L’omicidio di Pamela Mastropietro. Al via il processo d’appello bis per Oseghale. La madre della vittima: “Ancora non è stata fatta giustizia per chi ha fatto a pezzi mia figlia”

di SERGIO TRASATTI/ Si è aperto a Perugia il processo d’appello bis nei confronti di Innocent Oseghale, già condannato all’ergastolo per l’omicidio di Pamela Mastropietro: la 18enne uccisa a Macerata il 30 gennaio 2018. “Annullamento con rinvio limitatamente all’aggravante relativa alla violenza sessuale che andrà rivalutata in un processo d’appello bis a Perugia”, questa la decisione della prima sezione penale della Cassazione che nei mesi scorsi ha parzialmente accolto il ricorso presentato dalla difesa di Oseghale contro la sentenza della Corte d’assise d’appello di Ancona che, nell’ottobre 2020, aveva confermato la condanna al carcere a vita inflitta in primo grado all’imputato. Alessandra Verni, la mamma di Pamela Mastropietro, si è sfogata davanti alle telecamere di Cusano Italia TV nella trasmissione “Crimini e Criminologia.

L’appello della mamma di Pamela. Alessandra Verni, al microfono di Fabio Camillacci, ha detto: “Ancora non è stata fatta giustizia per Pamela: la sentenza della Cassazione che ha disposto il processo d’appello bis mi ha distrutto, ha distrutto tutta la mia famiglia. Per questo voglio rivolgere un appello a tutte le istituzioni alle quali chiedo di aiutarci. Per favore fate che le ingiustizie non diventino legge. In questa brutta storia infatti sono tanti gli elementi che da alcune istituzioni non sono stati presi in considerazione. E allora ripeto: perché non è stata fatta ancora giustizia? Perché alcune indagini sono state fatte male? Perché i complici di Oseghale sono stati scagionati? Oseghale non può aver fatto tutto da solo. Certe persone non sono protette soltanto dalla mafia nigeriana ma anche da bianchi potenti”.

I due obiettivi della madre di Pamela Mastropietro. Alessandra Verni a Cusano Italia TV ha concluso dicendo: “Adesso ho due missioni: la prima è ottenere giustizia per mia figlia, la seconda è fondare un’Associazione che porti il nome di Pamela e su questo ci sto lavorando. Intanto, ho preso il diploma in servizi socio-sanitari per esaudire quello che era il desiderio di mia figlia. Non mi sento una mamma coraggio, in casi del genere ci vuole tanta forza per andare avanti. Per fortuna ho la fede e mi aiutano Dio e la Madonna”. Poi Alessandra Verni ha voluto ricordare sua figlia dicendo: “Pamela è stata una ragazza straordinaria e io sono onorata di averla avuta come figlia e di averla ora come angelo. Era una ragazza dolcissima, non si tirava mai indietro se doveva aiutare qualcuno. Era una ragazza piena di vita, aveva tanti sogni. Purtroppo, qualche amicizia sbagliata l’ha portata sulla strada della droga, approfittando del fatto che lei soffriva di un disturbo di personalità bordeline”.

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