A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n.140) di LUCIO DE SANCTIS

di LUCIO DE SANCTIS –

Le promesse di Volkswagen – A proposito di futuro, si è diffusa la notizia che Volkswagen promette di investire decine di miliardi di euro (circa 70, equivalenti a 84 miliardi di dollari), di cui la stragrande maggioranza, circa 60 miliardi, spesa in ricerca e produzione di batterie. Si dice che il gruppo tedesco si propone di immettere sul mercato, entro il 2030, circa 300 modelli diversi di vetture totalmente elettriche. Il CEO di Volkswagen, Matthias Mueller, ha dichiarato che “una compagnia come la Volkswagen deve avere una posizione di leader, senza inseguire nessuno. Questa non è una semplice dichiarazione di intenti. È un grosso obiettivo che ci siamo imposti, che da oggi costituirà la base di partenza per misurare le nostre prestazioni.” Si dice che Volkswagen ha sempre voluto puntare sul settore delle auto elettriche, sin dai tempi dello scandalo Dieselgate. La diffusione pirata di alcune slide vorrebbe suggerire che nei prossimi anni verranno commercializzati quattro modelli totalmente elettrici, e che in prospettiva la proposta si allargherà ai modelli delle case controllate dal gruppo, e cioè Audi, Seat, Skoda e Porsche. Al momento sono parole, ma l’evento sarebbe storico: un simile budget, da investire sul settore dell’auto elettrica e delle tecnologie eco-compatibili, segnerebbe la volontà VW di cambiare radicalmente il modo di muoversi su quattro ruote e non meno importante sarebbe lo sviluppo delle batterie, fondamentali per la tanto attesa rivoluzione elettrica.

La frenata di Marchionne – A proposito di futuro green, l’ad di Fca Sergio Marchionne spinge sul freno quando si parla di auto elettriche. «Le auto elettriche dice Marchionne – possono sembrare una meraviglia tecnologica, soprattutto per abbattere i livelli di emissione nei centri urbani, ma si tratta di un’arma a doppio taglio». Forzare l’introduzione dell’elettrico su scala globale, senza prima risolvere il problema di come produrre l’energia da fonti pulite e rinnovabili, rappresenta una minaccia all’esistenza stessa del nostro pianeta».

Per Marchionne, quella dell’elettrico è un qualcosa “che va fatto senza imposizioni di legge, continuando nel frattempo a sfruttare i benefici delle altre tecnologie disponibili, in modo combinato». È certamente più utile – sottolinea l’ad Fca – concentrarsi sui miglioramenti dei motori tradizionali e lavorare alla diffusione di carburanti alternativi, soprattutto il metano, che per la sua origine e le sue qualità è oggi il più virtuoso e più pulito in termini di emissioni.

Cresce la produzione – Notizie incoraggianti sulla produzione industriale. In agosto l’indice Istat fa registrare un incremento dell’1,2% rispetto a luglio, mentre rispetto ad agosto 2016 vi è una crescita del 5,7%. Questi dati, sostiene il Centro Studi Promotor, confermano che la ripresa della produzione industriale italiana accelera. La buona impostazione della ripresa dell’attività manifatturiera emerge anche dal fatto che, rispetto all’agosto 2016, sono in crescita ben 12 comparti tra i 15 considerati dall’Istat. E a ciò si aggiunge che non mancano settori con crescite a due cifre (attività estrattive, prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature).

Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, Il dato sulla produzione industriale conferma il giudizio contenuto nell’ultima nota mensile dell’Istat sull’andamento dell’economia italiana, che si rafforza la crescita dell’economia italiana sostenuta dal settore manifatturiero e dagli investimenti, mentre prosegue il miglioramento dell’occupazione.

Secondo i dati preliminari di ANFIA, ad agosto 2017 la produzione domestica di autovetture sfiora le 23.000 unità, in calo del 28% rispetto ad agosto 2016 (che aveva contato lo stesso numero di giorni lavorativi, 22). Nei primi otto mesi dell’anno in corso, la produzione di autovetture registra una crescita tendenziale del 7% (oltre 500.000 vetture).

La domanda interna ed estera hanno trainato finora la produzione domestica. A gennaio-settembre 2017, il mercato italiano dell’auto ha riportato una crescita del 9% (+8,1% nel mese di settembre) e le immatricolazioni del Gruppo FCA sono cresciute del 9,1% con una quota di mercato del 29,2%. Ad eccezione dei veicoli commerciali leggeri (-0,2%) le immatricolazioni degli altri comparti presentano un segno positivo, in Italia, nei primi nove mesi del 2017: +12,2% per gli autocarri, +42% per gli autobus, +14,7% per i rimorchi e semirimorchi pesanti e +0,1% per i rimorchi leggeri.

Ladri di batterie – C’è una nuova tendenza tra i ladri d’auto: nel loro mirino ora ci sono anche le batterie, con un danno non da poco per i proprietari della vettura: si arriva ad alcune centinaia di euro quando viene distrutta la serratura o sfondato il finestrino. Le denunce per questo tipo di furti sono sempre più frequenti. Ma perché si rubano le batterie? Per recuperare il piombo, che ha un peso commerciale nel riciclaggio (vale 70 centesimi al chilo ma sul mercato nero viene pagato al massimo la metà). Nelle batteria si trovano circa 5 chili di piombo, circa il 60% del peso totale, e il suo valore di mercato è di 1995,50 euro a tonnellata. Ogni batteria vale quindi poco più di 10 euro, e i ladri la rivendono a 5

Il valore dei costruttori – Sulla base della classifica di Interbrand sui 100 brand più forti del mondo, è stata stilata la graduatoria delle 15 case costruttrici di auto migliori del mondo basata sulle prestazioni finanziarie dei prodotti e dei servizi di Marca, sul ruolo che il marchio gioca nell’influenza sulle scelte del cliente e il valore aggiunto che il marchio riesce a dare ai propri prodotti, ovvero nel guadagno per la Casa.

Nella classifica svetta Toyota (nonostante una flessione del 6% rispetto ai risultati dell’anno scorso) con un valore di circa 50 miliardi di dollari. Si consolida sul secondo gradino Mercedes, con un punteggio di +10% rispetto al 2016, a conferma di un anno che è stato particolarmente florido per il marchio tedesco. Stabile la BMW che si conferma sul terzo gradino del podio replicando il risultato della scorsa stagione. Chiudono la top 5 Honda e Ford. Il marchio giapponese non tradisce le aspettative, al pari di Ford che da poco ha annunciato una partnership molto importante con il produttore indiano Mahindra

Appena fuori dalla top 5 troviamo la coreana Hyundai, cresciuta rispetto al 2016, tanto da alimentare voci di mercato che riguardano alcuni Marchi di FCA. Insieme a Nissan, che occupa la settima posizione, troviamo i marchi di punta del Gruppo Volkswagen: Audi, Volkswagen e Porsche. Un rialzo minimo per Audi (+2%) e Volkswagen (+1%) che però evidenzia anche una piccola crescita dopo un momento difficile. Diverso il discorso di Porsche, toccato in minima parte nello scandalo diesel, che si conferma in decima posizione.

Nella seconda parte della classifica troviamo undicesima KIA che si conferma in crescita, per merito di una gamma rinnovata, davanti a Land Rover. Buon risultato il tredicesimo posto per Mini, brand di BMW rivolto ai più giovani, che riesce a chiudere il 2017 davanti a un’icona come Ferrari (per la prima volta in questa speciale classifica) ma soprattutto a Tesla, che chiude la Top 15 dei marchi con più valore che in borsa ha comunque superato Ford e GM.

Non più bimbi dimenticati – I bambini non potranno più essere dimenticati in auto. Dopo GM, che ha recentemente ideato Rear Seat Reminder (RSR), anche Nissan ha pronto un sistema di avviso battezzato RDA – Rear Door Alarm, progettato dagli ingegneri (madri di due e tre bambini), Elsa Foley e Marlene Mendoza, in forza a Nissan USA.

Il sistema tiene sotto controllo l’apertura e la chiusura delle porte, prima, durante e dopo il tragitto. Se il dispositivo rileva che una delle porte posteriori è stata aperta o chiusa prima che il viaggio sia stato concluso, e non aperta nuovamente dopo essere giunti a destinazione (dunque a veicolo parcheggiato e la chiave di avviamento estratta) il dispositivo dà una serie di avvisi al conducente: prima segnali luminosi sempre più avvertibili quanto più il conducente si allontana dalla vettura, fino a tramutarsi in colpi di clacson (ed è questa la differenza sostanziale rispetto al “Rear Seat Reminder” di GM.

Le prime applicazioni sulla Nissan Pathfinder sono previste per il 2018; successivamente, il dispositivo equipaggerà altri modelli della lineup Nissan. E si spera che questi dispositivi arrivino presto in Europa. Intanto la Commissione Trasporti della Camera ha dato parere positivo sull’emendamento di modifica all’art.172 del Codice della Strada in merito all’obbligo di dotare i seggiolini e i sistemi di ritenuta per bambini con dispositivi anti-abbandono.

 In colonna camion sicuri Daimler Usa sperimenterà su strade aperte al traffico l’impiego di truck connessi digitalmente, il cosiddetto platooning, con il quale la connettività e la guida automatizzata aumentano la sicurezza dei truck che viaggiano incolonnati, diminuendo lo stress di guida dei conducenti e i consumi di carburante.
Dopo avere completato con successo una serie di test sul circuito di prova a Madras (Oregon), Daimler ha ricevuto dalle autorità l’autorizzazione a proseguire la sperimentazione sulle strade aperte al traffico. Nella prima fase la nuova tecnologia sarà testata su due Freightliner New Cascadia in configurazione semirimorchio.


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