Botta e risposta Berlino-Roma sulle emissioni di gas delle Fiat-Chrysler

Scontro Berlino-Roma su Fca (Fiat Chrysler Automobiles) sul problema delle emissioni di gas di scarico delle autovetture. “Le autorità italiane sapevano da mesi che Fca, nell’opinione dei nostri esperti, usava dispositivi di spegnimento illegali”, accusa – in una intervista alla Bild on Sonntag riportata da Bloomeberg – il ministro dei trasporti tedesco Alexander Dobrindt, riferendosi all’ipotesi di un uso di software irregolari per superare  i test sulle emissioni. E chiede all’Ue il ritiro di alcuni modelli.

CARLO CALENDA SOTTOSEGRETARIO SVILUPPO ECONOMICO

Replica il ministro per lo Sviluppo, Roberto Calenda (foto): “Il ministro Dobtrindt si occupi di Volkswagen’. Secondo Dobrindt, dunque, Fca si è “rifiutata di chiarire” e la commissione Ue “deve conseguentemente garantire il richiamo” di alcuni modelli.

“Berlino, se si occupa di Volkswagen, non fa un soldo di danno”: dice Calenda a margine della registrazione di ‘Faccia a faccia’ condotto da Giovanni Minoli su La7, sulla richiesta tedesca di un intervento della Commissione Ue su Fca. Circa il caso di Fiat Chrysler Automobiles con le autorità americane, il ministro sottolinea che “le agenzie Usa di solito sono abbastanza indipendenti. Ma ora non so, bisogna vedere le carte”.

Sulla stessa linea il collega dei Trasporti, Graziano Delrio, secondo il quale la richiesta di Berlino all’Ue “è totalmente irricevibile”. ”Abbiamo accettato di costituire a Bruxelles una commissione di mediazione perchè non abbiamo niente da nascondere – aggiunge Delrio -. I nostri test dimostrano che non esistono dispositivi illegali e comportamenti anomali”. Secondo Delrio, inoltre, ‘questa interpretazione della Germania va contro le regole che ci siamo dati di responsabilità di ogni Nazione verso le proprie case produttrici. Noi non abbiamo chiesto nessuna ulteriore indagine su Volkswagen, ci siamo fidati di loro. E’ giusto che il confronto avvenga sulla fiducia e il rispetto reciproci’. Quanto al futuro, il ministro sottolinea che le strategie dell’Italia ‘mirano a ridurre drasticamente le emissioni di Co2 nel trasporto stradale. Per questo, abbiamo deciso, insieme agli altri Paesi europei, che dalla fine del 2017 entreranno in vigore i test di controllo delle emissioni eseguiti direttamente su strada, dove il comportamento dei veicoli è più rispondente a quello usuale’.

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