Lotta all’Isis: impegno militare di Russia, Germania e Inghilterra con Hollande. Più evasivo Renzi

Continua l’offensiva diplomatica del presidente francese Francois Hollande alla ricerca di partner anti-Isis, dopo gli attentati del 13 novembre. All’Eliseo ha incontrato prima il premier inglese Cameron, poi la cancelliera tedesca Angela Merkel, stamattina il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, e stasera si è recato a Mosca, dove è stato ricevuto da Vladimir Putin. Questo era l’appuntamento più delicato, vista anche l’escalation di tensione tra Russia e Turchia dopo l’abbattimento del caccia russo che stava operando contro i terroristi in Siria. E Putin non ha deluso il presidente francese: “Pronti a cooperare con la Francia” gli ha risposto quando il presidente francese ha detto: “Sono a Mosca con lei per vedere come possiamo agire insieme e coordinarci in modo da poter attaccare questo gruppo terroristico, ma anche per raggiungere una soluzione politica per la pace in Siria. Ora è il momento di assumersi le responsabilità per quanto sta accadendo”.

Intanto si apprendeva che Berlino invierà i Tornado nella guerra contro l’Isis “come conseguenza degli attentati di Parigi”. Lo hanno deciso Angela Merkel e i suoi ministri. E il premier britannico Cameron ha chiesto ai deputati inglesi di votare l’ok ai raid anti-Isis in Siria.  “Dobbiamo colpire questi terroristi ora”. Per il premier britannico si tratta di “interesse nazionale”, oltre che schierarsi “con la Francia” dopo i fatti di Parigi. Cameron nega che i raid possano fare della Gran Bretagna “un bersaglio più grande” ed ha riconosciuto che la “la chiave in Siria è una soluzione politica”, insistendo che dal punto di vista di Londra questa soluzione deve prevedere che il presidente Bashar al-Assad “se ne vada”. Ma ha anche ripetuto che “non si può attendere che questo accada prima di assumere un’azione militare” su quella che ha chiamato “la roccaforte”. Cameron ha però escluso per ora un coinvolgimento di forze di terra britanniche.

Berlino con Parigi, dobbiamo fare la guerra all’Isis – “Senza un confronto militare con l’Isis non usciremo dalla situazione in Siria”,   ha detto a sua volta il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier a Berlino annunciando in uno statement con la ministra della Difesa Ursula von der Leyen la decisione di dare sostegno alla Francia. “Non abbiamo solo un sentimento di compartecipazione, siamo solidali”.

“Contro l’Isis occorre avviare iniziative militari comuni”,  aveva detto Hollande in una conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio italiano Renzi all’Eliseo. “E’ stato compiuto un attentato non solo contro la Francia e contro l’Europa ma contro l’umanità” ha ammesso Renzi, sottolineando che “c’è la necessità di una coalizione sempre più ampia che porti alla distruzione” dell’Isis”. Tuttavia ha aggiunto che contro il terrorismo serve “una risposta culturale“, non solo militare. Una risposta che ad Hollande è sembrata una sortita un po’ furbesca.

Renzi però ha anche sottolineato di non trascurare la crisi libica: “E’ fondamentale dare priorità assoluta al dossier Libia che rischia di essere la maggiore emergenza”. E ha confermato gli impegni dell’Italia a livello europeo: “Siamo impegnati a livello militare, in molti casi con la Francia, e penso al Libano ma non solo: anche all’Iraq, Siria, Afghanistan, Kosovo e Africa, dove molto forte è l’impegno francese”.

Ha detto la sua, in altra sede, anche il ministro Alfano a chi gli chiedeva se l’Italia si unirà a Francia e Germania: “Abbiamo ancora quelle cicatrici aperte: vogliamo sapere se la Siria diventa una Libia bis oppure se c’è un quadro, un piano chiaro per il dopo, prima di cominciare”.

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