TUTTI AL MARE? NO AL VOTO/ Copione rispettato dopo la giornata folle in Senato: Draghi si dimette e Mattarella scioglie le Camere. Elezioni politiche domenica 25 settembre: non accadeva dal 1919 quando l’Italia era ancora una Monarchia parlamentare

di FABIO CAMILLACCI/ La campagna elettorale balneare è ufficialmente aperta. Quella di Sergio Mattarella è stata una scelta inevitabile dopo le nuove dimissioni presentate da Mario Draghi. Il Presidente della Repubblica ha sciolto le Camere, e il Consiglio dei Ministri ha deciso che per le elezioni politiche si voterà domenica 25 settembre; di fatto, l’unico giorno possibile in base alle regole che concedono un massimo di 70 giorni dallo scioglimento del Parlamento, ma anche un minimo di 60 per permettere le complesse operazioni di presentazione delle liste e una giusta campagna elettorale. Dato storico: l’Italia non andava alle urne in autunno dal 1919, quando eravamo ancora una Monarchia parlamentare e non una Repubblica. Un preoccupante ritorno al passato.

Draghi comunque con il suo esecutivo resterà in sella per altri 4 mesi. Un periodo lungo, al quale si aggiungeranno altre settimane per la formazione del nuovo governo e che permetterà quindi al premier, in carica per gli affari correnti, di continuare a guidare il Paese. Questa la scelta di Mattarella, dimissioni “congelate”. Come fece nel 1994 l’allora Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro con Carlo Azeglio Ciampi che poi nel 1999 divenne Presidente della Repubblica. Draghi dentro di sè spera di imitare il suo maestro Ciampi anche nella scalata al Colle.

L’appello accorato di Mattarella. Dopo aver firmato il decreto di scioglimento delle Camere, il Presidente della Repubblica è apparso in tv per ricordare agli italiani quanto la situazione sia difficile, e per sensibilizzare i partiti a collaborare con il presidente del Consiglio nonostante la campagna elettorale si annunci spigolosa: “Il governo incontra limitazioni nella sua attività, ma ha gli strumenti per operare in questi mesi prima che arrivi il nuovo esecutivo. Non sono possibili pause nel momento che stiamo attraversando, i costi dell’energia hanno conseguenze per famiglie ed imprese, vanno affrontate le difficoltà economiche, ci sono molti adempimenti da chiudere nell’interesse dell’Italia”.

Il monito del Capo dello Stato ai partiti. E se non fosse stato abbastanza chiaro, Mattarella si rivolge direttamente ai partiti che hanno voluto questa crisi estiva dicendo: “Mi auguro che, pur nell’intensa, e a volte acuta, dialettica della campagna elettorale, vi sia, da parte di tutti, un contributo costruttivo, riguardo agli aspetti che ho indicato; nell’interesse superiore dell’Italia”. Appello immediatamente raccolto da Draghi che nel Consiglio dei Ministri assicura il suo massimo impegno e altrettanto chiede ai ministri, molti dei quali appartenenti a quei partiti che non gli hanno dato la fiducia.

Le parole di Draghi durante il Cdm. Il premier ha detto: “L’Italia ha tutto per essere forte, autorevole, credibile nel mondo. Ora dobbiamo mantenere la stessa determinazione nell’attività che potremo svolgere nelle prossime settimane, nei limiti del perimetro che è stato disegnato. Favoriremo il lavoro del governo che ci succederà. Dobbiamo far fronte alle emergenze legate alla pandemia, alla guerra in Ucraina, all’inflazione e al costo dell’energia. Dobbiamo portare avanti l’implementazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, anche per favorire il lavoro del governo che ci succederà”. E adesso tutti al mare, anzi al voto. Campagna elettorale balneare.

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