Si scontrano in volo nel cielo di Guidonia (Roma) due aerei di addestramento militare Siai Marchetti 208. Morti i due piloti: il tenente colonnello Giuseppe Cipriano (47 anni, di Taranto) e il maggiore Marco Meneghello (46 anni, di Legnago). Evitata strage

Due aerei appartenenti al 60° Stormo dell’Aeronautica Militare (due ultraleggeri Siai Marchetti 208 di addestramento militare)  si sono scontrati in volo intorno alle 12 oggi all’altezza di Guidonia Montecelio, centro alle porte di Roma. Uno dei due velivoli, utilizzati per l’addestramento, è precipitato su un’auto parcheggiata nei pressi dell’area residenziale, l’altro ultraleggero invece è caduto su un campo. Sono subito intervenuti polizia, carabinieri e personale dell’Ares 118.

Le vittime sono il tenente colonnello Giuseppe Cipriano, 47 anni, di Taranto, del 60° stormo di Guidonia e il maggiore Marco Meneghello, 46 anni, di Legnago, stessa appartenenza. I due aerei si sono scontrati mentre sorvolavano l’area attraversata da via della Longarina e sono entrati in contatto nel corso di una esercitazione che impegnava 4 ultraleggeri.

Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato Maggiore della Difesa, appresa la triste notizia, ha espresso ai familiari dei militari e al capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare profondo cordoglio a nome delle forze armate e suo personale.

“Esprimo il mio più profondo cordoglio e dolore per la scomparsa, in un tragico incidente aereo, sui cieli di Guidonia Monticello vicino Roma, del tenente colonnello Giuseppe Cipriano e il maggiore Marco Meneghello, entrambi appartenenti al 60° stormo dell’Aeronautica militare di Guidonia. Alle famiglie dei due piloti e all’Aereonautica militare vanno le mie più sentite condoglianze”. Così il deputato dem Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa della Camera.

Cordoglio e vicinanza anche da parte della sottosegretaria alla Difesa, Isabella Rauti, che si unisce al cordoglio del ministro della Difesa, Guido Crosetto.

La Procura di Tivoli indaga sulla sciagura.Pur essendo in corso i doverosi accertamenti – fa sapere il procuratore – dalle prime ricostruzioni è ragionevole ipotizzare che il velivolo caduto nella strada di un centro abitato sia stato lì direzionato dal pilota per recare il minor danno possibile a cose e persone, tanto che i danni sono stati limitatissimi. Diversamente, una precipitazione sugli edifici ai lati della strada avrebbe causato numerose vittime“.

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