A RUOTA LIBERA/ rubrica (n. 34) di LUCIO DE SANCTIS

Cresce il leggero, cala il pesante Negli ultimi cinque anni il parco circolante di veicoli commerciali leggeri (fino a 3,5 tonnellate) è passato da 3.366.169 a 3.388.728 unità, con un aumento dello 0,7%. L’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro fornisce anche un prospetto regionale sui dati relativi all’evoluzione dal 2010 al 2014 del parco circolante di veicoli commerciali per il trasporto merci. La regione in cui questi veicoli sono cresciuti di più è il Trentino Alto Adige (+45,8%). Vi è però da precisare che nel periodo di tempo preso in considerazione in Trentino Alto Adige erano in vigore condizioni particolarmente vantaggiose per l’immatricolazione di veicoli nuovi. Ne è conseguito un livello di nuove immatricolazioni molto più alto del normale, livello che ha condizionato anche il dato sulla consistenza del parco circolante. La graduatoria regionale vera e propria vede quindi al primo posto la Sicilia (+7,9%), seguita da Molise (+7,8%) e Basilicata (+7,3%). In coda invece vi sono Lombardia (-2,5%), Lazio (-4,4%) e Toscana (-6,9%). Al contrario, sempre dal 2010 al 2014, il parco circolante di veicoli pesanti per il trasporto merci (con PTT superiore a 3,5 T) è diminuito del 7,6%, passando da 583.878 a 539.452 unità. La graduatoria regionale vede solo dati in calo che vanno dal -1,5% del Molise fino al -12,1% del Friuli Venezia Giulia, con una media a livello nazionale del 7,6%. I veicoli pesanti per il trasporto merci sono quelli che hanno pagato più duramente il prezzo della crisi per due importanti fattori: il primo è che molte aziende di trasporto italiane sono scomparse, ed il secondo è che, tra quelle rimaste in attività, un gran numero di aziende hanno trasferito la propria sede in nazioni dell’est Europa, pur continuando ad operare in Italia.

Ed ecco le tabelle per i dettagli:tab. Veicoli persanti

L’auto europea accelera – Dopo il modesto risultato di maggio (+1,3%), ha accelerato fortemente in giugno il mercato automobilistico dell’Unione Europea. È la ventiduesima crescita consecutiva con un incremento del 14,6%. Positivo anche il consuntivo del primo semestre che chiude con una crescita delle immatricolazioni dell’8,2% e proietta il mercato della UE verso un risultato nell’intero anno che potrebbe collocarsi intorno a 13.500.000 immatricolazioni. Se così fosse il mercato della UE accuserebbe ancora un calo rispetto ai livelli ante-crisi (2007) del 13%, con un buon recupero rispetto al calo che ancora si registrava nel 2014 (-19,5%). Il risultato di giugno è fortemente influenzato da incrementi a due cifre nei cinque maggiori mercati. Le immatricolazioni crescono infatti del 23,5% in Spagna, del 15% in Francia, del 14,4% In Italia, del 12,9% in Germania e del 12,9% nel Regno Unito. La crescita interessa comunque tutti i paesi dell’Unione Europea tranne la Finlandia, che accusa un calo del 2,5%, e l’Irlanda, che è in flessione del 14%. La crescita è dunque diffusa in tutta l’Unione e sono sostanzialmente analoghi il tasso di crescita della zona euro (+14,6%) e quello del complesso dei paesi che non adottano l’euro (+14,3%).

Declino delle auto a benzina – Dal 2009 al 2014 il numero di auto a benzina circolanti in Italia si è ridotto da 20.911.084 a 18.895.138 con calo pari al 9,6% accompagnato da un calo dei consumi unitari del 20,9%. Il consumo complessivo di benzina è quindi sceso del 27%. Questi dati emergono da uno studio elaborato dall’Osservatorio Autopromotec sulla base di dati Aci. Lo studio riporta anche i dati relativi ai consumi di gasolio e GPL. In particolare, il numero delle auto circolanti a gasolio tra il 2009 e il 2014 è aumentato del 14%, ma questa crescita è stata compensata dal calo dei consumi unitari (-22,6%) che ha determinato un decremento complessivo dei consumi pari all’11,7%. Per cercare di ridurre la spesa di esercizio dei veicoli, dal 2009 al 2014 si è registrato uno spostamento delle preferenze dei consumatori verso le auto a gasolio e GPL che ha portato ad un drastico calo delle parco circolante di auto a benzina.

Tab. consumi

Maggiori consumi, spesa minoreI consumi di benzina e gasolio auto hanno fatto registrare in giugno un incremento del 6,5%, che è indubbiamente un segnale positivo in quanto una maggiore utilizzazione dei veicoli a motore è coerente con la ripresa dell’economia che comincia a concretizzarsi. Il consuntivo del primo semestre per i consumi di carburante per autotrazione non è però particolarmente positivo in quanto si registra un incremento contenuto nell’1,3%. Va comunque segnalato che nel primo semestre 2015, secondo il Centro Studi Promotor, all’incremento dei consumi non ha corrisposto un aumento della spesa alla pompa. Il prezzo medio ponderato della benzina nel primo semestre è stato infatti inferiore a quello del corrispondente periodo dello scorso anno del 9,6% e per il gasolio, nello stesso periodo, il calo dei prezzi medi ponderati alla pompa è stato ancora superiore (-11,7%). La conseguenza è che a fronte di un aumento dei consumi dell’1,3% la spesa degli italiani per l’acquisto di benzina e gasolio auto nel primo semestre dell’anno è diminuita di 3,076 miliardi (-10%). Questa contrazione della spesa ha penalizzato soprattutto i proventi delle vendita alla pompa che vanno all’industria e ai distributori, cioè la componente industriale, che ha accusato un calo di 2,615 miliardi (-19,8%). Anche il gettito fiscale ha subito tuttavia una contrazione di 460 milioni (-2,6%).

Da dieci anni a tutto gas – In Italia continua a crescere il parco circolante autovetture a GPL e metano, con una percentuale sul totale che si attesta, al 31 dicembre 2014, al 7,76% contro il 7,35 dello stesso periodo del 2013. 2.875.788 mezzi, di cui 833.668 a metano e 2.042.120 a GPL, comprendendo sia le auto di primo impianto, sia quelle trasformare in after market (su un totale autovetture Italia di 37.080.753), serviti da circa 1.050 distributori stradali di metano e 3.650 di GPL. Esaminando l’andamento negli ultimi 10 anni, rispetto al 2005, che poteva contare su un circolante di 1.322.078 unità, l’incremento è stato del 117,52%. In termini di percentuale sul totale circolante, la crescita è di quasi 4 punti: dal 3,81% del 2005 al già citato 7,76 al 31 dicembre 2014, con il picco tra il 2005 e il 2010, grazie alle iniziative di incentivazione alla trasformazione e all’acquisto. E’ quanto emerge da un’elaborazione del Centro Studi del Consorzio Ecogas su dati Aci al 31 dicembre 20,     14. “GPL e metano per auto hanno ancora importanti margini di crescita – ha dichiarato Alessandro Tramontano, Presidente del Consorzio Ecogas, che riunisce gli operatori del settore GPL e metano per auto – la disponibilità di prodotto è notevole e per il futuro è aperta e percorribile anche la strada delle rinnovabili, grazie a biometano e biopropano”.

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Successo del trasporto privato Sono ancora i mezzi trasporto privati quelli che riscuotono il maggior successo tra gli italiani. Biciclette, moto e automobili si collocano infatti sul podio nella graduatoria dei mezzi di trasporto preferiti nel 2014 stilata da Isfort e resa nota dall’Osservatorio sulla mobilità sostenibile Airp. In una scala da 1 a 10, il punteggio ottenuto dalle bicilette è pari a 8,4, al secondo posto si colloca la moto con un punteggio di 8,3 seguita dall’automobile che ottiene un punteggio pari a 8,2. Il mezzo privato dunque ottiene il maggior successo superando di oltre 2 punti il livello della sufficienza. A seguire nella graduatoria si collocano la metropolitana (7,6), il treno a lunga percorrenza (7,3), l’autobus extraurbano (6,6), l’autobus e il tram (6,2) e il treno locale (6). Tra i mezzi pubblici, quindi, quelli su gomma sia urbani che extraurbani ottengono un voto appena sufficiente, mentre la metropolitana e i treni a lunga percorrenza raccolgono un maggior consenso. Il trasporto privato è favorito dalle carenze del trasporto pubblico: considerando un itinerario di circa 15 km, il tempo impiegato utilizzando l’auto o la moto è pari a 22 minuti mentre i minuti raddoppiano se si utilizza un mezzo pubblico (42 minuti).

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