Primo passo avanti in Senato della legge Cirinnà con 195 voti contro 101

Tabellone elettronico del Senato con risultato votazione ordine del giorno (Quagliariello-Calderoli) per il non passaggio al voto dei disegni di legge in materia di unioni civili. Roma 10 Febbraio 2016. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Il ddl Cirinnà sulle unioni civili ha superato il primo voto in Senato. L’Aula  ha respinto la richiesta di non passaggio all’esame degli articoli, che avrebbe di fatto bloccato l’iter della legge. Hanno votato contro 195 senatori, a favore 101, 1 astenuto. Il presidente Grasso aveva  deciso che sulla richiesta di non passaggio all’esame degli articoli l’Assemblea si darebbe pronunciata con voto palese.  “Il tema – ha spiegato Grasso – rientra non tanto nella sfera di applicazione degli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione” quanto “nell’ambito di applicazione dell’articolo 2 della Costituzione, in base al quale la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”.

Roberto Calderoli aveva contestato  la decisione di Grasso: “E’ una scelta politica che lei ha preso in solitaria. Con questa legge infatti stiamo parlando di matrimonio, non di altro. Proprio perché mi aspettavo una arrampicata sugli specchi per negare questo, ho allegato sei pagine per spiegare che la totalità degli argomenti di questo ddl fa riferimento al diritto di famiglia”

Intanto il minsitro della Giustizia Andrea Orlando ha assicurato che “il governo non esprimerà valutazione politica” sul ddl, ma solo una valutazione “tecnica” su alcune proposte di modifica “quando palesemente non conformi alla giurisprudenza europea e costituzionale. Il governo – conclude – non fa una vera e propria replica, anche perché, come si sa, nel governo stesso e nella maggioranza che lo sostiene ci sono posizioni diverse su un tema così sensibile e delicato”.

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