Il CdA della Cir della famiglia De Benedetti ha approvato la vendita (per 102 milioni di euro) di Repubblica, Stampa e delle testate regionali e provinciali alla Exor della famiglia Agnelli

Come era stato anticipato tre giorni fa, la Cir della famiglia De Benedetti ha approvato la cessione alla Exor (della famiglia Agnelli-Elkann) della sua quota di maggioranza (pari al 43,78%) nella Gedi, la società proprietaria dei quotidiani Repubblica, Stampa, il Tirreno di Livorno, il Secolo XIX di Genova, il Piccolo di Trieste, la Gazzetta di Mantova, La Gazzetta di Reggio la Gazzetta di Modena,  la Provincia Pavese, la Tribuna di Treviso, il settimanale l’Espresso,  Radio Capital, l’agenzia di stampa AGL. Il consiglio di amministrazione della Cir a approvato, dopo una lunga riunione, la vendita della sua quota per la cifra di 102,4 milioni di euro, pari a 0,46 per azione contro l’offerta di 29,99 fatta da Carlo De Benedetti ai figli Marco e Rodolfo  nel tentativo di ritornare alla testa del gruppo editoriale.

In una nota diffusa in serata, Exor ha annunciato che avvierà unOpa obbligatoria sulle azioni Gedi e che reinvestirà una quota pari al 5% per accompagnare la nuova società nell’evoluzione dei prossimi anni.

Rodolfo De Benedetti  ha così commentato la decisione della CIR: «Passiamo il testimone ad un azionista di primissimo livello, che da più di due anni partecipa alla vita della Società, che conosce l’editoria e le sue sfide, che in essa ha già investito in anni recenti e che anche grazie alla propria proiezione internazionale saprà sostenere il gruppo nel processo di trasformazione digitale in cui esso, come tutto il settore, è immerso. Dopo quasi 30 anni durante i quali siamo stati azionisti di controllo della Società  desidero esprimere il più vivo ringraziamento a tutte le donne e gli uomini che hanno condiviso questo lungo percorso».

A sua volta John Elkann ha detto: «Con questa operazione ci impegniamo in un progetto imprenditoriale rigoroso, per accompagnare Gedi ad affrontare le sfide del futuro. Oltre a portare l’esperienza maturata nel settore, anche a livello internazionale, Exor assicurerà la stabilità necessaria per accelerare le trasformazioni sul piano tecnologico e organizzativo. Siamo convinti che il giornalismo di qualità ha un grande futuro, se saprà coniugare autorevolezza, professionalità e indipendenza con le esigenze dei lettori, di oggi e di domani».

La cessione della CIR alla Gedi avviene dopo tre anni dalla fusione di Itedi (la società editrice dei quotidiani La Stampa e Il Secolo XIX che faceva capo alla Fiat) con il gruppo l’Espresso-la Repubblica, contemporaneamente al disimpegno della Fiat da Rcs (Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport), che venne acquisita  da Urbano Cairo, editore anche de La7, oltre che di una serie di settimanali di vario genere. Il gruppo nato dalla fusione di La Stampa e Repubblica, con la Exor presieduta da John Elkann intorno al 6%, non ha avuto una navigazione tranquilla, tra i rumours della volontà di cessione da parte di Cir. Ma nessuno si aspettava il colpo di scena con cui lo scorso 13 ottobre Carlo De Benedetti chiese di acquistare il 29,99% di Gedi, controllata appunto dalla Cir controllata dai figli   Rodolfo e Marco: l’offerta, al prezzo unitario di 0,25 euro ad azione, venne però respinta come “irricevibile” perché “inadeguata”.

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