PERISCOPIO/ Ma gli elogi di Obama non distolgano Renzi dalla realtà

Nuccio-Fava-545x384di NUCCIO FAVA – Non giunge inatteso il successo di Renzi alla Casa Bianca, preceduto da una preparazione accurata e anticipata per tempo al di qua e al di là dell’atlantico.

Salvo durante la complessa vicenda di Sigonella, in cui Craxi e Andreotti seppero affermare la dignità e la sovranità Italiana nonostante la dolorosa tragedia dell’Achille Lauro, i rapporti Italia-Stati Uniti sono sempre stati positivi. Sia quando l’inquilino della Casa Bianca era democratico sia quando era republicano.

I media ricordano in questi giorni le visite di Berlusconi, Prodi, Monti mentre mancò il tempo ad Enrico Letta, che durò troppo poco per passeggiare sul prato verde della Casa Bianca.

Quasi nessuno ricorda però la visita storica di Alcide De Gasperi che riuscì ad ottenere aiuti consistenti a cominciare dai carichi di grano USA che affluirono nei porti Italiani.

In quei lontani anni post bellici cominciava a crescere la tensione URSS-USA e si entrava progressivamente nella lunghissima guerra fredda. Di ritorno dagli USA De Gasperi estromise dal governo comunisti e socialisti e – esauritosi il vento del nord – si apprestò a impostare la difficile battaglia per l’ingresso dell’Italia nella NATO.

Fatti storici di enorme rilievo spesso ignorati e che pure – tra grandi contrasti – hanno segnato positivamente il cammino della democrazia e permesso l’impetuoso sviluppo economico e sociale dell’Italia, fino al cosìddetto miracolo economico.

Di ritorno a Roma dopo il comprensibile entusiasmo per l’accoglienza alla Casa Bianca, il presidente segretario non ripiombi però nel clima assordante della campagna referendaria. Non di solo referendum vive il paese e all’attenzione prioritaria del governo e alla sua riflessione progettuale dovrebbero essere due temi cruciali per il futuro. Il primo riguarda l’aumento delle povertà che coinvolgono massicciamente i giovani tra i 24 e i 35 anni, assistiti dalla Caritas in un numero maggiore degli anziani e degli stessi stranieri. La lotta contro la fame e le povertà che costituiscono la maggiore minaccia alla pace.

Sono ottocento milioni nel mondo gli esseri umani che rischiano la vita ogni giorno, secondo gli ultimi dati delle Nazioni Uniti. Li ha ricordati papa Francesco all’angelus domenicale, invocando politiche serie contro la povertà e il sottosviluppo insieme a quelle urgenti per le famiglie e il lavoro.

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