Il patto Renzi-Berlusconi-Salvini fa approvare alla Camera la legge elettorale “Rosatellum bis”. 60 i no nella maggioranza. Ora la parola passa al Senato

La Camera ha approvato, con voto segreto, la legge elettorale “Rosatellum bis” con 375 sì e 215 no. Una sessantina i deputati dei partiti sostenitori della legge che non l’hanno votata. Ora la parola passa al Senato. Bisognerà vedere se il governo insisterà nell’arroganza di porre il voto di fiducia anche a Palazzo Madama.  Intanto, il tour de force alla Camera lascia il segno con un carico di polemiche in cui a tenere banco sono state le proteste in piazza del Movimento Cinque Stelle e della sinistra (Mdp-Articolo 1 di Bersani, D’Alema, Sinistra italiana, Possibile di Pippo Civati). Con lo strascico della norma definita dai 5 stelle e da Mdp ‘salva-Verdini’ che consente anche a chi è residente in Italia di candidarsi nelle circoscrizioni degli italiani all’estero.

A favore del Rosatellum si sono pronunciati Pd, Lega Nord, Forza Italia, AP di Alfano, Ala di Verdini; contro M5s, Mdp-Articolo 1, Sinistra Italiana, e Fratelli d’Italia. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni – che ha dovuto subire il diktat di Renzi – se l’è cavata dicendo che “non è il tempo dell’irresponsabilità de bisogna fare ogni sforzo per giungere ad una conclusione ordinata della legislatura”.

M5s e sinistra continueranno nella loro battaglia in vista del secondo esame delle legge in Senato.

GLI INTERVENTI IN AULA

Giorgia Meloni: è scempio, FdI vota no. “Fratelli d’Italia voterà convintamente ‘no’ ” al Rosatellum. Lo ha detto in Aula Giorgia Meloni, che ha annunciato il voto contrario degli 11 deputati di Fdi contro “questo scempio”. “E’ una legge – ha affermato – che impedisce di sapere la sera delle elezioni chi governerà; è una legge fatta per far nascere nel Palazzo un governo tra partiti che durante la campagna elettorale si sono insultati. E’ una legge che fa rimanere la melassa che ci sta governando, e noi non ci stiamo”.

Lupi: buona legge. Il capogruppo di AP, Maurizio Lupi, motivando il voto favorevole dei 22 deputati di AP, ha detto  che “non è la legge migliore, ma è una buona legge”. “Noi chiedevamo la preferenza – ha ricordato – ma il fatto che i nomi del listino è scritto sulla scheda è un passo avanti. Il problema passa alla responsabilità dei partiti”.

Speranza: pagina nera per Parlamento.  Roberto Speranza, annunciando il No di Mdp-Articolo 1 al Rosatellum, ha affermato: “Questa è una pagina nera della storia del nostro Parlamento. E’ evidente che l’approvazione della legge più importante con la fiducia scalfisce la qualità della nostra democrazia”.  Speranza ha ricordato che sulla fiducia sull’Italicum nel 2015 si dimise da capogruppo del Pd. “Abbiamo fatto bene allora e facciamo bene ora a difendere la dignità del Parlamento. Perché di questo si parla”. “Siamo a pochi mesi dallo scioglimento delle Camere – ha aggiunto – e si costruisce un precedente pericoloso: cambiare le regole a colpi di fiducia a pochi mesi dal voto”. Con la fiducia sul Rosatellum bis “evapora la discontinuità tra il Governo Gentiloni con quello Renzi, ed evapora così anche il nostro vincolo di fiducia”, ha concluso.

Parisi: il sì di Ala-Sc. Il voto favorevole degli 11 deputati di Ala, pur non essendo “completamente soddisfatti” della legge, è stato spiegato da Massimo Parisi. “Rivendichiamo la nostra coerenza – ha detto – Volevano una legge omogenea tra Camera e Senato e l’abbiamo avuta, volevamo una legge maggioritaria, e almeno una parte ve ne è e siamo contenti che Fi abbia accettato”.

Di Maio: alzate la testa e votate contro – “Ora avrete tre possibilità quando metterete la mano in quell’urna: fregarvene, far piombare il Paese nel caos o far funzionare la democrazia”. L’appello che ha lanciato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, ai deputati è l’invito ad “alzare la testa” e “dire no a questa legge incostituzionale”. E spara a zero sui sostenitori della riforma elettorale: “Ma davvero volete passare alla storia per quelli che hanno votato il Rosatellum?”.

La giornata si è svolta all’insegna dei tre voti di fiducia su singoli aspetti della legge, che hanno fatto registrare votazioni con 309 o 308 contro una novantina di no grazie all’assenza dall’aula dei deputati di Fi e Lega.

Fuori dal palazzo nel pomeriggio si sono tenute le manifestazioni della Sinistra al Pantheon e del M5s in piazza Montecitorio.

“Per la seconda volta nella stessa legislatura – commenta l’ex premier Massimo D’Alema – abbiamo una legge inaccettabile, segno di irresponsabilità del gruppo dirigente del Pd che logora la democrazia e apre la strada al populismo, spezzando il legame già fragile tra cittadini e istituzioni”.

Commenta per primo

Lascia un commento