Giornata drammatica a Budapest per la protesta dei migranti che vogliono andare in Germania e Austria

Rivolta migranti budapestÈ di nuovo accessibile la piazza di Budapest su cui affaccia la stazione Keleti affollata per tutta la giornata di ieri da migliaia di migranti in attesa di dirigersi verso la Germania. “Freedom!” “Germany!”, scandivano agitando le mani in aria. “Vogliamo partire!”, “Siamo siriani!” “Germany” si leggeva su cartelloni che hanno preparato in inglese, per manifestare le loro speranze. La polizia ha blindato con delle balaustre i tre ingressi dello scalo ferroviario da cui lunedì erano partiti migliaia di migranti verso Austria e Germania. I profughi non vengono più lasciati entrare. Il caos legato all’emergenza ha provocato anche evidenti disagi alla circolazione ordinaria dei treni, con forti ritardi su tutte le linee.

I treni internazionali dunque partono, ma i migranti non possono accedere allo scalo ferroviario per partire.  Il ministro della Difesa ungherese, Csaba Hende, ha annunciato in Parlamento l’invio di 3000-3500 militari sul confine sud del Paese, in sostegno alla polizia. “I militari non avranno però ordine di aprire il fuoco per mandare via la gente”, ha aggiunto.

La polizia ungherese ha sgomberato la piazza davanti alla stazione Keleti, nel centro di Budapest. Contro i migranti che si erano accalcati nella speranza di poter partire gli agenti ha usato anche lacrimogeni.

Il vicepremier ungherese Janos Lazar, intervenendo in Parlamento, oggi, ha incolpato la cancelliera tedesca Angela Merkel del caos e dei disordini avvenuti nella capitale magiara. I profughi siriani chiedono di partire per la Germania senza registrazione, appellandosi alle dichiarazioni della Merkel.

Nella giornata di lunedì 3.650 migranti e profughi sono giunti in treno a Vienna da Budapest, secondo quanto riferito dalla polizia austriaca, citata dai media a Belgrado. Le autorità magiare hanno autorizzato centinaia di migranti a salire sui treni per l’Austria, dove ora vengono esaminate le domande di chi intende chiedere asilo.

“Non vedo corresponsabilità” nella situazione che si sta verificando in Ungheria,  ha risposto a Lazar  Angela Merkel, a Berlino, in conferenza stampa con il premier spagnolo Mariano Rajoy. La cancelliera ha sottolineato che le regole di Dublino in Europa valgono ancora, anche se la Germania ha annunciato che di fatto rinuncerà a mandare indietro i siriani in arrivo nel Paese.

Matteo Renzi commenta: “E’ un tema delicato, provo rispetto e commozione per i tragici fatti di cronaca italiani, ma al punto in cui siamo è evidente che siamo davanti ad un fenomeno europeo, non più italiano. Sulla risposta alla migrazione ci giochiamo non solo la faccia ma l’idea di Ue”.  Insomma pensa che non sia affar suo.

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