Infiltrazioni camorristiche a Quarto. Rosa Capuozzo: “Non mi dimetto”. Grillo: “Meglio dimettersi”

Capuozzo Rosa sindaco di QuartoREDAZIONE

Il sindaco grillino di Quarto (Napoli), Rosa Capuozzo, in un video su Facebook dice, senza mezzi termini: “Non ho nessuna intenzione di dimettermi, non ho preso in considerazione le dimissioni perché non ci sono i motivi”. Ma poco dopo  sul blog di Beppe Grillo appare un messaggio di segno opposto: “Noi siamo il M5S e l’esempio vale più di qualsiasi poltrona. Noi dobbiamo garantire il M5s tutto e per questa ragione chiediamo con fermezza a Rosa Capuozzo di dimettersi e far tornare ad elezioni Quarto”.

Ma come stanno in realtà le cose? Vediamo i pro e i contro delle due posizioni.

LE RAGIONI DI ROSA CAPUOZZOIl sindaco nel suo video affronta i temi legati all’espulsione di un consigliere comunale dal Movimento Cinque Stelle e i presunti condizionamenti della camorra sulle amministrative. Prima un commento alla richiesta delle sue dimissioni avanzate dallo scrittore Roberto Saviano: “Mi dispiace molto per le dichiarazioni di Saviano, che in materia di camorra è un esperto, per la stima che ho nei suoi confronti. La sua dichiarazione è frutto della lettura dei fatti descritti dai media, mi avrebbe fatto piacere una sua telefonata per poter chiarire”.

Poi la sua opinione sugli ipotizzati condizionamenti della camorra nella gestione del Comune.  “I fatti sono sempre stati chiari – dice Capuozzo – Abbiamo visto lungo su un tentativo di infiltrazione e abbiamo chiuso la porta. Il Movimento Cinque Stelle fa così, i tentativi di infiltrazione ci saranno sempre e saranno continui, soprattutto nei territori di confine. Ma il Movimento ha avuto una reazione decisa”. Capuozzo dice che “la lotta alla camorra non ha colore politico, è la lotta di tutti e i voti della camorra ci fanno schifo”.

“Ho deciso di fare questo video – spiega  – perché è venuto il momento di fare chiarezza senza filtri e senza inesattezze su quello che è avvenuto a Quarto”. A Quarto, dice, “abbiamo combattuto contro la camorra: è un passo importante che tutti i comuni amministrati dal Movimento 5 Stelle dovranno fare, non ultimo anche a Roma, perché i tentativi di infiltrazione ci potranno sempre essere”.
Riguardo alla questione delle mani della camorra sullo stadio, Capuozzo spiega che essa “si apre e chiude in un mese, il mese di luglio”. Il M5S ha deciso che lo stadio “deve essere dei cittadini e la gestione deve essere affidata al Comune non a privati: l’ex consigliere M5S prima espulso e poi dimesso del M5S (De Robbio) faceva pressioni per ottenere la gestione privata, perché diceva che il comune economicamente non era in grado di gestirlo. Noi abbiamo dimostrato il contrario”. In merito alla questione De Robbio, “dopo le continue pressione politiche nate prima con la questione dello stadio e poi con la scelta degli assessori, le divergenze politiche si sono sempre più acuite e mi hanno portato con i consiglieri a non farlo scegliere come presidente del consiglio e lo stadio è rimasto del Comune”. Capuozzo dice poi che le ha fatto piacere che “il giudice Imposimato, che conosceva da vicino la realtà di Quarto, si sia avvicinato e ci abbia sostenuto in questi giorni”.

LE RAGIONI DI BEPPE GRILLO – Grillo apprezza Rosa Capuozzo, tuttavia la invita a dimettersi. E lo fa con queste argomentazioni:  “Dobbiamo dare segnali forti, coraggiosi, in totale discontinuità rispetto a quelli dati dai partiti. Occorrono decisioni ferme per dimostrare che nessun infiltrato controllerà mai il M5S. E siamo pronti a tornare alle urne quando vi è il sospetto che qualcuno ci abbia provato”.

“La strada dell’onestà ha un prezzo – si legge ancora nell’intervento apparso sul blog di Grillo sotto il titolo Dimissioni, perché sì #NoCamorra – Il prezzo è dover essere, sempre, senza eccezione alcuna, al di sopra di ogni sospetto. Per farlo occorre marcare in modo netto  le differenze tra noi e chi ci ha governato finora. A Quarto, un Comune già sciolto due volte per mafia, dove quella del MoVimento 5 Stelle la scorsa estate è stata l’unica lista politica nazionale autorizzata a correre per le elezioni, lo abbiamo fatto espellendo un consigliere (poi indagato) perché fece pressioni politiche che contraddicevano il nostro programma. Alla prima avvisaglia abbiamo messo alla porta De Robbio e oggi abbiamo preso consapevolezza di aver inflitto un grande colpo al malaffare”.
“Non ci siamo piegati – si legge ancora sul blog di Grillo- non si è piegata Rosa Capuozzo e lo dimostrano gli atti della Procura, che nella vicenda la considerano parte lesa. Questo per noi è un vanto, la testimonianza diretta che un’altra politica, ma soprattutto un altro Paese è possibile. Ciononostante, è altrettanto naturale che quando una forza come il M5S cresce con tale rapidità questa possa divenire appetibile, anche per chi, come la mafia, negli ultimi 30 anni è stato abituato a stringere accordi e legami con il sistema partitico di centrodestra e centrosinistra. Viviamo nel Paese delle 5 organizzazioni criminali: Cosa nostra, ‘Ndrangheta, Sacra corona unita, Camorra e, oggi, anche grazie al Pd, Mafia capitale. Per questo occorre essere ancor più esemplari, soprattutto a Quarto dove c’è il sospetto che alcuni voti fossero stati inquinati”.

Rosa Capuozzo, interpellata su quali conseguenze ritiene di trarre dal messaggio di Grillo, non lo respinge e non  lo raccoglie. Risponde che intende riflettere.

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