di MARIO MEDORI/ È di nuovo Peter Sagan. Lo slovacco è stato irresistibile nella volata finale in un gruppo ristretto e si è confermato campione del mondo a Doha in Qatar. Sagan ha preceduto i due ex campioni mondiali Mark Cavendish e Tom Boonen. Quarto Michael Matthews, quinto Giacomo Nizzolo, primo degli italiani. Dopo 257 km durissimi, con la corsa che si è accesa dopo poco più di 70 km, il titolo è stato assegnato con uno sprint. Nizzolo è partito a circa 200 metri, sulla sinistra ci ha provato Cavendish, mentre sulla destra, tra il brianzolo e le transenne, è rinvenuto lo slovacco negli ultimi 100 metri che ha colto il secondo titolo mondiale consecutivo dopo quello di Richmond che invece aveva vinto con un’azione da finisseur. Undicesimo Guarnieri.
Una corsa ricca di colpi di scena. Come previsto la corsa è cambiata nel deserto all’inversione di marcia, da nord verso sud a circa 175 km dall’arrivo. Mentre davanti c’era una fuga a sette che non impensieriva (vantaggio massimo 11’36”), nel gruppo i primi ad accendere le polveri sono stati i britannici alla prima delle due svolte ad angolo retto previste dal tracciato, mentre il vento proveniva da sinistra. Hanno risposto subito i belgi. Il gruppo si è spezzato in almeno cinque tronconi. Boonen e compagni hanno tenuto la testa dei migliori insieme a Viviani, Nizzolo, Bennati e Guarnieri. E poi Sagan, Cavendish, Kristoff, Matthews, Terpstra. Sono rimasti subito indietro lo squadrone tedesco e i francesi. Poco dopo altro colpo di scena: a circa 165 km dall’arrivo, Durbridge che era nel gruppo dei migliori ha rallentato sulla sinistra ed è stato tamponato dallo sloveno Mezgec. Nel groviglio è finito anche il colombiano Gaviria che è rimasto in piedi ma poco dopo si è fermato con il braccio sinistro dolorante e poi è stato costretto al ritiro. Arrivati sul circuito cittadino i giochi si sono chiusi nel gruppo di testa. A 2.200 metri dall’arrivo ha provato lo scatto l’olandese Leezer che è stato riassorbito a circa 350 metri dal traguardo.
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