Elezioni: Renzi boy-scout ne parla come una partita di calcio

“Abbiamo bisogno di chi governa la Liguria, non di chi la scambia nel gioco delle figurine con il Veneto di Salvini o con il congresso del Pd”. A parlare così è un boy-scout? No, è un ex boy scout:  il premier Matteo Renzi in un’intervista al direttore del Secolo XIX. E della candidata del Pd alla Regione dice: “Lella è una giovane donna, preparata e competente scelta dagli elettori delle primarie con un ampio margine. L’hanno scelta i liguri che sono andati ai gazebo. E la sceglieranno anche i liguri che andranno ai seggi”.

Renzi attacca nuovamente Luca Pastorino, l’ex Pd candidato con Rete a Sinistra, che  – dice – “mi ricorda Bertinotti in formato 2.0, l’unica speranza per Forza Italia” e poi se la prende con la Cgil, “che non ha mai scioperato contro la Fornero e va in piazza a Genova a pochi giorni dalle elezioni”. Infine un giudizio su Beppe Grillo: “si limita a stare sui tetti in piazza, ma non vuole cambiare l’Italia”.

E alla domanda se  alle elezioni regionali del 31 maggio finisse davvero 4-3 –  ovvero con quattro Regioni al centrosinistra invece delle 7 che il Pd sogna di conquistare – risponde con furbesca cautela: “Per gli amanti del calcio il 4-3 evoca ricordi fantastici, con il piattone di Gianni Rivera e la Germania eliminata. Da quando sono segretario abbiamo recuperato quattro regioni alla destra: Piemonte, Sardegna, Calabria e Abruzzo, superato il 40% alle Europee, recuperato molte città. Fosse un 4-3 sarebbe comunque una vittoria per il Pd. Ma credo che andrà meglio”.

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