Autobomba nella zona delle ambasciate a Kabul: 80 morti e 350 feriti

Un’autobomba è esplosa questa mattina sulla piazza Zanbaq di Kabul, nella zona diplomatica della capitale afghana, provocando almeno 80 morti e 350 feriti. Lo riferisce l’emittente 1TvNews citando un portavoce del ministero della Sanità. Da parte sua il coordinatore del governo, Abdullah Abdullah, ha sostenuto in un tweet che “quelli che ci uccidono nel mese sacro di Ramadan non meritano appelli alla pace, ma devono solo essere distrutti ed estirpati”.

L’attacco è avvenuto nel distretto di Wazir Akbar Khan, vicino a diverse ambasciate e non lontano dal palazzo presidenziale e dalla sede della missione Nato ‘Resolute Support’. La missione Nato ha confermato che l’attentato è avvenuto vicino al suo quartier generale, sostenendo di essere impegnata a verificare le condizioni di tutto il suo personale.
L’esplosione è stata così violenta che ha distrutto o danneggiato oltre 30 vetture ed ha mandato in frantumi i vetri degli edifici circostanti per un raggio di circa un chilometro.

Decine di persone ferite nell’attentato sono state portate nell’ospedale di Emergency, che pure ha subito danni per la forza dell’esplosione. Lo rende noto in una serie di tweet la stessa ong guidata da Gino Strada. Sua figlia Cecilia spiega da parte sua che “il nostro centro a Kabul è stato scosso dall’esplosione. I colleghi stanno bene, sono al lavoro per i feriti; poi vedremo i danni”.

Quasi tutte le vittime sono civili e molti di essi sono dipendenti della compagnia di telefonia cellulare afghana Roshan. Lo sostiene la tv Ariana. Queste informazioni sono rilanciate anche da 1TvNews che segnala come l’esplosione abbia danneggiato anche l’edificio dove si trovano i suoi studi.

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