La Boschi raccomandò a Unicredit la “banca di papà”? Lo rivela De Bortoli, lei smentisce, i Cinquestelle insorgono

L’anticipazione di un brano del libro di prossima diffusione scritto da Ferruccio De Bortoli  (ex direttore del Corriere della sera e del Sole 24 ore) scatena una polemica politica che coinvolge la ex ministra delle Riforme del governo Renzi, poi nominata sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio nel governo Gentiloni, Maria Elena Boschi (foto).

De Bortoli (foto a lato) scrive nel suo libro, intitolato “Poteri forti“:  L’allora ministra delle Riforme, nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata. Ghizzoni, comunque, incaricò un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali, poi decise di lasciar perdere”.

La rivelazione ha ovviamente scatenato reazioni, soprattutto  dei Cinquestelle, perché è apparso inammissibile che un ministro sia intervenuto su un istituto bancario a sostegno di una banca traballante di cui il padre era vice presidente. Perciò la Boschi si è affrettata a smentire su Facebook la tesi di De Bortoli:  “La storia di Banca Etruria – sostiene – viene ciclicamente chiamata in ballo per alimentare polemiche. Vediamo di essere chiari: non ho mai chiesto all’ex AD di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria. Ho incontrato Ghizzoni come tante altre personalità del mondo economico e del lavoro ma non ho mai avanzato una richiesta di questo genere”. Boschi rende noto anche di aver affidato la pratica ai legali “per tutelare il mio nome e il mio onore”.

Ma i Cinquestelle attaccano egualmente: “Boschi vada a casa o faremo di tutto per mandarcela noi. E valuteremo anche possibili azioni sul fronte giudiziario”, si afferma sul blog di Beppe Grillo.  E si aggiunge:  “Il governo ‘Renziloni’ non è adeguato a mandare avanti il Paese in un momento così difficile, anche in considerazione del peso enorme che la sottosegretaria, a colpi di circolari accentratrici, continua ad avere nell’esecutivo attuale”. Il riferimento è ad una circolare che la Boschi ha fatto distribuire ai ministri per avvertirli che ogni provvedimento da loro adottato e da sottoporre all’esame del Consiglio dei ministri deve essere trasmesso preventivamente a lei nella qualità di sottosegretario alla presidenza. E’ una procedura abbastanza ovvia, ma proprio per questo ha colpito che sia stata oggetto di una circolare che ha assunto il sapore di una intimazione diffusa per direttiva di qualcuno che vuole avere il controllo sul governo attraverso la Boschi. La quale, non a caso, farà parte di quel comitato ristretto (una sorta di “governo ombra”) che ogni giovedì si riunirà nello studio del ri-segretario del Pd Matteo Renzi per dettare l’agenda al governo e verificarne l’attuazione.

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