7GIORNI IN SENATO/ Dal rapporto sulla giustizia al problema pensioni e alla tragedia dei terremotati

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO 

Lunedì 16 gli studenti dell’ITET “Enrico Fermi” di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) sono protagonisti delle giornate di formazione a Palazzo Madama, nell’ambito dell’iniziativa “Un giorno in Senato“.

Martedì 17 l’Aula si è riunita alle ore 16,30 e il presidente del Senato ha comunicato il calendario dei lavori, approvato dalla Conferenza dei Capigruppo, fino al 2 febbraio, e poi l’Assemblea ha avviato l’esame del documento XXII, n. 34, nel testo proposto dalla 1a Commissione recante proposta di istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, che si compone di 6 articoli. Dopo che la senatrice Lo Moro (PD) ha svolto la relazione, si è sviluppata la discussione generale alla quale hanno partecipato i senatori Erika Stefani (LN), Adele Gambaro (ALA), Uras (Misto); Lucrezia Ricchiuti, Emilia De Biasi, Donatella Albano, Giuseppina Maturani, Venera Padua (PD); Alessandra Bencini (Misto-IdV), Patrizia Bisinella (Misto-Fare), Laura Bignami (Misto-X), Maria Rizzotti (FI-PdL). Il seguito dell’esame è stato rinviato ad altra seduta. L’Assemblea ha poi avviato l’esame del ddl n. 2542, Istituzione della giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti del mondo, già approvato dalla Camera dei deputati. La relatrice, Amati (PD), ha illustrato il provvedimento che riconosce il 1° febbraio di ciascun anno quale “giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti del mondo, al fine di conservare la memoria e promuovere la cultura della pace. Alla discussione generale hanno preso parte Santangelo (M5S), Erika Stefani (LN) e Malan (FI-PdL), che hanno espresso rilievi critici sul mancato stanziamento di risorse e sul ruolo attribuito alla Onlus Associazione nazionale vittime civili di guerra. Il seguito dell’esame è rinviato ad altra seduta. La seduta è terminata alle ore 19,30.

Mercoledì 18 alle ore 9,30 in Aula a conclusione della discussione della relazione sull’amministrazione della giustizia svolta dal ministro Orlando, l’Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione n. 1 di maggioranza che condivide la relazione. Sono state invece respinte le proposte di risoluzione n. 2 della senatrice Stefani (LN-Aut) e altri, n. 3 della senatrice Mussini (Misto) e altri e n. 4 del senatore Giarrusso (M5S) e altri. Nello svolgimento della relazione il ministro Orlando si è soffermato sulle criticità del sistema giurisdizionale, sulle misure adottate dal governo e sui risultati conseguiti. La prima criticità è l’impatto della globalizzazione sugli ordinamenti nazionali e la crescita di fenomeni quali il terrorismo, il traffico di stupefacenti e di armi, la tratta di esseri umani, che richiedono una maggiore cooperazione a livello internazionale e, in modo particolare, a livello europeo. Da questo punto di vista, il governo italiano ha sempre sostenuto il progetto di istituzione di una Procura europea indipendente e, nell’ambito del negoziato sulla nuova direttiva antiterrorismo, il potenziamento dello scambio di informazioni con Eurojust e Europol. Il Guardasigilli ha poi sottolineato che l’Italia, per diverse ragioni, registra ancora un numero di cause troppo elevato; il sistema giudiziario ha però registrato progressi grazie agli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, incentivati dal governo, all’introduzione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, alla depenalizzazione, o la derubricazione a illeciti, di talune fattispecie criminose. Nel conseguente dibattito hanno preso la parola  Bruni (CoR); Nadia Ginetti, Casson, Nerina Dirindin, Lo Giudice, Pagliari (PD); Erika Stefani (LN), Falanga (ALA), Giovanardi (GAL), Buemi (Aut), Mineo (SI-Sel), D’Ascola (AP), Giarrusso (M5S), Malan e Caliendo (FI-PdL). Per le dichiarazioni di voto sono intervenuti  Albertini (AP), Di Maggio (CoR), Erika Stefani (LN), Falanga (ALA), Buemi (Aut), Maria Mussini (Misto), Buccarella (M5S), Caliendo (FI-PdL) e Lumia (PD).

In replica, il ministro ha accolto la proposta di maggioranza e ha espresso parare contrario sulle proposte di risoluzione n. 2 di LN, n. 3 di Misto-SEL e n. 4 di M5. L’Assemblea ha approvato infine l’inserimento nel calendario dei lavori di un’informativa urgente del ministro dell’Economia e delle Finanze – chiesta in apertura di seduta dalla senatrice Montevecchi (M5S) – sulla lettera della Commissione europea che invita l’Italia ad adottare una manovra correttiva dei conti pubblici. La seduta è terminata alle ore 14:30.

In apertura della seduta pomeridiana iniziata alle ore 16,30 il presidente di turno, Calderoli, ha espresso vicinanza alle popolazioni del centro Italia colpite da nuove scosse sismiche, iniziate lo scorso 24 agosto, e ha ribadito l’impegno delle istituzioni affinché siano adottate le misure necessarie per affrontare l’emergenza e la ricostruzione. L’Assemblea ha deliberato la dichiarazione d’urgenza, ai sensi dell’articolo 77 del Regolamento, in ordine al ddl costituzionale n. 2643, riguardante “Modifiche allo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige/Südtirol in materia di tutela della minoranza linguistica ladina”, già approvato dalla Camera dei deputati. La richiesta è stata avanzata dal senatore Zeller (Aut). L’Assemblea ha poi approvato il documento XXII, n. 34 per l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere. Nella seduta del 17 gennaio è stato avviato l’esame, con la relazione della senatrice Lo Moro. L’Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 2542, Istituzione della giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti del mondo.

Nella seduta di ieri la relatrice ha illustrato il provvedimento che riconosce il 1° febbraio di ciascun anno quale giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti del mondo, al fine di conservare la memoria e promuovere la cultura della pace. Oggi è stato approvato l’articolato, senza modifiche. Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i senatori Liuzzi (CoR), Barani (ALA), Gualdani (AP), Cotti (M5S), Daniela Valentini (PD). L’Assemblea ha ripreso la discussione di mozioni sulle pensioni minime. Al termine della discussione l’Assemblea ha approvato la mozione n. 690 del PD che impegna il governo a introdurre un sistema di perequazione basato sugli scaglioni di importo, confermando a decorrere dal 2019 il ritorno al meccanismo già previsto dalla legge n. 388 del 2000; e a valutare la possibilità di utilizzare un diverso indice per la rivalutazione delle pensioni e di recuperare, tenendo conto dei vincoli di bilancio, parte della mancata indicizzazione ai fini della rivalutazione una tantum del montante nel 2019. Sono state invece respinte le mozioni dei Gruppi FI-PdL, CoR, SI-Sel, Misto, ALA e M5S.

Tutte le opposizioni non hanno accettato le modifiche proposte dal Governo: hanno ribadito la necessità di aumentare le pensioni minime e di prevedere il ristoro completo delle perequazioni, dando così piena attuazione alla sentenza n. 70 del 2015 della Corte costituzionale, che ha dichiarato illegittimo il blocco della rivalutazione automatica delle pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo, disposto dal decreto salva-Italia per gli anni 2012 e 2013. Hanno, infine, criticato l’intervento del governo, che ha previsto un rimborso parziale e in misura variabile, fissando, per gli anni futuri, limiti percentuali all’indicizzazione. I Gruppi di maggioranza, invece, ritengono legittimo tenere conto dei vincoli di finanza pubblica e legare la perequazione all’ammontare delle pensioni. Nelle dichiarazioni di voto sono intervenuti i senatori Zizza (CoR), Divina (LN), D’Anna (ALA), Uras (Misto), Fabiola Anitori (AP), Sara Paglini (M5S), Marin (FI-PdL) e Angioni (PD). La seduta è terminata alle ore 19:35.

Giovedì 19, l‘Aula ha iniziato i lavori alle ore 9,30 e ha avviato la discussione di mozioni sulla crisi del Venezuela, che riprenderà martedì 24 gennaio. La mozione presentata dalla maggioranza, e poi sottoscritta dai Gruppi CoR, FI-PdL e ALA, e la mozione di M5S divergono sia nelle premesse sia negli impegni: di qui la proposta di un rinvio per giungere a un testo unitario.

Sui drammi derivati in Abbruzzo e nelle Marche dalla concomitanza tra terremoto e bufere di neve ho chiesto un commento al senatore Aldo Di Biagio di AP, fermandolo appena uscito dall’Aula nella Sala del Risorgimento. Ecco cosa mi ha detto: “Oggi credo che l’Italia tutta debba rivolgere un pensiero di vicinanza e attenzione alle popolazioni del centro Italia, vessate da mesi dal dramma sismico e in queste ultime settimane dalle criticità di un inverno straordinario e terribile. Al di là della retorica c’è bisogno di azione, iniziative celeri per prestare soccorso ai dispersi e a coloro che sono ancora isolati nelle piccole e lontane frazioni dei paesi colpiti. Come non rivolgere un plauso ai Vigili del Fuoco e all’ Esercito, che stanno svolgendo un lavoro meritorio, sempre in prima linea insieme alle altre Forze dell’Ordine, malgrado le difficoltà logistiche e talvolta nonostante la penuria di mezzi? Un pensiero va al disciolto Corpo Forestale, che si sta distinguendo per la lodevole operatività nei territori colpiti. Ed è proprio in momenti così drammatici per il versante emergenziale del nostro Paese che riemerge tutto il paradosso di una scelta errata e priva di lungimiranza quale quella dello scioglimento del Corpo Militare della Cri come uno degli step più dolorosi ed incomprensibili di una più vasta opera di smantellamento dell’ente umanitario. Tragedie come questa del centro Italia dovrebbero rappresentare occasione di riflessione e di rimodulazione, perché intaccare il dorso funzionale del sistema emergenziale italiano è stata ed è il più drammatico gesto di ingenuità del nostro Paese”.

Nella seduta pomeridiana delle ore 16 si è svolto il Question time con interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell’articolo 151-bis del Regolamento, al ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, che ha risposto a quesiti sulle problematiche connesse all’inquinamento atmosferico e sulla gestione del ciclo dei rifiuti, con particolare riferimento alla bonifica dei siti di interesse nazionale. Sulle problematiche connesse all’inquinamento atmosferico e sulla gestione del ciclo dei rifiuti, con particolare riferimento alla bonifica dei siti di interesse nazionali. La seduta è terminata alle 17:30.

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