Insopportabili sceneggiate sui migranti tra governo, Regioni e mass media

di Ennio Simeone/

Per oltre un’ora stamattina il giornalista Rai Giorgio Zanchini su “Radio anch’io” ha fatto azzuffare presidenti di Regione e ascoltatori sulla “spartizione” dei migranti da accogliere e da distribuirsi tra i vari territori: cento in più a lui, cento in meno a me; più razzista lui, più antirazzista io; più demagogo questo, più populista quello, più accogliente io, meno accogliente lui, e così via. Stessa scena si va ripetendo (e si ripeterà ancora per giorni) su altre reti radiofoniche e televisive, su giornali e su siti internet.

Pazzesco! Queste autentiche sceneggiate napoletane non servono ad altro che a distogliere l’opinione pubblica dalla realtà, che pure sta sotto gli occhi di tutti: sono almeno mezzo milione le persone che – in questo momento, e chissà quante saranno in avvenire  –  si affollano sulle coste del Mediterraneo per imbarcarsi verso l’Italia. Un problema immenso, che non si può affrontare – come fa il capo del governo italiano, Matteo Renzi – che lo sfugge additando al disprezzo dell’opinione pubblica quei presidenti di Regioni che hanno il coraggio di dire che non si può immaginare di cavarsela assegnando duecento e o trecento immigrati in più o in meno a questo a o a quel territorio. Così come non si può deviare l’attenzione sui cavilli che riguardano la competenza spettante a comuni e regioni sui criteri di accoglienza.

E’ evidente che non si può sfuggire all’urgenza di adottare misure drastiche, anche dolorose, per fermare questo flusso sempre crescente di disperati verso una speranza che noi non siamo in grado di garantire loro se non al prezzo di un disfacimento accelerato anche del nostro paese. Perciò è ridicola e pericolosa l’argomentazione di Renzi, che sostiene: come posso chiedere all’Europa di accollarsi una quota di richiedenti asilo se i presidenti delle Regioni italiane e i sindaci dei Comuni italiani rifiutano di  accoglierne ancora altri?

E’ ridicolo e pericoloso che il boyscout residente a Palazzo Chigi continui a fare il primo della classe in Europa e l’arcigno maestrino in Italia. Se ne ha le capacità (del che son sempre più gli italiani che dubitano), ponga un aut aut ai governi europei e pretenda che  anche gli Stati Uniti si accollino il problema, visto che Obama viene a chiedere, o ad imporre, ancora sanzioni contro la Russia per un affare Ucraina che non lo dovrebbe riguardare.

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