MOTOGP, TEXAS/ Austin terra del “Marcziano” Marquez. Valentino Rossi secondo e nuovo leader del Mondiale, sul podio anche Pedrosa

di FABIO CAMILLACCI/ Il “Marcziano” è tornato, ma, il “Dottore” è il nuovo leader del Mondiale MotoGP. Il circuito del Texas sorride da sempre a Marc Marquez e in questo 2017 il centauro spagnolo lo ha confermato: ora sono 5 i successi di fila sul tracciato di Austin. Marquez vince precedendo un fantastico Valentino Rossi e l’altro iberico Pedrosa, suo compagno di squadra. Il “Marcziano” della Honda risale così a 18 punti dalla vetta occupata come detto da Vale. Il “Folletto di Tavullia” disputa una gara di sostanza, senza mollare, arrivando a insidiare Pedrosa nel finale per poi superarlo di slancio (nella foto: i tre del podio di Austin 2017 si scattano un selfie).

Vinales in calo. Chi si aspettava un duello tra Marquez e Vinales, l’unico parso in grado di infastidirlo per il ritmo mostrato in prova e warm up, è rimasto deluso: lo spagnolo della Yamaha, infatti, si butta via già al secondo giro, strisciando sull’asfalto della curva 18 mentre era in quarta posizione. Un brutto errore quello di Maverick dopo un avvio di stagione fenomenale: due vittorie nei primi due GP. Una doppietta che era stata costruita su velocità, forza mentale e soprattutto assenza di sbavature.

Rossi, sceriffo del Texas. La Yamaha è la moto più equilibrata del gruppo e la costanza di rendimento del “Dottore” mai vincente in stagione, ma l’unico pilota sempre a podio finora, potrebbe alla lunga premiarlo se Marquez e Vinales dovessero continuare a togliersi punti a vicenda e soprattutto a commettere errori. Pertanto, la leadership mondiale di Valentino (l’ultima volta era successo dopo il burrascoso Gran Premio di Malesia 2015) è sorprendente ma non casuale.

Le “rosse” di Borgo Panigale. La Ducati porta a casa un 6° posto con Dovizioso, un 8° con Petrucci e un 9° con Lorenzo, passato pure dal suo predecessore sulla Desmosedici, Iannone, alla fine 7°. Non sono certo questi i risultati che si aspettavano alla Ducati e che si aspettava lo stesso Jorge. Unica attenuante oggi: una pista sconnessa e ostile. Ma la strada per la vittoria è ancora lunga.

Il GP del Texas. Lo scatto al via premia Pedrosa, che brucia il compagno Marquez inseguito dalle Yamaha di Rossi e Vinales. Quest’ultimo come detto esce subito di scena e in modo delittuoso. Dani invece regge al comando, mentre alle sue spalle Marquez, Rossi e Zarco formano un trenino nei primi giri di attesa e studio per la resa delle gomme. Il francese è duro con Rossi, al 7° giro; Valentino deve tagliare una curva sul suo attacco per non cadere, la cosa costerà al “Dottore” 3 decimi di penalità da aggiungere sul tempo a fine gara. Al 9° giro c’è il sorpasso di Marquez a Pedrosa per la leadership, anche se Dani resta in scia, non molla e ingaggia per qualche giro un bel duello con il compagno a suon di staccate e repliche. Nel finale Marc allunga mentre Pedrosa subisce il ritorno di Rossi: a 3 giri dalla fine il sorpasso, chirurgico, e poi l’allungo per scavare un margine superiore ai 3 decimi. Ai piedi del podio un ottimo Crutchlow, che precede il sempre più concreto e spettacolare Zarco. Mondiale aperto: è corsa a tre, altro che duello in salsa spagnola. L’intramontabile Valentino Rossi non intende mollare.

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