La libertà di coscienza del M5s sulla “stepchild adoption” riapre i giochi in parlamento sulle unioni civili

Dopo la “mossa” di Grillo di lasciare libertà di coscienza ai parlamentari del M5s nel voto sulla stepchild adoption (l’adozione del figlio del compagno o della compagna nelle unioni civili)  sulle unioni civili, fonti interne al Pd dicono che nel partito si ragiona sulla proposta di stralciare la stepchild adoption dal ddl Cirinnà, per delegare il governo a riformare la legge sulle adozioni e affrontare dunque in un secondo momento il tema. Uno “stralcio light”, è dunque l’ipotesi. Gli intermediari sono al lavoro per capire quanti voti potrebbero convergere su un emendamento Pagliari-Del Barba che rinvia al governo di l’intervento sulle adozioni. Ma la scelta potrebbe essere ancora più “soft”: stralciare la “stepchild” e approvare un ordine del giorno che impegna il Parlamento ad intervenire sulle adozioni, considerandole materia separata dallo stretto riferimento alle unioni civili.

Beppe GrilloIntanto infiamma il dibattito on-line nel M5s, la decisione di Beppe Grillo (che contraddice quanto avevano affermato anche gli esponenti del “direttorio” del movimento: “voteremo la proposta di legge Cirinnà solo se non sarà cambiata nemmeno una virgola”).  Nei commenti al post del leader M5s e sui social network emerge una forte spaccatura tra chi condivide la scelta e chi, al contrario, sostiene che snaturi il principio di base del Movimento: i parlamentari sono portavoce dei cittadini e dunque – è la tesi – non possono votare secondo la loro coscienza ma devono agire secondo le indicazioni dei cittadini. E c’è anche chi grida al tradimento: “Avete tradito migliaia di cittadini italiani che attendevano da anni di veder riconosciuto un diritto. Mi fate pena”, scrive uno di essi.

Al coro delle critiche si uniscono anche alcuni parlamentari del Pd, mentre esulta Alfano: “Sul ddl Cirinnà Grillo non assicura più i voti M5S. Si riapre la partita. Potrebbe saltare l’intera legge. Bene, scenario molto interessante”.

Sul suo blog Beppe Grillo aveva scritto che nella legge Cirinnà “è prevista la ‘stepchild adoption’ per le coppie omosessuali. Questo è il punto in cui le sensibilità di elettori, iscritti e portavoce M5S sono varie per questioni di coscienza. In seguito alle tante richieste da parte di elettori, iscritti e portavoce M5S su questo tema etico si lascia libertà di coscienza ai portavoce M5S al Senato sulle votazioni agli emendamenti della legge Cirinnà e alla legge nel suo complesso anche se modificata dagli emendamenti”.

Beppe Grillo ha spiegato l’origine della decisione di lasciare libertà di coscienza ai senatori M5S sulle unioni civili: “Nella votazione online che si è svolta a ottobre 2014” sul ddl Cirinnà “non era presente alcun accenno alle adozioni e gli iscritti del M5S non hanno potuto dibattere su questo argomento specifico”. “Non si fa ricorso a un’ulteriore votazione online – aggiunge – perché su un tema etico di questa portata i portavoce M5S al Senato possono comunque, in base ai dettami della loro coscienza, votare in maniera difforme dal gruppo qualunque sia il risultato delle votazioni”.

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