SUPERCOPPA EUROPEA/ Il Real Madrid alza trofei anche senza Cristiano Ronaldo: Siviglia battuto 3-2 ai supplementari. Decidono le reti all’ultimo respiro dei difensori Sergio Ramos e Carvajal

REALdi FABIO CAMILLACCI/

Ultimo minuto fatale al Siviglia, ultimo minuto che sorride ancora una volta al Real Madrid. Sergio Ramos, ormai “Re di Coppe” dopo le reti decisive nelle ultime due finali di Champions League disputate e vinte dai Blancos, agguanta il Siviglia al 93′ con la squadra di Sampaoli avanti 2-1. Mentre nei supplementari è di Carvajal, un altro difensore, la rete che consente alle Merengues di vincere 3-2 e alzare la Supercoppa Europea. Una prodezza arrivata al minuto numero 119. Quando si dice il destino. Questo trofeo dunque rimane stregato per il Siviglia che fallisce l’appuntamento col trionfo per la terza volta di fila. Due anni fa il Siviglia si era arreso a Ronaldo, nella scorsa stagione a Pedro e al suo Barcellona sempre ai supplementari, stavolta vince nuovamente il Real, seppur decimato dalle assenze: su tutte quella di Cristiano Ronaldo. Ma negli occhi restano comunque la gran bella gara disputata dall’ex palermitano Vasquez e compagni..

Real senza CR7 e non solo. Se James Rodriguez non gioca neppure quando manca la BBC al completo, è il segnale che la sua esperienza alla “Casa Blanca” molto probabilmente sta per finire: il colombiano parte dalla panchina insieme a Benzema (com’era noto) e a Modric, con Kovacic preferito a sorpresa al suo connazionale. L’ex interista comincia con un paio di accelerazioni che danno ragione a Zidane e del resto anche la scelta di Asensio è ampiamente ripagata: il 20enne maiorchino, al rientro dal prestito all’Espanyol, prima scalda le mani a Sergio Rico col primo tiro in porta della partita, poi sblocca al 21′ con un sinistro pazzesco all’incrocio. Sembra la dimostrazione di un divario così ampio da consentire ai madridisti di poter fare a meno di Keylor Navas, Pepe, Kroos, Bale e Ronaldo (più quelli in panchina) e vincere lo stesso, ma è solo un’illusione. Il Siviglia, pian piano, viene fuori, col dato impressionante all’intervallo del 64% di possesso palla che la dice lunga sull’andamento dell’incontro. Il sinistro vincente di Franco Vazquez al 41′ è l’inevitabile conseguenza del predominio andaluso nella seconda parte del primo tempo: l’ex Palermo, schierato sulla linea dei trequartisti, è sempre in partita, crea occasioni (una sprecata da Mariano), si muove continuamente e segna appunto il gol del pari.

Il Siviglia cambia tecnico e giocatori rispetto all’anno scorso ma si conferma una gran bella squadra. Gli andalusi hanno perso gli uomini migliori durante l’estate: l’allenatore Unai Emery, passato al Psg, più le stelle Gameiro, Banega e Krychowiak, senza dimenticare Coke, eroe dell’ultima Europa League. Eppure Sampaoli, arrivato dopo il trionfo in Coppa America col Cile, sembra aver già dato la propria impronta alla squadra, pur mettendo da parte il 3-3-1-3 che ha portato in alto la Roja. Lo si vede dal palleggio, soprattutto, perché il pressing non è ancora così organizzato da asfissiare il Real, anche se la scena quasi muta che fa il pur generoso ex juventino Morata (sostituito al 61′) è comunque emblematica.

Emozioni a raffica. Zidane prova a dare la scossa con Benzema e Modric, ma mentre il croato sbaglia a sorpresa il primo pallone che tocca (una rarità), la mossa giusta è quella di Sampaoli, perché Konoplyanka entra al 67′ e cinque minuti dopo segna il rigore del sorpasso causato da un fallo di Ramos su Vitolo. Il difensore professa la propria innocenza e deve essere più la rabbia che il senso di colpa a spingerlo a un metro dalla linea al 93′: N’Zonzi non ha la stessa cattiveria nel seguirlo e Sergio, innescato da un ottimo Lucas Vazquez, segna allo stesso minuto in cui beffò l’Atletico nella finale Champions del 2014. Poi segna anche un altro gol, nei supplementari, ma l’arbitro lo annulla tra la sorpresa generale per un presunto fallo su Rami: a quel punto il Siviglia era già in dieci per l’espulsione di Kolodziejczak. Episodio che trasforma l’extra-time in un assedio madridista con occasioni sprecate da James, Lucas Vazquez e (meno grave) Benzema. Così, tra tanti geni incompresi, ci pensa un terzino: Carvajal strappa palla a Konoplyanka a centrocampo, si invola verso la porta in stile Maicon dei bei tempi e segna il 3-2 decisivo; anche senza Ronaldo (e tanti altri) il Real sa vincere lo stesso. Non a caso, è il Real Madrid.

Commenta per primo

Lascia un commento