Missione del Papa a Erevan: “Turchi e armeni, riconciliatevi”

Il Papa è stato al Memoriale di Tzitzernakaberd, la “fortezza delle rondini”, per rendere omaggio alle vittime del genocidio armeno compiuto dai turchi un secolo fa. E rivolgendosi ai giovani, durante l’incontro ecumenico e la preghiera per la pace, a Erevan, capitale dell’Armenia, ha detto: “Questo futuro vi appartiene: facendo tesoro della grande saggezza dei vostri anziani, ambite a diventare costruttori di pace: non notai dello status quo, ma promotori attivi di una cultura dell’incontro e della riconciliazione”. “Dio benedica il vostro avvenire – ha aggiunto – e conceda che si riprenda il cammino di riconciliazione tra il popolo armeno e quello turco, e la pace sorga anche nel Nagorno Karabakh'”.

Pope Francis flanked by Catholicos Karenin II, visits the Apostolic Cathedral of Etkhmiadzin near Yerevan, Armenia, 24 June 2016.   ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
Foto di Maurizio Brambatti (Ansa)

Francesco e il catholicos Karekin II sono stati accolti dal presidente Serzh Sargsyan. Il Papa ha deposto una corona di fiori all’esterno del monumento, presente un gruppo di bambini con cartelli dei martiri del 1915. Poi il momento di preghiera nella camera della fiamma perenne. Sulla terrazza del museo il Papa ha incontrato una decina di discendenti dei sopravvissuti, salvati e ospitati a Castel Gandolfo da Benedetto XV.

Davanti alla fiamma perenne, i presenti recitano il Padre Nostro ognuno nella propria lingua. Quindi il Papa e il Catholicos benedicono l’incenso. Il coro canta l’inno. Dopo le letture, in armeno e in italiano, il Papa recita la sua preghiera di intercessione: “Qui prego, col dolore nel cuore, perché non vi siano più tragedie come questa, perché l’umanità non dimentichi, sappia vincere con il bene il male. Dio conceda all’amato popolo armeno e al mondo intero pace e consolazione. Dio custodisca la memoria del popolo armeno, la memoria non va annacquata né dimenticata, la memoria è fonte di pace e di futuro”.

Sono le tesse parole vergate di pugno dal Papa sul Libro d’Onore del Memoriale del genocidio armeno, da lui firmato al termine della visita.

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