E’ morto l’immobiliarista Sergio Scarpellini, coinvolto nel processo all’ex capo del personale del Campidoglio Raffaele Marra

È morto dopo una lunga malattia l’imprenditore Sergio Scarpellini, assurto agli onori delle cronache politico-giudiziarie lo scorso anno per il caso di Raffaele Marra, l’ex capo del personale del Campidoglio arrestato e processato per  i rapporti che aveva avuto con lui all’epoca in cui il sindaco di Roma era amministrazione Alemanno. La notizia della morte l’ha data l’avvocato Enzo Musco, che lo seguiva nel processo per corruzione nel quale era coimputato con Raffaele Marra.

Scarpellini aveva 81 anni ed era stato a lungo ricoverato presso l’ospedale Regina Elena, prima di tornare a casa, dove è deceduto nella notte. Nel gennaio scorso, a causa della malattia, la sua posizione era stata stralciata dal processo che lo vedeva imputato per corruzione in concorso con Marra. L’immobiliarista era accusato di aver pagato parte di due immobili a Marra per assicurarsene i favori.

Il gruppo Scarpellini ha stipulato per anni convenzioni urbanistiche milionarie che richiedevano l’emanazione di provvedimenti amministrativi da parte del Comune di Roma e della Regione Lazio, realtà nelle quali Marra aveva avuto posizioni dirigenziali negli anni 2009-2013, al centro dell’indagine.

Marra aveva acquistato dal Gruppo Scarpellini nel 2009 un appartamento a Roma con uno sconto di quattrocentomila euro: l’ex dirigente lo pagò 700 mila euro anziché un milione e cento. Inoltre, nel 2013, Marra ricevette 367 mila euro, da  Scarpellini, per acquistare un altro appartamento dell’Enasarco in via Dei Prati Fiscali, che intestò a sua moglie. La difesa sottolinea che si sarebbe trattato di un ‘prestito’: resta il fatto che di quasi quattrocentomila euro, in oltre tre anni non venne restituito nulla. In alcune intercettazioni risalenti all’estate del 2016, Marra, che all’epoca era diventato il braccio destro di Virginia Raggi (all’oscuro dei suoi trascorsi nella  gestione Alemanno del Comune di Roma), parlando con la segretaria di Scarpellini si definì “a disposizione” dell’imprenditore.

Per la vicenda la Procura ha chiesto una condanna a quattro anni e sei mesi di carcere per Marra: la sentenza è attesa per il 13 dicembre.

La scalata di Scarpellini.  La  storia personale del costruttore  veniva da lui stesso raccontata così al “Fatto quotidiano“: «Io facevo il fornaretto. Me so’ comprato un piccolo immobile, poi l’ho venduto, poi un altro e un altro ancora. E so’ diventato Sergio Scarpellini». Ma «io nun sono né de sinistra né di centro né di destra. Sono di tutti. Tifo per la Roma e vado a vedere pure la Lazio. Sono un imprenditore da larghe intese“. Tuttavia già nel 2013 era stato coinvolto nello scandalo affitti d’oro facendo affari con Montecitorio, Palazzo Madama e Campidoglio, ai quali affittava, attraverso la sua società Milano 90, immobili a prezzi considerati esorbitanti, incassando in tre lustri 600 milioni di euro da Camera e Senato. Il Comune di Roma gli versava 15 milioni di euro l’anno. (fonte: Rainews24)

Commenta per primo

Lascia un commento