TERRORISMO IN SPAGNA. Barcellona: i terroristi volevano far saltare la Sagrada Familia di Gaudì. Il ruolo dell’imam di Ripoll

Ultimo aggioramento (sabato 19 ore 20,52).

Nuovi colpi di scena nelle indagini sulla strage alle Ramblas, il cui probabile autore materiale, il marocchino Younes Abuyaaqoub, dato per morto ieri, è invece tuttora in fuga, ricercato dalle polizie di Spagna e Francia. Secondo indiscrezioni degli inquirenti, il ‘piano A’ dei terroristi islamici era “far saltare in aria” la Sagrada Familia (foto), il meraviglioso tempio progettato da Gaudi, simbolo di Barcellona, con “enormi quantità di esplosivo” Tatp, quello con cui l’Isis ha firmato le sue stragi in Europa.

Nelle indagini è inoltre entrato di prepotenza come figura centrale un nuovo indagato, sospettato di aver svolto un ruolo chiave nelle stragi. E’ Abdelbaki El Satty, l’imam di Ripoll, la tranquilla (fino a ieri) cittadina dei Pirenei di 10mila anime, al 10% di origine marocchina, da cui venivano quasi tutti i 12 presunti membri della cellula. La polizia ha perquisito per tre ore oggi il suo appartamento. E’ sparito da martedì dopo aver detto al suo coinquilino che andava in Marocco in vacanza dalla moglie e dai figli. Gli inquirenti sospettano possa essere stato lui a indottrinare e dirigere i ‘baby-terroristi’ marocchini di Ripoll e che possa essere uno dei due terroristi morti nell’esplosione del covo della banda mercoledì notte ad Alcanar

Le vittime. Tra le 14 vittime accertate gli italiani morti sono ora tre: Bruno Gulotta, 35 anni, e Luca Russo, 25 anni, ma anche un’altra donna di origini italiane, Carmen Lopardo, 80 anni, da più di 60 residente in Argentina ma originaria della provincia di Potenza. Si trovava a Barcellona per turismo.

La foto tratta dal profilo Facebook di Bruno Gulotta

Luca Russo,abitava a Bassano del Grappa (Vicenza). Di Bassano è anche la fidanzata, rimasta ferita.  La sorella di Luca, Chiara Russo, ha lanciato un appello su Facebook: “Aiutatemi a riportarlo a casa. Vi prego”. Il messaggio è accompagnato da alcune foto di giovani esanimi a terra, insieme ad una foto sorridente del fratello, la stessa che compare nel profilo Facebook del ragazzo.Bruno Gulotta, 35 anni, era un informatico di Legnano. Quando era sulla Rambla ha appena fatto in tempo a mettere in salvo i figli prima di essere travolto e ucciso dal furgone. Lo ha riferito il titolare della società di Legnano in cui Gulotta lavorava, Pino Bruno. Il quale  ha parlato con la moglie di Gulotta, Martina, 28 anni, che gli ha raccontato l’accaduto: “Stavano passeggiando sulle Ramblas con i due figli, Aria, di 7 mesi, nel passeggino, e Alessandro, di 6 anni, che il padre teneva per mano. Il van è arrivato all’improvviso. Tutti d’istinto si sono chinati, come a proteggersi”. Gulotta si è messo davanti ai figli, ed è stato travolto.

Le indagini. Subito dopo l’attentato di Barcellona la polizia spagnola, che ha circondato e isolato tutta la zona, del centro della capitale catalana ha invitato cittadini e turisti a evitare l’area e ha ordinato la chiusura della stazione della metropolitana di Plaça Catalunya. Molti negozi hanno abbassato le saracinesche con i clienti all’interno, fatti uscire solo dopo alcune ore. Migliaia di turisti sono rimasti chiusi per ore negli hotel.

Il rischio che alcuni italiani potessero essere rimasti coinvolti nell’attentato era stato già confermato da fonti del ministero degli Esteri.  Personale dell’unità di crisi è in partenza col primo volo disponibile da Roma per Barcellona per dare il massimo supporto ai connazionali in quella città.

Ricordiamo comunque che per richieste di informazioni è attivo il seguente numero del Consolato Generale d’Italia a Barcellona: 0034 934 677 306.

  L’Isis ha rivendicato l’attentato attraverso la sua ‘agenzia’ Amaq, definendo gli attentatori “soldati dello Stato islamico”. Lo riferisce il Site, il sito Usa di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web, pubblicando un’immagine della rivendicazione in arabo.

Tre giorni di lutto. Le autorità stanno lavorando “per identificare le vittime ed i feriti”, ha dichiarato il ministro dell’Interno della Generalitat (regione) catalana, Joaquim Forn. Tra morti e feriti, ha spiegato, “ci sono diverse nazionalità”. Proclamati 3 giorni di lutto in Catalogna. Molte persone stanno intanto rispondendo agli appelli urgenti per donare sangue. Confermati 2 arresti, ma non c’è l’attentatore Il conducente del furgone, armato, è fuggito. La polizia ha smentito che l’uomo si fosse barricato in un ristorante turco presso il mercato della Boqueria, sulla Rambla. La polizia catalana conferma invece in conferenza stampa di avere effettuato due arresti, precisando che uno dei due è marocchino e l’altro è nato a Melilla. Uno è stato arrestato ad Alcanar e l’altro a Ripoll, ha spiegato il maggiore Josep Lluís Trapero dei Mossos d’Esquadra. Ma nessuno dei due era alla guida del furgone. E l’uomo ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia dopo aver forzato un posto di blocco a Sant Just Desvern, una decina di chilometri a ovest di Barcellona, era estraneo all’attentato.

Il furgone bianco che ha travolto i pedoni sulle Ramblas procedeva a una velocità di 80 km orari e ha percorso circa 600 metri a zgi zag, per colpire il maggior numero di persone, prima di fermarsi. Il mezzo era arrivato sulla passeggiata della città catalana da via Pelai e si è fermato nell’area del Teatro Liceo.

La polizia spagnola ha identificato la persona che ha affittato il furgone killer di Barcellona. Si chiama, scrive El Pais, Driss Oukabir.

Secondo il quotidiano La Vanguardia un uomo si è presentato alla polizia catalana come Driss Oukabir (foto), il sospetto terrorista tra gli autori dell’attacco, e ha denunciato il furto dei propri documenti. L’uomo avrebbe spiegato agli agenti che, vedendo la sua fotografia sui media, ha capito cosa fosse successo ed è andato a denunciare il furto di identità alla polizia. Il van utilizzato nell’attentato sarebbe stato dunque affittato da qualcuno che si è spacciato per Driss Oukabir a Santa Perpetua de la Mogada. Il sindaco ha raccontato a La Vanguardia che la polizia nutre sospetti adesso sul fratello più piccolo di Driss, Moussa, diciottenne e residente a Barcellona, che avrebbe rubato i documenti al primo.

Trovato un secondo furgone. La polizia ha trovato a Vic, nella regione di Barcellona, un secondo furgone che l’autore dell’attentato e un suo sospetto complice avevano noleggiato per la fuga. Il primo era un furgone Fiat bianco con cui il terrorista si è scagliato sulla folla nella zona pedonale della Rambla all’altezza di Piazza Catalunya. Lo riferisce la rete catalana Tv3 citando fonti della polizia.

L’allarme della Cia. Secondo  El Periodico la Cia aveva lanciato un’allerta 2 mesi fa ai Mossos, la polizia catalana, sulla possibilità che Barcellona, e in particolare lsulle Ramblas, potesse potesse verificarsi uno scenario di un attentato terrorista come quello di ieri.

Il re di Spagna, Felipe VI, ha condannato l’attentato di Barcellona definendo gli autori “assassini, semplicemente criminali che non riusciranno a terrorizzarci. Tutta la Spagna è Barcellona. Le Ramblas torneranno ad essere di tutti”. Il premier Rajoy è volato a Barcellona per partecipare a un vertice antiterrorismo.  Rajoy ha anche proclamato il lutto nazionale in Spagna per 3 giorni.

 

Commenta per primo

Lascia un commento