BREXIT MILAN/ Fine della telenovela Tas-Uefa: il club rossonero escluso dalla prossima Europa League per violazione del Fair Play Finanziario. Roma ai gironi, Torino ai preliminari

di FABIO CAMILLACCI/ Termina un altro tormentone dell’estate. Finalmente le istituzioni del calcio europeo si sono date una mossa ufficializzando la giusta esclusione del Milan dalla fase a gironi dell’Europa League 2019-2020 per pregressa violazione del Fair Play Finanziario. La sentenza è stata emessa dal Tribunale arbitrale dello sport. Questo il comunicato del Tas di Losanna: “Il Milan è escluso dalla partecipazione alle competizioni UEFA per club per la stagione 2019/2020 come conseguenza della violazione degli obblighi di pareggio del FFP (Financial Fair Play, ndr) durante i periodi di monitoraggio 2015/2016/2017 e 2016/2017/2018”. Ricordiamo che il Milan si era qualificato per la fase a gironi dell’Europa League grazie al quinto posto in campionato.

I dettagli della vicenda. La partita tra Milan e Uefa arriva dunque a una conclusione, frutto di un accordo tra le parti che il Tas si è sostanzialmente limitato a ratificare. La Camera giudicante Uefa dovrà ora cancellare i procedimenti in corso per le violazioni del FPP accertate nei trienni 2014-17 e 2015-18, ormai superate dall’accordo. In questo modo, il Milan uscirà dalla lente d’ingrandimento Uefa fino al raggiungimento della prossima qualificazione alle Coppe Europee: da quel momento, se le regole del Fair play rimarranno immutate, inizierà una nuova valutazione dei conti relativi al triennio precedente. In altre parole: il club di via Aldo Rossi guadagnerà tempo per risanare i conti, rientrare nei parametri Uefa e rafforzare la rosa. La reazione del Milan alla sentenza. Dopo il verdetto del Tas, il club rossonero (oggi di proprietà del fondo americano Elliott) in una nota ufficiale sottolinea l’impossibilità di risolvere altrimenti i danni provocati dalle inadempienze della gestione precedente (quella dei cinesi “sòla” e prima ancora di Berlusconi e Galliani, ndr), ponendosi come obiettivo il pieno rientro nei parametri Uefa sul Fair Play Finanziario e, al contempo, il potenziamento della squadra per tornare nell’elite del calcio europeo.

Roma e Toro ridono nonostante i danni ricevuti. Per effetto di questa decisione: la Roma (giunta sesta) accede direttamente alla fase a gironi, mentre il Torino (settimo in campionato) torna in Europa a partire dai preliminari. I granata dovranno superare però due turni preliminari estivi e il successivo playoff. Una decisione comunque tardiva quella delle istituzioni europee e che ha creato parecchi disagi a Roma e Torino, entrambe in balia dell’incertezza. Un’incertezza che di fatto ha costretto la Roma a rinunciare al prestigioso torneo amichevole in programma negli Stati Uniti a luglio (perdendo di fatto 2 milioni di euro come premio di partecipazione) e a cancellare in extremis il ritiro di Pinzolo in Trentino (con conseguente penale da pagare all’amministrazione del paese montano; la società giallorossa oltretutto rimborserà anche tutti quei tifosi che avevano prenotato una vacanza a Pinzolo per seguire la squadra). Il Torino dal canto suo adesso dovrà stravolgere il programma per preparare la prima gara di andata del preliminare prevista il 25 luglio contro la vincente della sfida tra Debrecen (Ungheria) e Kukesi (Albania). Game over per un tormentone evitabile che evidenzia una cosa: la giustizia sportiva europea è peggio di quella italiana. Il che è tutto dire.

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