ITALIA LEAGUE/ Atalanta in versione “Dea”, Milan indiavolato, ribaltone Lazio: tre vittorie per le nostre rappresentati nell’ex Coppa Uefa

di FABIO CAMILLACCI/ L’Europa minore, forse proprio perchè minore, regala ben tre vittorie alle squadre italiane impegnate. L’Europa League è un torneo mediocre, da sempre snobbato dai nostri club che non hanno mai capito che proprio perchè mediocre si può vincere. Tutta un’altra storia la Champions League dove albergano autentiche corazzate europee contro le quali le compagini italiane possono fare poco o nulla, tranne rare eccezioni. Non è un caso se l’Italia non vince la Coppa Campioni da 7 anni: l’ultima a trionfare fu l’Inter di Mourinho nel 2010. Consoliamoci con i bei successi di Atalanta, Milan e Lazio nel primo turno della fase a gironi di Europa League: per tutte e tre un bel ritorno in Europa.

L’Atalanta gioca da “Dea” e rifila un tris ai più quotati inglesi dell’Everton. E già, sembra incredibile, ma, i “Toffees” di sua maestà Wayne Rooney escono dallo stadio Atleti Azzurri d’Italia battuti per 3-0 dai bergamaschi. L’ex bomber dello United è in campo ma non brilla: deve barcamenarsi tra le fauci nerazzurre di una “Dea” affamata, che fa un sol boccone dei molli britannici di Liverpool. Insomma, 26 anni dopo l’ultima apparizione in Europa, l’Atalanta torna e lo fa da top team: il raggruppamento di Europa League comincia nel migliore dei modi, grazie anche all’Apollon che ferma il Lione: 1-1 e gli orobici di Gasperini possono brindare al primo posto in solitudine. Apre le marcature Masiello (giocatore rinato dopo essere stato coinvolto in uno dei tanti scandali calcioscommesse), raddoppia “El Papu” Gomez con un capolavoro dei suoi, chiude il conto l’interessante centrocampista 22enne Cristante (nella foto: la gioia finale di calciatori e tifosi atalantini).

Riscatto Milan a Vienna dopo le 4 sberle prese contro la Lazio in campionato. Riscatto parziale sia chiaro alla luce della mediocrità dell’Austria Vienna. La nobile decaduta del calcio austriaco viene sepolta dalla “manita” rossonera: 5-1 per la squadra di Montella. “Diavolo” ispirato da un Calhanoglu in serata di grazia e dall’infallibilità di André Silva. I due sottoporta sono stati chirurgici: niente sprechi e molta, moltissima sostanza. Nello stesso girone l’AEK Atene supera in trasferta il Rijeka ed è capolista a braccetto col Milan. Ora si attendono conferme rossonere in test decisamente più probanti. La squadra di Montella, alla luce dei tanti arrivi, rimane infatti un cantiere aperto con tanti punti interrogativi. Però, finalmente, il tecnico milanista pare aver capito che questo team è stato costruito per giocare con la difesa a tre.

La solida Lazio di Inzaghi continua a vincere. Si, la Lazio del bravissimo Simone Inzaghi vince anche in Europa. Un allenatore poco sponsorizzato, ma, molto pratico rispetto ai tanti sopravvalutati scienziati o presunti tali del calcio (non a caso la Juventus si sta a interessando a Inzaghi per il dopo-Allegri). Un successo sudato, in rimonta, ma proprio per questo ancor più importante per il morale del gruppo. La squadra di “Inzaghino” ha il merito di riprendersi con orgoglio dopo essere andata per due volte in svantaggio. Parolo, Immobile e Murgia siglano il successo sul campo del Vitesse.

Super Ciro. Ad Arnhem in terra di Olanda, dunque, conferma il suo grande momento Immobile che parte dalla panchina e poi guida la riscossa, segnando il suo ottavo gol (uno con la Nazionale) in questo avvio di stagione. Prova di gran valore dei biancocelesti in una gara rivelatasi piena di difficoltà. La svolta nella ripresa. Una ripresa che ha espresso la maggiore autorevolezza dei biancocelesti, che centrano il quarto successo nelle cinque gare stagionali fin qui disputate. Come nella Supercoppa, decisivo Alessandro Murgia: anche in questa occasione, il giovane prodotto del vivaio laziale, sigla il gol-vittoria, quello del 3-2. Nel gruppo della Lazio, scatenato il Nizza di Balotelli: lo Zulte Waregem cede 5-1 in casa. Da quanto visto e successo stasera, Nizza e Lazio possiamo già considerarle ai 16esimi di finale; anche se mancano ancora 5 partite al termine della fase a gironi. E per una sera, il calcio italiano può sorridere.

Commenta per primo

Lascia un commento