di FABIO CAMILLACCI/ Mentre a Milano e a Napoli proseguono le indagini sulla morte dell’ultras interista Daniele Belardinelli, ucciso durante gli scontri di Inter-Napoli il 26 dicembre scorso, grave episodio di teppismo ultrà a Roma. Come ogni anno, i tifosi della Lazio, nella serata di lunedi 8 gennaio, si sono dati appuntamento in piazza della Libertà per aspettare la mezzanotte e festeggiare come da tradizione il compleanno del club biancoceleste fondato il 9 gennaio 1900. Stavolta, però, la festa si è trasformata in deprecabili incidenti con la polizia. Colpa di uno sparuto gruppo di ultras laziali a volto coperto che, incurante della presenza di donne e bambini, si è staccato dai circa 2500 tifosi presenti, iniziando a lanciare bottiglie contro la polizia. Gli agenti hanno risposto con cariche, lancio di lacrimogeni e uso di idranti. Bilancio finale: otto poliziotti feriti, un tifoso arrestato e altri tre fermati. La procura di Roma ha aperto un’indagine ipotizzando i reati di violenza privata, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale. Il procuratore aggiunto Francesco Caporale tra oggi e domani riceverà un’informativa da parte della Digos che è al lavoro per identificare, anche attraverso i filmati della Polizia Scientifica, gli autori dei disordini. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti commenta: “Sarà il caso che gli arrestati finiscano giustamente in galera”.
Claudio Lotito stigmatizza quanto accaduto. Il patron della Lazio, ha commentato l’episodio dicendo: “La responsabilità, come ha detto il ministro Salvini è personale e io rispondo dei comportamenti della società e non dei singoli tifosi. Per me i tifosi sono quelli che partecipano in modo appassionato alla vita della squadra del cuore nel rispetto delle regole, gli altri fanno delle scelte diverse e ne risponderanno. Chi tifa lo deve fare nel rispetto delle regole, e noi cerchiamo di adottare comportamenti che sono all’insegna dei valori fondanti della società civile”.
Volantini e adesivi razzisti nella Capitale. Non c’è pace per il calcio italiano, continuamente vittima dell’ignoranza di alcuni pseudo tifosi. Nel giorno in cui la Lazio compie 119 anni, a Roma, in zona Prati e Balduina, sono comparsi alcuni volantini e adesivi con la scritta: “Lazio, Napoli, Israele. Stessi colori, stesse bandiere. Merde”. Forse romanista la matrice del gesto. Due settimane fa i vergognosi insulti razzisti a Koulibaly durante Inter-Napoli. Un anno fa, in occasione di Lazio-Cagliari, a fare il giro del mondo furono invece gli adesivi di Anna Frank con la maglia della Roma affissi in Curva Sud da alcuni ultras biancocelesti. Ora i volantini con insulti a laziali, napoletani ed ebrei. Insomma, ora basta: non se ne può più.
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