Ignobile e inspiegabile vilipendio: la tomba di Alfredino Rampi imbrattata con svastiche nel cimitero del Verano

Ormai non c’è più limite alla barbarie mista all’ignoranza: non si può spiegare altrimenti il vergognoso vilipendio consumato, al cimitero romano del Verano, contro la tomba di Alfredino Rampi, il bambino di 6 anni che morì il 13 giugno del 1981 cadendo in un pozzo nella contrada agricola di Vermicino e rimanendovi per ore e ore intrappolato durante i disperati tentativi di trarlo in salvo: una tragedia che commosse tutta l’Italia e alla quale partecipò, purtroppo impotente e affranto, per ore e ore, anche il presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Ebbene, a pochi giorni dall’inaugurazione del murales dedicato alla memoria di quel bambino nel quartiere romano della Garbatella, ignoti mascalzoni sono andati ad imbrattare con delle svastiche  la lapide della sua tomba al cimitero, imbrattandola con delle svastiche.

L’assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, con una nota, affermaa: “Voglio esprime la più ferma condanna alla vile profanazione della lapide di Alfredino Rampi. Una notizia che mai avremmo voluto leggere e che indigna profondamente. Mi auguro che al più presto i colpevoli vengano individuati dalle forze dell’ordine“.

I tentativi di salvataggio del piccolo furono seguiti da tutta Italia in una straziante diretta tv e la tragedia diede impulso alla creazione del dipartimento nazionale di protezione civile.

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha scritto su twitter:”E’ inaccettabile la vigliacca profanazione della lapide del piccolo #AlfredinoRampi imbrattata con 11 svastiche. Faremo ripulire subito questo scempio. Alfredino resta nei nostri cuori e #Roma gli ha appena dedicato questo bel murale a #Garbatella. Questi barbari si vergognino“.

L’associazione Alfredo Rampi, cui fanno riferimento i genitori del piccolo, commenta la profanazione della tomba affermando: “Si tratta di qualcosa che nessuno di noi avrebbe mai pensato di dover commentare. E’ forse anche il segno del degrado di questi tempi. Siamo costernati“.

In un comunicato, il Centro Alfredo Rampi esprime “incredulità e profondo sdegno per la profanazione della tomba di Alfredino e Riccardo Rampi. Vicini a Franca e Nando Rampi, feriti ancora una volta nella loro intimità dalla insensatezza e dalla scempiaggine di questo gesto.  Nostro compito  è anzitutto tutelare la famiglia Rampi, tutti i volontari e gli amici che si sono sentiti colpiti insieme a loro e, al contempo, tutti gli italiani che hanno a cuore la storia di Alfredo. Episodi del genere possono lasciare costernazione e indignazione ma, proprio nello spirito che anima la nostra associazione fin dalle sue origini, devono produrre forza trasformativa, rimettendo al centro della riflessione culturale del nostro Paese una proposta alta di attenzione alle nuove generazioni, per far fronte alle emergenze educative e sociali che sono all’origine di eventi di questo tipo”.

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