Riattivati i flussi di gas dalla Russia dopo l’esplosione di ieri nell’impianto di Baumgarten in Austria

Sono ripresi in pieno nella notte i flussi di gas dal gasdotto Trans Austria Gasleitung attraverso le linee che transitano da Tarvisio (Udine) che si erano interrotti ieri mattina dopo l’esplosione dell’impianto di distribuzione di Baumgarten an der March (Austria), che aveva bloccato o rallentato la distribuzione di metano in Italia. Snam aveva già annunciato la ripresa dei flussi entro la mezzanotte.

A causa dell’esplosione vi sono stati molti feriti, 60 secondo il giornale Der Standard, 18 invece secondo l’Apa, che cita la Croce rossa. Le

L’impianto di Baumgarten esploso Austria (Foto Epa)

cause dell’esplosione non sono ancora chiare. Sul posto sono accorsi vigili del fuoco, ambulanze, elicotteri di soccorso, e forze dell’ordine.

Il fuoco, divampato subito dopo la detonazione, è stato spento. Il luogo dell’esplosione è il maggiore stabilimento di stoccaggio di gas naturale importato dalla Russia, perciò i flussi di gas dalla Russia verso l’Italia si erano interrotti.

“La causa dell’incidente non è ancora chiara, al momento pensiamo ad un guasto tecnico”, spiegano da Gas Connect Austria, sottolineando che “i gestori dei sistemi di trasmissione vicini sono stati informati immediatamente affinché misure possano essere adottate in tempo utile”. Il gasdotto coinvolto nello stop delle forniture è il Tag (Trans Austria Gas Pipeline) che sfocia a Tarvisio, in Friuli, che garantisce circa il 30% del nostro fabbisogno di gas.

Le principali vie di rifornimento di gas per l’Italia esistenti e in progetto nella ricostruzione  grafica di “Centimetri” per Ansa

“Oggi – aveva detto il ministro dello Sviluppo, Calenda – c’è stato un incidente in un punto di snodo del gas in Austria, per cui abbiamo un problema serio di forniture, in particolare sul tracciato austriaco che viene dalla Russia. Se avessimo il Tap, oggi non dovremmo dichiarare lo Stato di emergenza per questa mancanza di fornitura”. Il gasdotto che va dall’Azerbaijan all’ Italia, “serve a diversificare queste forniture di gas”.

In casi come questi, spiegano al ministero dello Sviluppo Economico, la procedura per lo stato di emergenza scatta automaticamente ma “non c’e’ nessun problema di approvvigionamento” grazie agli stock esistenti. La situazione quindi, sottolineano ancora al Mise, è del tutto “sotto controllo”.

L’ad di Eni, Claudio Descalzi, aveva dichiarato: “Se l’interruzione finisse domani non è un problema, ma anche se dovesse durare qualche settimana è una cosa che in Italia possiamo compensare: non c’è allarmismo tra gli operatori”. Ma ha spiegato anche che “il gas sta salendo di prezzo. Dipende da quanto durerà il problema”.

Naturalmente la vicenda, ance se si è risolta nel giro di alcune ore, ha riacutizzato le polemiche sul nuovo gasdotto da realizzare in Puglia, polemiche che vede contrapposti il ministro dell’Economia, Calenda, da una parte, e, dall’altra, il presidente della Regione Puglia, Emiliano, e il sindaco di Taranto per le ripercussioni di natura ambientale.

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