalieri“, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza al termine del Cdm sottolineando che ad oggi “i 2/3 dei ricoverati in terapia intensiva e il 50%” dei pazienti nei reparti ordinari sono non vaccinati. Dunque, ha concluso, “il peso delle ospedalizzazioni è nell’ambito dei non vaccinati“.

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