Non solo il maltempo ha provocato la strage di Casteldaccia, in provincia di Palermo, dove due famiglie, 9 persone, compresi due bimbi di uno e tre anni, sono state travolte da acqua e fango di un torrente dentro una villetta in cui stavano festeggiando un compleanno. Non solo il maltempo, ma soprattutto l’abusivismo, cioè la violazione delle regole, è all’origine di questo lutto: quella villetta era abusiva. Da tre anni pendeva un ordine di demolizione, contro cui il proprietario aveva fatto ricorso al Tar continuando ad affittarla alla famiglia Giordano, che andava ad abitarla nei fine settimana o nei periodi di vacanza ospitando anche parenti ed amici, come era accaduto per il ponte di Ognissanti.
Sotto accusa dunque c’è l’abusivismo: baracche costruite alla bene e meglio, villette adiacenti alla piana dove scorreva il fiume Milicia senza argini o mura di cemento. La casa dove sono morte 9 persone è a meno di 300 metri dal normale corso del fiume Milicia quasi sotto ai piloni dell’autostrada e vicino vi sono baracche di legno e lamiera e qualche prefabbricato. Un centinaio di metri più avanti c’è la casa di riposo Martina. A questo piccolo agglomerato edilizio si accede da una stradella, che permette solo il passaggio di un’automobile, che parte dalla strada statale 113 dopo Casteldaccia e prima di Altavilla Milicia.
Il fiume segna il confine tra i due comuni. A destra del Milicia si apre un pianoro dove vi sono agrumeti e anche qualche abitazione: anche queste sono state rovinate dalla piena. Questo appezzamento di terreno termina dove si erge una falesia: sotto la montagnola si trovava la villetta che è stata investita dalla massa d’acqua. Gli abitanti della zona dicono che raramente il fiume ingrossato formava fango ma mai era avvenuto un allagamento così impetuoso.
Ecco il quadro descritto da Giuseppe Virga, sindaco di Altavilla Milicia, comune confinante con quello di Casteldaccia: «Da assessore e poi da sindaco – racconta – ho fatto prima segnalazioni verbali ai carabinieri, poi un esposto alla Procura di Termini Imerese insieme all’ex sindaco di Castedaccia Fabio Spatafora». E il sindaco di Castedaccia Giovanni Di Giacinto rende noto che la “casa travolta dal fiume era abusiva e pendeva dal 2015 un ordine di demolizione del Comune che è stato impugnato dai proprietari dell’immobile davanti al Tar. Da quanto ci risulta ancora il tribunale amministrativo non ha provveduto, per cui la demolizione non è stata possibile”.
Foto: Giuseppe Giordano, uno dei tre superstiti della villa del Palermitano che ha lanciato l’allarme col cellulare aggrappandosi a un albero
“Non so neppure io come mi sono salvato”. Davanti all’obitorio del Policlinico, sprofondato su una sedia, Giuseppe Giordano ricorda gli attimi fatali della tragedia di Casteldaccia. “Mi sono accorto – racconta – che l’acqua stava entrando a casa. A tutti ho detto: andiamo subito via. Ma, appena ho aperto la porta, sono stato investito da un fiume d’acqua che mi ha catapultato fuori. Mi sono aggrappato a un albero. Così sono sopravvissuto”.
“Mio figlio Federico ha tentato di salvare la sorellina. Ma sono morti tutti e due”: nel ricordo affiora una scena drammatica nella villetta invasa dall’acqua. “Ho visto – racconta – le vetrate diventare scure, la luce è andata via, uno strato di fango si muoveva sul pavimento. Ci siamo spostati nella stanza accanto. E qui c’era mio figlio Federico che aveva in braccio la sorellina Rachele. Ci penso io, mi ha detto. Poi ho aperto la porta e non c’è stato più scampo”.
Le vittime vivevano a Palermo, Santa Flavia e Bagheria (Palermo). Sono Rachele Giordano, di 1 anno; Francesco Rughò, 3 anni; Federico Giordano, di 15 anni; la madre Stefania Catanzaro, 32 anni e moglie di uno dei tre sopravvissuti, Giuseppe Giordano; il nonno Antonino Giordano, 65 anni, e la moglie Matilde Comito, 57 anni; il figlio Marco Giordano, di 32 anni, e la sorella Monia Giordano, di 40; Nunzia Flamia, 65 anni.
Ma anche altri lutti hanno colpito la Sicilia: sempre vicino Palermo, a Vicari, è stato trovato morto un uomo, Alessandro Scavone, titolare di un distributore di carburanti, che era a bordo di un’auto investita dall’acqua del fiume San Leonardo. Con lui un amico. I due erano andati a recuperare un giovane rimasto al distributore, che è riuscito a salvarsi lanciandosi dalla vettura.
Risulta invece disperso Giuseppe Liotta, 40 anni, medico palermitano che si stava recando nell’ospedale di Corleone per prendere servizio: la sua auto è stata trovata in contrada Raviotta, tra Ficuzza e Corleone, sulla statale 118 interrotta in diversi punti per smottamenti ed allagamenti. Nelle zone colpite stanno operando Vigili del fuoco, Carabinieri, Protezione civile e sanitari del 118.
E altri due morti si sono avuti nell’Agrigentino: le vittime sono un uomo e una donna, di mezza età, originari di Cammarata ma residenti in Germania da anni. I due, da quanto è stato ricostruito, avevano noleggiato l’auto su cui viaggiavano, che è stata ritrovata dentro un torrente, in contrada Sant’Onofrio a Cammarata.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si è recato subito in Sicilia mentre da Trieste (dove ha partecipato alla celebrazione del 4 novembre) è arrivata la solidarietà del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “In queste ore tanti nostri militari, che ringrazio particolarmente – ha detto – sono impegnati con tanti volontari nel soccorso ai territori che sono stati investiti da un’ondata di maltempo con drammatiche conseguenze di lutti e devastazioni. Ai familiari delle vittime va tutte la vicinanza dell’Italia e alle zone colpite la solidarietà piena e concreta”.
Il premier Conte ha annunciato che è stato mess0 a disposizione, per il dissesto idrogeologico, un miliardo per interventi di sicurezza del territorio, per proteggere e salvaguardare le vite umane. Poi ulteriori 50 milioni per le autorità di bacino per regolare i flussi d’acqua. «Dopo avere firmato i provvedimenti necessari a gestire l’emergenza maltempo, mi accingo a convocare il Consiglio dei Ministri, la prossima settimana, per deliberare lo stato di emergenza. Con la deliberazione dello stato di emergenza il Governo disporrà lo stanziamento delle prime risorse e adotterà gli interventi necessari a superare l’emergenza», ha annunciato su Facebook.
Ed è in ginocchio anche il nordest: in particolare il Bellunese in Veneto, il Trentino e molte zone del Friuli.
A questo punto è drammatico il bilancio complessivo del maltempo che sta mettendo in ginocchio l’Italia: 30 vittime in una settimana. Dal Lazio alla Liguria, dal Veneto alla Sicilia. Bufere di vento, grandine, mareggiate, piogge torrenziali e fiumi esondati hanno devastato la Penisola da nord a sud.
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