MOTOGP, ASSEN/ Occasione persa per Valentino Rossi: tra i tulipani d’Olanda e sotto la pioggia, il “Dottore” cade e trionfa l’australiano Miller davanti a Marquez

millerdi MARCO VALERIO/
La lotteria bagnata di Assen regala emozioni imprevedibili e fa uscire il numero 43. Quello di Jack Miller, che vince davanti a Marquez e Redding una corsa folle, interrotta per la pioggia al 15° giro e fatale a Rossi, caduto al terzo giro di gara-2, pochi istanti dopo il ruzzolone di Dovizioso e il k.o. di Petrucci, che ha avuto un problema alla moto. I nostri erano stati assoluti protagonisti della prima parte di gara, prima che il diluvio inducesse all’esposizione della bandiera rossa con la classifica del 14° giro (su cui poi si è basata la griglia di gara-2 per i 12 giri restanti), che vedeva Dovizioso, Petrucci e Rossi nell’ordine, ma hanno pagato un dazio pesante alla sorte nel secondo troncone di corsa. L’unico valido per la classifica finale.
Acuto da canguro vincente. L’australiano della Honda VDS, dopo tante critiche e titubanze sul suo valore, trova quindi la sua giornata di gloria (primo successo in MotoGP, dopo che il suo miglior risultato nella top class era stato un 10° posto), quella che sfugge a Hernandez, in testa fino al 12° (gara-1), ma il cui sogno si spezza sul più bello, alla chicane, come quello di tutta la Ducati, che non riesce a celebrare la pole di Dovizioso nel migliore dei modi e si rallegra solo per il podio di Redding e il 5° posto di Iannone. L’abruzzese è uno dei pochi “graziati” dalla bandiera rossa, visto che era caduto al 14° giro di gara-1 ed è stato ripescato per il via della seconda corsa. Non si salva nemmeno Lorenzo, solo 10°. Il maiorchino annega confermando che per lui la pioggia è come la salsedine per le cime delle navi: corrosiva fino al punto da comprometterne la funzionalità. Al momento della bandiera rossa Jorge era 19° con tempi imbarazzanti (nella foto: Ap-Gazzetta dello Sport: Miller festeggia bevendo dallo stivale).
“Dottore”, occasione persa. Della battuta a vuoto di Rossi (accorto e combattivo in gara-1 e apparentemente sicuro in testa nella seconda parte), pesantissima perché stava recuperando in classifica su Lorenzo e anche su Marquez, approfitta proprio lo spagnolo della Honda, che con il 2° posto va a +24 su Lorenzo e +42 sul pesarese. Davvero un peccato per il pesarese, che ha fatto autocritica a fine gara per aver spinto troppo, afflitto al pari dei ducatisti per l’esito finale di una gara folle (tipica di Assen), che ha visto il diluvio, ma si è addirittura conclusa sotto il sole.

Gara-1. Gara dichiarata “we”, ma niente pioggia in partenza: tutti al via con le rain (ma Hernandez, Petrucci e Redding con la più morbida), con Rossi che va con Dovizioso e Aleix Espargaro dietro, mentre in poco tempo Hernandez risale fino al 3° posto e Iannone , partito ultimo per la penalità-Montmelò è già 7° al secondo giro. Lorenzo affonda in modo impietoso (18°), Hernandez va in testa e Petrucci è già 4° al 6° giro alle spalle di Rossi e Dovizioso. La pista si asciuga, ma al 10° giro riprende la pioggia, con Hernandez leader e Dovizioso che passa Rossi per il 2° posto. Al 12° giro finisce la favola di Hernandez, lungo alla chicane, mentre la pioggia intensifica la sua forza. Iannone cade al 14° giro, poco prima che la gara sia fermata con bandiera rossa per il diluvio con Petrucci in testa (15° giro). Tutti ai box, si attendono gli eventi, cioé l’evoluzione del meteo, e si decide di far riprendere la gara (solo 12 giri) con una griglia basata sulla classifica al 14° giro con Dovizioso, Petrucci e Rossi in prima fila; Redding, Marquez, Pedrosa in seconda; 17° Iannone (ripartito dopo la caduta del 14esimo giro) e 19° Lorenzo.

Il secondo via. Alla seconda partenza scatta bene Rossi, che dopo lo spunto iniziale di Dovizioso va al comando, mentre Pedrosa e Crutchlow finiscono a terra. La gloria per Valentino dura poco, al 3° giro finisce a terra, pochi secondi dopo lo scivolone di Dovizioso e il k.o di Petrucci. Miller trova il guizzo giusto e scavalca Marquez, che si accontenta di un 2° posto pesante, mentre l’australiano conduce in porto il suo vascello con sicurezza. A seguire, podio per Redding, molto bravo anche in gara-1, poi 4° Pol Espargaro, 5° Iannone, 6° Barbera, 7° Laverty, 8° Bradl con l’Aprilia (che per il 2017 ha annunciato l’arrivo di Aleix Espargaro), 9° Vinales e 10° Lorenzo. Battuto, e abbattuto, quasi quanto Rossi dopo la trasferta fra i tulipani.
La corsa al Mondiale. Erano 62 GP (Stoner in Australia 2012) che non vinceva un pilota esterno ai “Fantastici Quattro” Lorenzo-Rossi-Marquez-Pedrosa: Miller spariglia il quartetto ed è un elemento di novità di cui la MotoGP aveva bisogno, anche se non è detto che riuscirà a confermarsi a breve. Marquez, intanto, prende il largo nel Mondiale, la Ducati alimenta la casella dei rimpianti e Rossi torna a casa con l’amaro in bocca della maggiore occasione persa della sua seconda vita in Yamaha.

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