DIARIO MONDIALE/ Con lo storico dello sport facciamo il punto sulle prime 16 gare di Qatar 2022. I dolori di Germania e Argentina, la forza di Inghilterra, Spagna, Francia e Brasile. Stati d’animo differenti per Cristiano Ronaldo e Leo Messi

di RAFFAELE CICCARELLI*/ Dato il fischio d’inizio, tra l’altro dal nostro Daniele Orsato, tutte le polemiche che hanno preceduto il mondiale in Qatar lasciano il posto al gioco, alle emozioni che può trasmettere il pallone che rotola sul prato verde. La prima giornata, con la discesa in campo di tutte le trentadue nazionali partecipanti, ci permette di fare una disamina abbastanza precisa, analizzare conferme, sorprese, delusioni, pur consapevoli della mutevolezza delle cose calcistiche, con tutto che può cambiare e stravolgersi nel giro di novanta minuti. L’inizio è stato nuovo, con una cerimonia d’apertura, bella e affascinante, in stile Giochi Olimpici, poi il campo ci ha fatto vivere subito emozioni.

Mostrano i muscoli alcune nazionali tra quelle designate a fare molta strada nel torneo, qualche vittoria risulta più convincente, in qualche altra troppo era il divario tecnico tra gli uomini scesi in campo. È il caso dell’Inghilterra, che fa la voce grossa contro l’Iran, ma gli asiatici poco impensieriscono la difesa inglese, che potrebbe rappresentare il punto debole di una squadra parsa molto forte in attacco. Da questo punto di vista hanno convinto di più, anche per qualità di manovra, la Francia (nella foto a sinistra: Giroud) e, soprattutto, la Spagna, che ha fatto vedere un gioco palleggiato che sembra l’evoluzione precisa del tiki-taqua di qualche anno fa.

Tutte queste vittorie corpose, però, fanno poca notizia, perché di certo questa giornata è stata contrassegnata dalle sconfitte di Argentina e Germania. Si fa sempre più difficile il fardello di Leo Messi, quello di riportare sulle sponde del Rio de la Plata un trofeo che manca dagli anni di Diego Maradona, forse questa responsabilità è troppa per spalle che nascono fragili e che poco si sono rinforzate nel tempo. Paga, l’albiceleste, una sorta di presunzione nei confronti dell’Arabia Saudita, la nazionale che non ti aspetti, ma che si sa che fa dell’agonismo una delle sue armi preferite, senza dimenticare che è guidata da quell’Hervé Renard esperto in miracoli calcistici, soprattutto in Africa.

Ancora speranze per l’albiceleste. Il pareggio dell’altra gara del girone, quella tra Messico e Polonia, non pregiudica le possibilità di avanzare dell’Argentina, già in passato squadre che hanno perso la prima partita, gli stessi sudamericani nel 1990 o la Spagna nel 2010, sono poi arrivate in fondo alla competizione, chiaro che diventa decisiva la prossima gara, quando di fronte avranno il Messico. Peggio, molto peggio, è messa la Germania: non giocano nemmeno male i tedeschi contro il Giappone, hanno il torto di non chiudere la partita e di non avere tra le loro file un centravanti di ruolo. È qui che mancano, non avendo più un giocatore simile probabilmente dai tempi di Miroslav Klose e Lukas Podolski.

Problemi teutonici e gioie per lusitani e brasiliani. Ora per i tedeschi la strada si complica terribilmente, essendo in programma nella seconda giornata la partita contro la Spagna, di cui abbiamo scritto sopra: una sconfitta significherebbe eliminazione quasi certa, la seconda volta consecutiva ad un mondiale, una cosa assolutamente inedita e sorprendente. Scendono in campo per ultimi altri due campioni attesi, Neymar e Cristiano Ronaldo, a dire Brasile e Portogallo, chiamate subito a rompere l’equilibrio che è stato previsto nei loro gironi.

Brasile e Portogallo sugli scudi. I lusitani hanno ragione del Ghana al termine di una partita soporifera nel primo tempo e folle nel secondo, con Cristiano Ronaldo che si ritaglia il suo (ennesimo) posto nella storia diventando il primo a segnare in cinque mondiali consecutivi, la squadra di Santos è prima ma deve rivedere la sua fase difensiva, perché Uruguay e Corea del Sud hanno dimostrato di essere avversari coriacei. Per il Brasile vale il discorso fatto per Francia, Spagna e Inghilterra, vengono a capo di una buona Serbia, grazie alla doppietta di Richarlison, mostrano di avere credenziali valide per puntare alla vittoria finale, il tutto dovrà essere confermato nelle prossime due gare contro Svizzera e Camerun, avversari che non sono parsi trascendentali.

*Storico dello sport

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