7GIORNISENATO/ Rubrica di F.M. PROVENZANO. Dalla crisi agricola alla Grecia

provenzanodi FRANCESCO MARIA PROVENZANO/

Martedì 30 giugno il Senato esamina il ddl di conversione in legge, con modificazioni, del decreto n. 51, in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali (il ddl n. 1971 scade il 5 luglio), già approvato dalla Camera. Alle ore 10,30 le Commissioni Bilancio di Senato e Camera, in seduta congiunta, svolgono l’audizione dei rappresentanti della Corte dei Conti, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla riforma delle procedure di bilancio. Alle 14, in Commissioni congiunte Agricoltura e Politiche Ue di Senato e Camera, interviene il Commissario europeo Phil Hogan, sui temi della politica agricola comune nelle sue varie implicazioni e sugli effetti del TTIP sulle denominazioni di origine. Alle 14.30, il Prefetto di Ragusa sarà ascoltato in Commissione Affari costituzionali, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui temi dell’immigrazione. Mentre La Commissione Lavoro esamina gli schemi di decreto legislativo legati al cosiddetto Jobs act: n.176, sulla semplificazione delle procedure cittadini e imprese su rapporto di lavoro; n.177, in materia di servizi per il lavoro; n.178, sulla semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e n.179, in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, e alle ore 14 la Commissione Giustizia esaminerà il ddl n. 409 e connessi, in materia di affidamento condiviso e il seguito della trattazione del ddl n. 14 e connessi in materia di disciplina di coppie di fatto e unioni civili. Alle ore 15, in Commissione Bilancio è prevista la discussione del ddl n.1977, di conversione in legge del decreto 19 giugno 2015, n. 78 (scade il 18 agosto), recante disposizioni urgenti in materia di enti territoriali e la Commissione Lavori pubblici è impegnata nell’esame dell’A.S. 1880 testo base – e connessi, recante Riforma della RAI. La seduta è iniziata alle 16,32 e in apertura di seduta i sen. Loredana De Petris (SEL), Paolo Romani (FI-PdL), Candiani (LN) e Anna Bonfrisco (CR) hanno chiesto un’informativa urgente del Governo sulla situazione greca, prima che si celebri il referendum sulla permanenza nell’euro. Il sen. Marton (M5S) ha chiesto che l’informativa ci sia domani. Secondo il sen. Zanda (PD) spetta al Governo decidere quando riferire sull’andamento delle trattative. L’Assemblea ha poi avviato l’esame del ddl n. 1971 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51, recante disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali, già approvato dalla Camera dei deputati. La relatrice, sen. Bertuzzi  del PD, ha illustrato il provvedimento, migliorato dalla Camera, che introduce norme per governare il passaggio graduale dal regime delle quote latte a quello della liberalizzazione; prevede un piano di interventi per il settore olivicolo; contiene misure a sostegno delle imprese colpite da emergenze alluvionali e sanitarie. Nella discussione generale sono intervenuti i sen. Anna Cinzia Bonfrisco, Liuzzi, Bruni (CR); Marinello (AP); Candiani e Divina (LN); Scilipoti Isgrò (FI-PdL). I senatori intervenuti hanno lamentato la blindatura del provvedimento e hanno evidenziato le carenze del decreto, che stanzia risorse insufficienti e non prevede misure per contrastare la contraffazione agroalimentare. La seduta è terminata alle ore 19:09. La Commissione Giustizia ha ripreso l’esame del ddl n. 686 in materia di concorso esterno in associazione mafiosa, del ddl n. 14 e connessi in materia di disciplina di coppie di fatto e unioni civili. Le Commissioni riunite Giustizia e Finanze, nella seduta del 30 giugno, hanno epresso parere non ostativo con osservazioni allo schema di decreto legislativo recante disciplina del bilancio di esercizio e consolidato per società di capitali (A.G. n. 171).

Mercoledì 1 luglio, l’Aula riunitasi alle ore 9,35 ha ripreso l’esame del ddl n. 1971 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51, recante disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali, già approvato dalla Camera dei deputati. La discussione generale si è conclusa con gli interventi dei sen. Ruvolo (GAL), Panizza (Aut), Monica Casaletto (Misto), Dalla Tor (AP), Uras (SEL), Gaetti (M5S), Amidei (FI-PdL), Leana Pignedoli (PD). In replica il vice ministro per le politiche agricole Olivero ha sottolineato che il decreto è stato migliorato alla Camera con il contributo di tutte le forze politiche. Il sen. D’Alì (FI-PdL) ha chiesto alla Presidenza di riconsiderare la dichiarazione di improponibilità degli emendamenti volti a sopprimere l’IMU agricola: l’abolizione di questa imposta è condizione essenziale per il rilancio del settore. La seduta è terminata alle ore 12:59. Nella seduta pomeridiana delle 16,32 L’informativa del Ministro dell’economia sulla situazione greca è rinviata alla prossima settimana. I sen. Loredana De Petris (SEL), Crosio (LN) e Cioffi (M5S) hanno espresso rammarico per il rinvio dell’informativa sulla situazione greca e hanno chiesto che la prossima settimana intervenga il Presidente del Consiglio anziché il Ministro dell’economia. L’Assemblea ha poi ripreso l’esame del ddl n. 1971, per il rilancio dei settori agricoli in crisi. Tutti gli emendamenti sono stati respinti. Le dichiarazioni e il voto finale sono stati rinviati alla seduta di domani. La seduta è terminata alle ore 18:19.

Giovedì 2, il Senato nella seduta delle 9,32 ha dato il via libera definitivo al ddl n. 1971 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto n. 51, in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali. Su questo provvedimento ho ascoltato il sen. della Lega Sergio Divina che mi ha detto: “Il Governo non ha il coraggio di prendere in mano la situazione e di evitare ai produttori italiani di seguire le direttive dell’Unione europea per produrre formaggi sostanzialmente anche senza latte fresco. Sarebbe il colpo di grazia al settore lattiero-caseario, uno dei fiori all’occhiello della nostra agricoltura e anche delle nostre esportazioni perché la gastronomia italiana ha ancora un marchio, un nome e un suo mercato. Abbiamo bloccato il Governo quando voleva seguire gli standard americani ossia invecchiare il vino non più in botti, in barrique, ma usando dei trucioli. Il tempo necessario per l’invecchiamento di sei, dodici o diciotto mesi si riduceva a poche settimane, ma non era lo stesso prodotto.  In quel modo si sarebbero alterate le peculiarità dei nostri grandi vini, e adesso si cerca di farlo anche con i nostri formaggi. E’ la cosa più assurda mai sentita. Per un paese come il nostro che ha una solida tradizione di produzioni di qualità con latte di stalla e latte di malga. Il Trentino non potrà mai accettare che i suoi formaggi possano esser prodotti con latti disidratati in polvere”.

Nella stessa seduta l’Aula ha licenziato il ddl n. 1252 recante la delega al Governo per la riforma del sistema dei confidi; il provvedimento passa all’esame della Camera dei deputati. Nella stessa seduta, l’Assemblea ha approvato la relazione della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari concernente la domanda di autorizzazione a procedere per reati ministeriali nei confronti dell’ex ministro Tremonti. La seduta è terminata alle ore 12:13.  

Ma l’attenzione dei media nazionali e internazionali è rivolta alla crisi della Grecia, e su questo punto ho chiesto al vice presidente vicario del gruppo delle Autonomie il trentino Vittorio Fravezzi una sua opinione, ed ecco la risposta: “Quanto sta avvenendo in Grecia è preoccupante non solo per i riflessi che questa vicenda potrebbe avere sui singoli Stati europei e sull’Unione europea nel suo complesso, bensì perché si sta spingendo, a mio parere, il Paese greco, già spaccato in due, nel baratro. Premesso che puntare solo sull’austerità è profondamente sbagliato e tradisce il progetto originario voluto dai padri fondatori dell’Europa, resta il dovere da parte di tutti gli Stati membri di fare “i propri compiti a casa” mandando avanti le riforme necessarie volte a rendere più efficienti le istituzioni ed a reperire risorse per gli investimenti e per una più equa redistribuzione. Diversamente dall’Italia e da altri Paesi come ad esempio la Spagna, il Portogallo, l’Irlanda etc., Tsipras, non ha intrapreso sino ad ora il minimo sforzo per modernizzare il proprio Paese, bensì ha optato per scelte populiste e demagogiche.  Con il referendum di domenica Tsipras cerca di uscire da un vicolo cieco dove lui stesso si è cacciato, giocando sulla pelle del proprio popolo e soprattutto per i cittadini meno abbienti. Certo è che, a prescindere dal risultato del referendum e dagli azzardi di Tsipras, anche l’Unione europea ed i creditori dovrebbero intraprendere tutti gli sforzi possibili affinché la Grecia non esca comunque dalla comunità monetaria e dalla Ue stimolando le istituzioni greche a superare le forti difficoltà economiche e sociali in cui si trova il Paese. Infine, l’eurozona dovrebbe avviare una seria riflessione a partire da questa ennesima crisi e valutare di cambiare il proprio “modus agendi” per avvicinarsi ai cittadini e rispondere meglio alle loro preoccupazioni ed aspettative”.

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