7GIORNI IN SENATO/ Le modifiche del codice penale (con delega al governo)

Provenzano Francesco Mariadi FRANCESCO MARIA PROVENZANO – 

Martedì 20 settembre, in Commissione Affari costituzionali si è svolta l’audizione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Gian Claudio Bressa, sullo stato di attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56, recante disposizioni su città metropolitane, province, unioni e fusioni di comuni. Nelle Commissioni congiunte Istruzione di Senato e Camera alle ore 13, si è svolta l’audizione del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, sulla mobilità interprovinciale dei docenti e sull’inizio dell’anno scolastico. L’Aula si è riunita alle ore 16,30 ed in apertura della seduta è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo del Presidente emerito della Repubblica senatore Carlo Azelio Ciampi, scomparso lo scorso 16 settembre. Come annunciato dal presidente Grasso, “la sua figura sarà solennemente commemorata dal Senato, alla presenza della famiglia, in una prossima seduta nella quale saranno ripercorsi i più significativi momenti della sua azione al servizio delle istituzioni repubblicane, sia nella veste di dirigente, Governatore della Banca d’Italia, sia come uomo di governo e capo dello Stato”. Un mazzo di rose rosse è stato deposto sul suo scranno di senatore a vita.

Subito dopo  l’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 2067, nel testo proposto dalla Commissione recante modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all’ordinamento penitenziario per l’effettività rieducativa della pena, già approvato dalla Camera dei deputati. Nella seduta antimeridiana del 15 settembre il senatore Casson ha svolto la seconda relazione, soffermandosi in particolare sui temi delle notifiche, della prescrizione e delle intercettazioni con captatori informatici. Sono state sollevate inoltre pregiudiziali di costituzionalità. Respinte le questioni pregiudiziali, è iniziata la discussione generale. Respinte le questioni pregiudiziali, è iniziata la discussione generale, alla quale hanno partecipato i senatori Nadia Ginetti, Lucrezia Ricchiuti, Nerina Dirindin, Lo Giudice, Collina (PD); Erika Stefani, Tosato (LN); Falanga, D’Anna (AL-A); Patrizia Bisinella (Misto-Fare); Marinello (AP); Paola Nugnes, Cappelletti (M5S); Malan (FI-PdL); Maria Mussini (Misto); Giovanardi (GAL). Secondo la Lega Nord si è perduta un’occasione per rispondere alla domanda di sicurezza dei cittadini. Il Gruppo AL-A ha annunciato voto contrario, anche qualora il governo ponga la fiducia. Anche i Gruppi FI-PdL e GAL hanno richiamato i principi del giusto processo, rilevando la contraddittorietà di un testo. Secondo M5S, invece, la modifica della prescrizione non risolve il problema della decadenza dei processi contro la corruzione e i reati ambientali. Il Gruppo propone la sospensione dal rinvio al giudizio o dalla sentenza di primo grado. Secondo AP l’esame in Commissione ha consentito di superare alcune criticità e di licenziare un testo equilibrato e condiviso. La senatrice Bisinella (Misto) ha auspicato modifiche al fine di stabilire pene certe per i furti in appartamento. La Ricchiuti (PD) ha condiviso la proposta del relatore Casson di prevedere che la sentenza di condanna di primo grado intervenga come fatto interruttivo anziché sospensivo della prescrizione. La senatrice Dirindin (PD) si è soffermata sull’emendamento all’articolo 12 che è volto a tutelare la salute mentale dei detenuti. Lo Giudice (PD) ha presentato emendamenti in tema di prescrizione. La senatrice Ginetti (PD) ha espresso apprezzamento per i criteri della riforma dell’ordinamento penitenziario. La senatrice Mussini (Misto), evidenziando l’eterogeneità del testo, si è soffermata sul mancato superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. La seduta è terminata alle ore 20.

Mercoledì 21 la seduta è iniziata alle ore 9,30, ma, essendo mancato il numero legale per quattro volte consecutive, la presidente di turno, Valeria Fedeli, ha sospeso la seduta. Il seguito dell’esame del ddl n. 2067, recante modifiche al codice penale e al codice di procedura penale,  viene rinviato alla seduta pomeridiana. La seduta termina alle ore 10:35.

Intanto le Commissioni riunite Affari costituzionali ed Ambiente,  hanno ascoltato il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, sugli interventi conseguenti agli eventi sismici del 24 agosto. Nella seduta pomeridiana delle ore 16,30, dopo che per due volte è mancato il numero legale nella votazione del processo verbale, l’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 2067, nel testo proposto dalla Commissione recante modifiche al codice penale e al codice di procedura penale.

Nella seduta di ieri è iniziata la discussione generale, che è proseguita oggi con gli interventi dei senatori Dalla Tor, Conte, Mancuso, Fabiola Anitori (AP); Rosanna Filippin, Lumia, Moscardelli (PD); Giarrusso, Buccarella (M5S); Di Maggio (CoR); Barani (AL-A); Orellana (Aut).

I senatori di Area Popolare hanno ribadito che il testo licenziato dalla Commissione è frutto di una mediazione equilibrata e condivisa. I senatori di Movimento 5 Stelle hanno ribadito la loro contrarietà di metodo e di merito al provvedimento: le norme penali e processuali andrebbero discusse e approvate dal Parlamento, non delegate all’Esecutivo; la delega sulle intercettazioni lega le mani alle procure e ostacola la lotta alla corruzione. La senatrice Filippin (PD) si è soffermata sull’inasprimento delle sanzioni per i reati di furto e rapina e di scambio elettorale politico-mafioso, mentre il senatore Lumia (PD) ha posto l’accento sul principio del doppio binario. Secondo il senatore Moscardelli (PD) la delega per la riforma del processo penale dovrebbe rafforzare le garanzie dei cittadini. Secondo il senatore Di Maggio (CoR) il provvedimento è farraginoso, contraddittorio, superficiale. Alleanza Liberal popolare ha confermato il voto contrario ad un provvedimento improntato al giustizialismo. Il sen. Orellana (Aut), ha proposto di estendere le garanzie sull’utilizzo dei captatori informatici. La seduta termina alle ore 19,30.

Giovedì 22 l’Aula si è riunita alle ore 9,30 ed ha proseguito il dibattito sulle modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario. Nella seduta di ieri era proseguita la discussione generale, che si è conclusa oggi con gli interventi dei senatori Mineo (SI-Sel); Albertini, Colucci, Laura Bianconi (AP); Buccarella (M5S); Monica Cirinnà, Pagliari (PD); Caliendo (FI-PdL). Su richiesta del relatore Cucca (PD), le repliche sono state rinviate ad altra seduta. La presidenza ha comunicato che martedì 27 settembre alle ore 15 è convocata la Conferenza dei Capigruppo che fisserà il nuovo calendario dei lavori. Mineo di SI-Sel ha posto l’accento sulle trattative oscure di cui è oggetto il ddl.  Albertini, Colucci e Laura Bianconi di AP hanno difeso il testo licenziato dalla Commissione.  Buccarella del M5S ritiene che la modifica della prescrizione sia un pannicello caldo. La senatrice Cirinnà del Pd ha auspicato interventi per limitare il ricorso in Cassazione, per contrastare in modo più efficace i reati di violenza contro le donne e per tutelare le detenute madri. Pagliari del PD ha definito la modifica della prescrizione una necessità dettata dallo stato della giustizia e ha difeso la delega che limita l’utilizzo delle intercettazioni a fini di giustizia. Caliendo (FI-PdL) ha posto l’accento sulle divisioni interne alla maggioranza che, in tema di prescrizione, ha raggiunto un compromesso irragionevole: è dimostrato che l’aumento delle pene e dei termini di prescrizione allunga i tempi del processo. La seduta è terminata alle 12,05.

Al termine della seduta ho chiesto un parere al  senatore Claudio Moscardelli del Pd, che mi ha detto: “Il disegno di legge in discussione generale è un provvedimento complesso che interviene con modifiche sul codice penale, sul codice di procedura penale e contiene una delega al governo per la riforma del processo penale e dell’ordinamento penitenziario. Tra le modifiche più significative si segnalano le norme relative all’introduzione per i reati a querela della possibilità di risarcire la vittima del reato con estinzione del medesimo ai fini di una diminuzione del carico di giudizi intasati anche da reati di minore entità. Si attua la convenzione di Istanbul ratificata dall’Italia ad inizio legislatura in materia di violenza alle donne. Si innalza la pena della reclusione portando il minimo da 1 anno a tre anni per i reati di furto, rapina e scippo onde evitare che sia vanificato il perseguimento di reati che destano grave allarme sociale . Si interviene sul reato di scambio elettorale politico mafiosi inasprendo in quadro sanzionatorio. Si modifica la disciplina in ordine alle situazioni di incapacità del l’imputato. Si interviene su alcune fasi del processo come l’udienza preliminare, l’istruzione in dibattimento, la sentenza di merito e le impugnazioni. Il tema della prescrizione è stato al centro di interventi critici. Si fissano dei termini certi e si interviene in materia di interruzione della prescrizione e della sospensione. Le norme in materia si sono poste nel solco della necessità di conciliare due esigenze contrapposte ed entrambe meritevoli di tutela. Ossia evitare che l’inefficienza della giustizia renda vano il perseguimento di alcuni resti e d’altra parte evitare che termini lunghi di prescrizione rendano il processo interminabile negando giustizia al cittadino. La delega per la riforma del processo penale deve finalmente garantire il giusto processo ossia consentire al cittadino di difendersi e di avere tempi certi sui tempi del processo oltre a dover destinate le risorse finanziarie e di personale necessarie perché le riforme non rimangano inattuate. Alla fine della discussione generale si deciderà se debba essere posta la questione di fiducia ma il Governo valuta possibili modifiche oppure procedere con l’esame degli emendamenti in Aula”. Nella seduta pomeridiana, iniziata alle ore 16, si è svolto il question time con il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda sui seguenti argomenti: interventi per favorire gli investimenti a sostegno dell’innovazione e della competitività del sistema industriale italiano; evoluzione dei negoziati internazionali sul commercio e attrazione degli investimenti esteri. Sul primo argomento hanno avanzato domande i senatori Mucchetti (PD), Paola Pelino (FI-PdL), Girotto (M5S), Barani (AL-A), Perrone (CoR), i quali hanno chiesto chiarimenti sugli effetti occupazionali del piano industria 4.0 e sull’iperammortamento, sulle misure per il made in Italy e le imprese a elevato impiego di manodopera, sul patent box che favorisce le grandi società anziché le piccole imprese innovative, sulle turbolenze economiche e politiche che hanno mutato lo scenario mondiale. In un quadro internazionale difficile, segnato da garnde incertezza e instabilità geopolitica, il governo – ha affermato il ministro Calenda – ritiene essenziale promuovere investimenti privati e pubblici innovativi e ha presentato un piano di 13 miliardi. Il ministro ha precisato che l’iperammortamento è di cinque anni, che gli incentivi automatici funzionano meglio per le piccole imprese, che il patent box, anche se utilizzato da grandi imprese, ha ricadute positive sulle piccole.

Sul secondo argomento, evoluzione dei negoziati internazionali sul commercio e attrazione degli investimenti esteri, i senatori Donatella Albano (PD), Paola Pelino (FI-PdL), Castaldi (M5S), Loredana De Petris (SI-SeL), Barani (AL-A) e Liuzzi (CoR) hanno chiesto chiarimenti sulla posizione ufficiale del governo e lo stato delle trattative relative al TTIP, il trattato per un’area di libero scambio tra Usa e Europa che ha un impatto negativo sugli standard sociali e ambientali e su interi settori dell’economia nazionale. Secondo il ministro Calenda, considerato che l’economia italiana è manifatturiera con vocazione all’export, e che le esportazioni sono dirette principalmente verso l’America del Nord, il TTIP è positivo perché riequilibra gli standard rispetto ai Brics, consente di superare le barriere tariffarie statunitensi e può avere un impatto sul Pil dello 0,5 per cento. Il ministro ha poi affermato che alcune informazioni non sono corrette. Secondo il ministro non è possibile attrarre investimenti esteri senza attrarre le multinazionali. La seduta è terminata alle ore 17,15.

1 Commento

Lascia un commento