Guerriglia con la polizia a Roma dei profughi sfrattati da un palazzo che da 3 anni occupavano abusivamente. Il veleno di cronache faziose contro Campidoglio e polizia

Ha assunto le forme della guerriglia urbana l’operazione di trasferimento di circa un centinaio di profughi eritrei che – sgomberati alcuni giorni fa, dopo tre anni di occupazione abusiva, da un edificio di via Curtatone – si erano accampati in piazza Indipendenza (a pochi passi, cioè, dalla Stazione Termini e dove ha sede la Corte Costituzionale) in condizioni, al tempo stesso, di grande disagio per loro e di degrado per l’ambiente, rifiutando le proposte di sistemazioni alternative.

Quando la polizia, su ordine della Prefettura, è intervenuta per attuare lo sgombero, i migranti hanno reagito duramente persino con il lancio di bombole di gas e con spray urticante contro gli agenti, che hanno dovuto ricorrere alle maniere forti nei confronti dei più scalmanati,  mentre (come mostra la foto)  hanno aiutato e fatto opera di persuasione con gli sfollati che non si sono abbandonati a violenze. L’uso di un idrante ha evitato che venissero accesi fuochi e liquidi infiammabili,

L’operazione – precisa la Questura – era “finalizzata al ripristino delle condizioni di vivibilità, legalità, igiene e sicurezza in piazza Indipendenza e in via Curtatone”. ”Tutte le persone presenti sui giardini sono state allontanate mentre gli occupanti dello stabile, comprese le ‘fragilità’, sono state trasferite presso l’Ufficio Immigrazione di via Patini, dove la Sala operativa sociale del Comune di Roma si sta occupando della loro assistenza”.
La Prefettura con una nota fa sapere che “4 appartenenti al Reparto Mobile di Roma sono rimasti contusi mentre 4 cittadini stranieri, tutti titolari di permesso di soggiorno per asilo politico, sono stati arrestati per reati quali resistenza e violenza a pubblico ufficiale, resistenza aggravata a pubblico ufficiale con uso di armi improprie”.

“Le operazioni di censimento ed assistenza degli aventi diritto ad una collocazione assistenziale -prosegue la Prefettura – erano già state avviate nell’immediatezza della bonifica dello stabile, con la predisposizione del desk della Sala operativa sociale all’interno dell’immobile affiancato da personale dell’Ufficio Minori della Questura. All’esito di tali operazioni, sono stati ricollocati complessivamente 28 soggetti, di cui 19 maggiorenni (6 uomini) e 9 minori, tutti accolti presso strutture dedicate individuate dal Comune di Roma. Quattro ulteriori nuclei familiari verranno trasferite nei villini messi a disposizione dalla società conduttrice dell’immobile. Altre persone hanno ritenuto di rifiutare le soluzioni alloggiative proposte, allontanandosi spontaneamente”.

“L’accurata e scrupolosa pianificazione dell’intervento ha fatto sì che le operazioni si svolgessero in condizioni di assoluta sicurezza – prosegue la Prefettura – nonostante la prevedibile e decisa opposizione degli occupanti e l’azione di infiltrazione posta in essere dai Movimenti di Lotta per la Casa, che ha indotto gli occupanti accampatisi in piazza Indipendenza a rifiutare sistemazioni alloggiative alternative, determinati a rimanere in strada fino alla manifestazione con corteo indetta dagli stessi Movimenti per sabato prossimo”.

“La completa perfetta riuscita dell’operazione, con la sistemazione alloggiativa delle persone ‘fragili’, richiederà la pronta attuazione delle soluzioni condivise nella riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica svoltosi nella mattinata di ieri.  A tal fine – conclude il comunicato – il Prefetto richiama l’attenzione di tutte le Istituzioni coinvolte sulla necessità di tenere fede agli impegni assunti”.

La vicenda, indubbiamente dolorosa,  è stata raccontata purtroppo con  gravi inesattezze da alcuni mezzi di comunicazione, tra cui ha fatto spicco per stupidità deformante e malafede “Il Manifesto” con il titolo “Codice Minniti“, mentre alcuni esponenti politici, come in particolare Manconi del Pd, hanno cercato di scaricare la responsabilità sull’amministrazione attuale del Roma, quando la vicenda dura da ben tre anni nella indifferenza di chi ha gestito il Campidoglio in passato.

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