AL MERCATO DEI VOTI IL PD VENDE L’ANIMA

ORA di puntadi “STEFANO CLERICI – Disgustato”, è stato questo il primo secco commento di Antonio Bassolino di fronte al video che testimoniava come alle primarie napoletane del Pd qualcuno davanti ai seggi comprasse letteralmente i voti. Ecco, disgusto. Al di là di ogni simpatia o antipatia per questo o quel candidato alla poltrona di sindaco, il sentimento che la squallida realtà che quel filmato dimostra non può essere che questo: il disgusto. Ma non ci si può fermare qui. Ci si deve chiedere perché mai si sia ridotto così un partito che dovrebbe avere la questione morale nel suo Dna.

Checché ne dicano il cavalier Matteo e i suoi fedeli scudieri, questo Pd, il “loro” Pd, è il risultato di una devastante mutazione genetica. E’ il frutto avvelenato di vent’anni di berlusconismo, di regole calpestate, di diritti negati, di intrallazzi palesi e interessi occulti. Speravamo che tutto ciò fosse stato archiviato, ma la cronaca politica quotidiana sta lì a dirci che la nostra era pura illusione. E che invece il virus ha aggredito anche quelle cellule sane che dovevano fare da anticorpi.

E’ inutile che Renzi faccia spallucce, continui a evocare “fantasmi” e sparare a zero sui “gufi”, o si illumini d’immenso per ogni dato economico dello zero virgola in più e si ostini a ripetere come un esorcista che le riforme si devono fare con tutti. Che un partito dalle nobili origini come il Pd sia oggi così “inquinato”, che vengano cacciati con respiro di sollievo quanti vorrebbero ancora dire e fare qualcosa di sinistra e che vengano invece coccolati e omaggiati personaggi come Angelino Alfano e i suoi pochissimi amici (ed elettori), o che addirittura vengano spalancate con giubilo le porte alle truppe cammellate di Denis Verdini, ebbene tutto ciò è contro natura. Contro la natura di un partito che, erede del socialismo riformista e del cattolicesimo democratico, aveva fatto (e ancora dovrebbe fare) dell’onestà, della trasparenza e della lotta al malaffare i suoi valori fondanti. E che pena ascoltare il fu giovane turco Matteo Orfini, oggi vassallo dell’altro Matteo, affermare con baldanza che qualsiasi cosa sia accaduta “l’esito delle primarie a Napoli non è in discussione”. Parole pronunciate con la stessa identica arroganza con cui l’ex cavaliere di Arcore, quand’era in sella, zittiva chiunque intorno a lui osasse disturbare il manovratore.

Sì, forse con questi suoi atteggiamenti spregiudicati Matteo Renzi strapperà qualche consenso in più a destra. E, grazie anche alle sortite dei Cinque Stelle, annebbiati dal loro fondamentalismo e prigionieri di Grillo e Casaleggio, potrà vincere qualche elezione in più. Ma a quale prezzo? Qui ai galantuomini non si chiede più di trovare un ragionevole compromesso. Qui gli si chiede di vendere l’anima.

Commenta per primo

Lascia un commento